rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

L'Italia che stenta, un residente su tre a rischio povertà

La situazione critica fotografata dagli ultimi dati Istat: il Mezzogiorno è la zona più in difficoltà, le famiglie numerose sono quelle più a rischio

Sono sempre di più le persone in Italia a rischio povertà ed esclusione sociale. L'allarme arriva dagli ultimi dati pubblicati dall'Istat, secondo i quali nel 2016 quasi una persona su tre (30% contro il 28,7% dell'anno precedente) sono ad alto rischio povertà.

E nel rapporto intitolato “Condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie”, l’ente di statistica rileva come sia aumentata sia l’incidenza di individui a rischio di povertà (20,6%, dal 19,9%) sia la quota di quanti vivono in famiglie gravemente deprivate (12,1% da 11,5%), così come quella delle persone che vivono in famiglie a bassa intensità lavorativa (12,8%, da 11,7%). 

Schermata 2017-12-06 alle 13.11.05-2

Il Mezzogiorno resta l’area territoriale più esposta al rischio di povertà o esclusione sociale (46,9%, in lieve crescita dal 46,4% del 2015). Il rischio è minore, sebbene in aumento, nel Nord-ovest (21,0% da 18,5%) e nel Nord-est (17,1% da 15,9%). Nel Centro un quarto della popolazione (25,1%) permane in tale condizione.

 Le famiglie con cinque o più componenti si confermano le più esposte al rischio di povertà o esclusione sociale (43,7% come nel 2015), ma è per quelle con uno o due componenti che questo indicatore peggiora (per le prime sale al 34,9% dal 31,6%, per le seconde al 25,2% dal 22,4%).

Codacons: "Dati deprimenti"

Sui dati sulla povertà in Italia diffusi dall’Istat si è espresso anche il Codacons, attraverso un comunicato ufficiale, in cui viene lanciata un'accusa alla classe politica:  “I dati diffusi oggi dall’Istat ci dicono che in 10 anni il numero di persone a rischio povertà o esclusione sociale ha subito una abnorme crescita – spiega il presidente Carlo Rienzi – Nel 2006, infatti, il 25,9% della popolazione (pari a 15.315.000 individui) era a rischio esclusione o povertà, contro il 30% dei residenti registrati nel 2016 (18.136.663 individui). Ciò significa che rispetto a 10 anni fa si contano oggi in Italia 2,8 milioni di cittadini in più a rischio povertà”.

“Un dato vergognoso anche a confronto degli altri paesi europei – prosegue Rienzi – Sul fronte povertà l’Italia fa addirittura peggio della Spagna, dove l’indicatore sintetico di rischio di povertà o esclusione sociale si ferma al 27,9% della popolazione, ed è lontanissima da Francia (18,2%) e Germania (19,7%). Crescono anche le disuguaglianze sociali con la conseguenza che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri continuano a sprofondare nella povertà, mentre la classe politica resta a guardare questo massacro sociale, incapace di fermare il disastro”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

L'Italia che stenta, un residente su tre a rischio povertà

Today è in caricamento