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Venerdì, 19 Aprile 2024
TASSE

Gli italiani e le tasse: paghiamo 904 euro in più della media Ue

Secondo la Cgia di Mestre la pressione fiscale nel nostro Paese ha raggiunto il 43,4%. I tedeschi, per citare un esempio, pagano oltre mille euro all'anno in meno. Peggio di noi Francia, Belgio e Austria

Se il carico fiscale del nostro Paese fosse in linea a quello medio europeo, ogni italiano risparmierebbe 904 euro all’anno di tasse e contributi. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre che ha messo a confronto la pressione fiscale dei principali Paesi Ue registrata nel 2014. Ebbene, com'era facile prevedere, l'Italia figura nei primissimi posto della classifica.

Il primo posto assoluto spetta però alla Francia dove il peso complessivo di imposte, tasse, tributi e contributi previdenziali è pari al 47,8 per cento del Pil.

Seguono il Belgio, con il 47,1 per cento, la Svezia, con il 44,5 per cento, l’Austria, con il 43,7 per cento e, al quinto posto, l’Italia. L’anno scorso la pressione fiscale nel nostro Paese si è fermata al 43,4 per cento del Pil. La media dei 28 Paesi che compongono l’Ue, invece, si è stabilizzata al 40 per cento; 3,4 punti in meno che da noi.

I confronti con gli altri Paesi dell'Ue sono quasi sempre impietosi. I cittadini tedeschi pagano mediamente 1.037 euro all’anno in meno rispetto a noi. Analogamente, gli italiani pagano 1.409 euro in più rispetto agli olandesi, 1.701 euro in più dei portoghesi, 2.313 euro in più degli inglesi, 2.499 euro in più degli spagnoli e ben 3.323 euro in più rispetto agli irlandesi.

Ma c'è anche chi paga di più: gli austriaci hanno pagato 80 euro in più rispetto a noi, gli svedesi 292 euro in più, i belgi 984 euro in più e, infine, i francesi, con ben 1.170 euro in più.

Va però sottolineato che lo studio della Cgia non tiene conto del così detto Bonus Renzi, ovvero degli 80 euro in busta paga, costato 6,6 miliardi nel 2014. Se si ricalcola la pressione fiscale considerando il 'bonus' un taglio delle tasse, la pressione fiscale scende invece al 43%. 

"Per pagare meno tasse - dichiara Paolo Zabeo della CGIA - è necessario che il Governo agisca sul fronte della razionalizzazione della spesa pubblica; con tagli agli sprechi, agli sperperi e alle inefficienze della macchina pubblica. Inoltre, questa operazione dovrà essere realizzata molto in fretta. Entro il prossimo 30 settembre, infatti, a seguito della mancata autorizzazione dell’Unione europea all’estensione del reverse charge alla grande distribuzione, il Governo dovrà reperire 728 milioni di euro, altrimenti è previsto un aumento delle accise sui carburanti di pari importo".

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