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Venerdì, 29 Marzo 2024
Sprechi alimentari

C'è la crisi e gli italiani riscoprono la cucina povera e genuina

Dal 2008, le abitudini alimentari del nostro Paese sono cambiate

La crisi ha cambiato le abitudini alimentari degli italiani.

Secondo Coldiretti, sono sempre di più quelli che tagliano sulla spesa ma non rinunciano a mangiare bene. Anzi, meglio.

Perché se da un lato si tira la cinghia (e i dati lo dimostrano), da un lato cresce il numero di quelli che ritornano alla cucina “povera”: prodotti genuini, cucinati secondo le vecchie ricette di una volta, sfruttando gli scarti e comprando tagli meno pregiati ma non per questo meno saporiti.

Questa la fotografia che esce dal rapporto Coldiretti/Censis sul tema:” Gli effetti della crisi: spendo meno, mangio meglio”.

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Oltre il 48 per cento degli italiani fa più attenzione agli sprechi nel consumo alimentare, mentre il 12 per cento ha tagliato alcuni consumi essenziali. Il 45 per cento, però, cerca qualità e genuinità, con un occhio alla convenienza (39,1 per cento).

Sono però 11 milioni gli italiani che non possono permettersi un pasto adeguatamente nutriente almeno ogni due giorni: un dato che in sei anni, cioè dall’inizio della crisi nel 2008, sono cresciuti del 130 per cento. In Italia sono poco più di quattro milioni le persone costrette a chiedere aiuti per il cibo.

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La crisi ha avuto però anche un effetto positivo: le famiglie si riuniscono. Il 61,8 per cento dei nuclei famigliari riesce ad avere un momento quotidiano di incontro proprio intorno alla tavola.

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