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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Iva, Renzi e Di Maio sono d'accordo: "Né aumento né rimodulazione"

Per scongiurare l'aumento dell'Iva servono 30 miliardi. I leader di M5s e Italia Viva non vogliono sentir parlare né di aumento né di rimodulazione. Ma i conti per adesso non tornano

E' previsto per oggi il Consiglio dei ministri convocato per l'approvazione della Nota di aggiornamento al Def, e nell'esecutivo torna a salire la tensione sul fronte Iva. A innescare le polemiche sono le dichiarazioni del ministro dell'Economia Roberto Gualtieri a 'In mezz'ora in più', su Rai 3: "Stiamo lavorando a varie opzioni, leggo sui giornali pezzi che combinano vari elementi" spiegava ieri Gualtieri, ma l'invito è alla cautela perché "esistono varie ipotesi allo studio che in ogni caso, soprattutto per effetto di incentivi alla transizione verso pagamenti elettronici. Produrrebbe riduzione e non aumento dell'Iva" aggiunge il ministro sottolineando che "questo può essere fatto attraverso rimodulazione selettiva o altri meccanismi".

Ma nessuno ha le idee chiare su dove trovare i fondi per scongiurare aumenti selettivi dell'Iva, senza far contestualmente salire il deficit oltre il 2,2% del Pil. Le clausole di salvaguardia sono una spada di Damocle che l'Italia si trascina dal 2001, misure precauzionali prese per salvaguardare i vincoli di bilancio contrattati con l'Europa, ma che in mancanza di contromisure, porteranno nel 2020 l’aliquota ordinaria del 22% salirà al 25,2%, e dal 10% al 13 per cento quella ridotta.

Luigi Di Maio: "L'Iva non può aumentare"

In serata è arrivata la replica del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "L'Iva non può aumentare, né nell'aliquota minima, né nell'intermedia, né in quelle più alte" assicura Di Maio a 'Non è l'arena' mentre il renzianissimo Luigi Marattin ribadisce che "Italia Viva ha fatto nascere questo governo anche per evitare l’aumento dell’Iva. Non c’è nessuna ragione per aumentarla adesso. E lo dimostreremo numeri alla mano".

Ma i conti non tornano. Durante l'intervista su Rai 3, Gualtieri ha assicurato che la cifra di 30 miliardi per scongiurare l'aumento dell'Iva "è una cifra credibile". "Ai 23 miliardi" per evitarne l'aumento, ha spiegato il titolare dell'Economia "sono da aggiungere altri miliardi per le politiche da mettere in campo. Comunque la cifra sarà definita dal Cdm". 

Renzi: "Noi abbiamo fatto un partito No Tax"

"Il mio avversario non è il Pd: il mio avversario è Salvini. Siamo un' altra cosa rispetto al Pd, abbiamo un altro stile, abbiamo un altro entusiasmo. Ma il nostro avversario è Capitan Fracassa Salvini, non Zingaretti. E forse anche il Pd senza più Renzi dentro vivrà meglio e senza alibi, mettiamola così". Matteo Renzi, ex premier, ex sindaco di Firenze ed ex segretario del Pd, spiega in una lunga intervista al "Foglio" il piano d'azione di "Italia Viva".

"Non faremo alcuna battaglia politica sul sistema elettorale perché ci sentiamo vincolati dall' impegno che il presidente del Consiglio porterà in Aula - spiega Renzi - Siccome il premier ha parlato della riforma istituzionale in un pacchetto noi valuteremo ciò che egli offrirà. Non saremo noi a dire come farla. Io preferisco il maggioritario ma siccome non posso più decidere da solo mi va bene il proporzionale, il misto, il sorteggio, quello che vogliono".

Renzi ribadisce la sua linea contro l'aumento delle tasse. "Il nostro obiettivo è questo, noi abbiamo fatto un partito No Tax. Qualcuno ha fatto il partito No Tav, qualcuno No Tap, noi facciamo il No Tax. Nella mia esperienza di capo di una giunta o di un governo non ho mai alzato una tassa. Oggi non sono più solo, non comando più io. Ma quello che potremo fare per evitare l' aumento delle tasse lo faremo".

"Ritengo Quota 100 un furto alle nuove generazioni - aggiunge l'ex sindaco di Firenze- E un autogol per il bilancio del paese. Vedremo che cosa ci porteranno in Aula da votare e discuteremo ma Quota 100 è l' ennesima dimostrazione di come il populismo faccia danni a lungo termine. Il reddito di cittadinanza è una misura che io non amo, notoriamente".

Aumento Iva, Gualtieri ironizza: "C'è il conto del Papeete da pagare"

Poi, rispondendo a una domanda sulle critiche di Confcommercio che ha ipotizzato 'uno scambio compensativo tra più Iva e meno cuneo fiscale', Gualtieri ha garantito che non ci sarà "più Iva" perché la maggiorazione "è quella che vogliamo abolire, mentre ridurre il cuneo fiscale è una necessità; vogliamo avviare l'intervento sul cuneo" e "partire con un primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale, è un elemento importante non solo a livello redistributivo ma anche per la crescita". Il ministro dell'Economia ha poi ironizzato, alludendo a Matteo Salvini: "C'è il conto Papeete da pagare". Replica secco Giancarlo Giorgetti: "Volevo dire a Gualtieri che l'aumento dell'Iva non l'abbiamo lasciato noi ma il governo Gentiloni. Quindi si rivolga a lui, per quello".

Ieri sera, intanto, alla vigilia del Cdm che deve approvare la Nadef, a Palazzo Chigi, c'è stato un vertice sulla manovra con il premier Giuseppe Conte e lo stesso Gualtieri. Presenti i rappresentanti dei partiti che sostengono il governo:  c'è chi continua a premere perché il deficit venga alzato dal 2,2% ad ora ipotizzato, fino al 2,3% o 2,4% per liberare risorse che evitino di alzare l'Iva. Solo ipotesi, l'autunno caldo è appena iniziato e la strada verso la definizione della Manovra ancora lunghissima. 

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