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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'annuncio

Dopo 11 anni Iveco vuole tornare a produrre in Italia

Il Gruppo ha presentato una richiesta di accesso ai contratti di sviluppo al Mise per accedere alle opportunità del Pnnr. Il progetto prevede di costruire autobus a idrogeno ed elettrici negli stabilimenti di Torino e Foggia

Dopo undici anni Iveco tornerà a produrre autobus in Italia. L'annuncio è stato dato nel tardo pomeriggio di ieri, lunedì 20 giugno. La società ha presentato una richiesta di accesso ai contratti di sviluppo del ministero dello Sviluppo Economico nell'ambito delle opportunità fornite dal Pnrr. I siti del gruppo interessati dal progetto sono quelli di Torino e di Foggia, oggi specializzati nella produzione di motori industriali a combustione interna, che nelle intenzioni dell'azienda realizzeranno autobus a idrogeno ed elettrici. "Il progetto ci permetterà di sviluppare nuove competenze, di contribuire allo sviluppo economico del Paese e di giocare un ruolo da protagonisti nel necessario e urgente processo di rinnovamento del parco circolante italiano per il trasporto pubblico locale", ha commentato Domenico Nucera, presidente Bus Business Unit di Iveco Group.

Il piano dell'azienda prevede di formare gli oltre 7.000 dipendenti in Italia - più di 6.000 a Torino e 1.500 a Foggia - e di fare assunzioni. Negli stabilimenti torinesi verranno svolte le attività di ingegnerizzazione e fabbricazione di batterie elettriche. A Foggia, invece, l'azienda prefigura la possibilità di installare nuove linee per il montaggio finale di autobus ad alto contenuto tecnologico, a zero emissioni (Bev-Battery Electric Vehicles e Fcev-Fuel Cell Electric Vehicles) e a basse emissioni (metano/biometano e diesel/biodiesel di ultima generazione). La lavorazione iniziale di questi nuovi autobus sarà avviata negli altri impianti del gruppo già oggi dedicati alla produzione di Iveco Bus.I primi autobus potrebbero essere prodotti nella primavera del 2023. 

Positivo il commento delle sigle sindacali Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcf-R dopo aver appreso la notizia: "Confidiamo che il governo voglia approvare in tempi rapidi l'investimento, poiché è essenziale che i fondi del Pnrr vadano a beneficio dell'economia reale e a sostegno della transizione energetica e, come in questo caso, a sostegno della filiera italiana più volte chiesto dalle organizzazioni sindacali. Chiederemo, appena il progetto si delineerà meglio, un incontro nazionale con la partecipazione dei territori interessati per chiarire le ricadute produttive ed occupazionali".

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