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Sabato, 20 Aprile 2024
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Più lavoro per tutti (o quasi): boom di contratti a tempo indeterminato

In aumento i contratti di lavoro dipendente ma resta da risolvere il problema delle "competenze mancanti", sottolinea Lucio Poma, capo economista di Nomisma

Finalmente una buona notizia per l’economia italiana: a giugno l’occupazione è volata sui massimi dal 1977, ma è ancora troppo presto per brindare. I dati diffusi dall’Istat evidenziano un aumento generalizzato dei posti di lavoro per uomini e donne, con un incremento delle assunzioni a tempo indeterminato in tutte le classi d'età, con l'eccezione dei 35-49enni tra i quali diminuisce. Guardando al futuro resta da risolvere il problema delle "competenze mancanti" mentre le famiglie italiane continuano a subire gli effetti pesanti dell’inflazione.

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A giugno 2022 l’occupazione sale al 60,1%, record dal 1977

Era da circa 45 anni che il tasso di occupazione in Italia non registrava numeri così imponenti. A giugno 2022, comunica l’Istat, il tasso di occupazione è salito al 60,1%, toccando il valore più alto dal 1977, primo anno di rilevazione della serie storica. Stabile all’8,1% il tasso di disoccupazione mentre quello di inattività è sceso al 34,5%. Dopo il calo registrato a maggio, il numero di occupati è tornato ad aumentare, registrando un +0,4% su mese, vale a dire +86mila posti di lavoro. Rispetto a giugno 2021, invece, il numero di occupati è salito dell'1,8%, con 400mila posti di lavoro in più, registrando un aumento trasversale per genere ed età. L’unica variazione negativa si registra tra i 35-49enni.

occupati Istat giugno 2022 1-2

In aumento gli occupati a tempo indeterminato

I dati sull’occupazione diffusi oggi dall’Istat evidenziano un significativo incremento, facendo tornare il numero dei lavoratori oltre quota 23 milioni: 18 milioni dipendenti e 5 milioni indipendenti. L’aumento congiunturale degli occupati rilevato a giugno 2022 è il risultato dell’aumento dei dipendenti permanenti (+0,8%) e della diminuzione dei dipendenti a termine (-0,1%) e degli autonomi (-0,5%), specifica l'istituto nazionale di statistica. Non più solo posti a tempo determinato, dunque, come successo sinora vista l’incertezza legata alla pandemia covid. Nel mese di giugno 2022 si sono registrati 18milioni e 100mila lavoratori dipendenti, il valore più alto dal 1977, primo anno della serie storica. In un mese il numero dei lavoratori dipendenti è salito di 112mila unità (+0,6%), +402mila in un anno. Di questi quasi 15 milioni hanno un contratto a tempo indeterminato: +116mila i nuovi posti da maggio a giugno 2022 (+0,8%) sui +194mila creati in un anno (+1,3%). Questi numeri certificano una buona ripresa del mercato del lavoro, che sembra si stia finalmente consolidando. Ma è troppo presto per gioire, vediamo perché.

occupati tempo indeterminato Istat giugno 2022-2

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Lavoro, Nomisma: “Bene occupazione ma mancano competenze”

"La crescita degli occupati a giugno conferma la vivacità del Pil del secondo trimestre dell'anno – sostiene Confcommercio - Resta, comunque, debole l'occupazione indipendente (-27mila unità su maggio) e, più in generale, permangono le fragilità prospettiche dello scenario internazionale che si rifletteranno in un forte rallentamento dell'attività economica e dei consumi nella seconda parte dell'anno". Lucio Poma, capo economista di Nomisma commentando i dati relativi all'occupazione pubblicati oggi dall'Istat, invece, risolleva il problema delle "competenze mancanti", sia ad alto livello di scolarizzazione (ingegneri, fisici e matematici), sia ad un livello intermedio (ITS e professionali). “È tempo che l'ottimo apparato formativo di questo paese prenda coscienza che la richiesta da parte delle imprese è superiore all'offerta, su una larga banda di competenze. È necessario aumentare gli sforzi nelle politiche di orientamento oltre a potenziare i percorsi di laurea maggiorante appetibili per le imprese", conclude Poma.

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