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Giovedì, 28 Marzo 2024
Possibile svolta

Lavori stagionali senza perdere reddito di cittadinanza: il piano del governo

L'ipotesi a cui lavorano Orlando, Garavaglia e Franco è rendere più compatibili sussidio e impiego stagionale, permettendo di mantenere una parte di Rdc maggiore rispetto a ora: ecco come

La svolta potrebbe arrivare a breve, il piano è rendere (più) compatibili reddito di cittadinanza e lavoro stagionale, permettendo a chi inizia un lavoro a tempo nel settore turistico, per i soli mesi estivi, di mantenere una parte del sussidio in misura maggiore rispetto a quel che prevedono le norme attuali. A lavorare alle possibile modifiche sono il ministro Pd del Lavoro Andrea Orlando, il ministro leghista del Turismo Massimo Garavaglia e il ministro dell’Economia Daniele Franco. Sarebbe un intervento d'emergenza per coprire la falla dei 300mila posti vacanti in questi mesi.

Si concretizzerà questo piano o sono chiacchiere sotto l'ombrellone? La settimana decisiva per capire se si farà sul serio è quella che inizia oggi, ma va evidenziato che una proposta del genere era stata avanzata di fatto già sei mesi fa dal gruppo di lavoro guidato dalla sociologa Chiara Saraceno sul reddito di cittadinanza: nel documento consegnato ad Orlando lo scorso autunno si riteneva insensatamente penalizzante l’attuale meccanismo di cumulo tra reddito di cittadinanza e lavoro. Il problema è che attualmente il reddito da lavoro pesa per l’80% e può spingere i percettori a rifiutare il posto per non perdere l’assegno. Ad esempio, se il reddito da lavoro di un beneficiario aumenta di 100 euro, l’ammontare dell’assegno di cittadinanza diminuisce di 80: il guadagno è di 20 euro, nessuno accetta di lavorare per quella cifra. E poi con le attuali regole dopo un anno da quando si inizia a lavorare il nuovo lavoro spiazza il reddito, lo cancella del tutto.

Saraceno proponeva così di tagliare l'assegno di cittadinanza del 60% senza limiti di tempo se si ha un reddito da lavoro, ma fino alla soglia di incapienza, cioè di esenzione fiscale: 8.174 euro per i redditi da lavoro dipendente e 4.800 euro per quelli da lavoro autonomo. E poi considerando al 100% la parte eccedente tale soglia. Dunque consentire il cumulo tra reddito e una percentuale significativa dell’eventuale nuova retribuzione, elemento che renderebbe conveniente la ricerca di un lavoro. Va però rimarcato che il gruppo di esperti negava con forza che vi fosse una correlazione tra posti vacanti e reddito di cittadinanza, a differenza di quel che dicono tanti gestori che non trovano camerieri. Analizzando i dati Inps sulle assunzioni stagionali, emerge come siano sempre cresciute negli ultimi cinque anni, soprattutto negli ultimi tre di coabitazione con il reddito di cittadinanza, e anche nei settori del commercio, alloggio e ristorazione. L'anno scorso, quando già si lamentavano posti vacanti "per colpa" del reddito di cittadinanza, abbiamo batttuto in Italia il record di contratti stagionali: 554 mila nell’anno e 339 mila nei soli mesi estivi. Il tema è complesso e sfaccettato.

Pensare che le modifiche alle quali stanno lavorando Orlando, Franco e Garavaglia prendano le sembianze di una bacchetta magica sarebbe quantomeno ingenuo. Il governo ragiona se ci sono le basi per correggere la misura. I tempi, anche per un dibattito serio e costruttivo in parlamento, prima della pausa estiva, volendo, ci sono tutti.

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