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Lunedì, 27 Marzo 2023
Il confronto

Salari e pensioni, tempi stretti per il nuovo (e più importante) decreto del Governo

Vertice a Palazzo Chigi tra il premier Draghi, i sindacati e una delegazione di ministri. Sull'Esecutivo pesa l'ombra della crisi targata M5S. Nuovo provvedimento entro agosto

Altre due settimane per mettere mano a un provvedimento, entro fine luglio, che aiuti famiglie e imprese e che dovrebbe avere il nulla osta dei sindacati. A Palazzo Chigi oggi, 12 luglio, c'è stato un incontro di circa un'ora e mezza tra il premier Mario Draghi e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri sui temi del lavoro e del welfare. Presenti anche quattro ministri: del Lavoro Andrea Orlando (Pd), quello dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti (Lega), della Pa Renato Brunetta (FI) e delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli (M5S). Concluso il vertice quello che filtra è l'impegno a una nuova riunione entro fine mese e, subito dopo, un intervento legislativo. Meno chiaro invece il contenuto del provvedimento. Di fatto i sindacati si sono presentati con un elenco di richieste, il Governo ha preso tempo.

Gli esponenti del Governo, lasciando il tavolo, restano in silenzio ma Palazzo Chigi annuncia una conferenza stampa di Draghi oggi pomeriggio alle 16.30 con Orlando e Giorgetti.

Chi invece parla sono i sindacalisti. Il Governo ha proposto ai sindacati di aprire tavoli sul cuneo fiscale, la lotta alla precarietà del lavoro e sul salario minimo partendo dalla proposta del ministro del Lavoro, Andrea Orlando. "Quando si parla di riduzione del cuneo - spiega il leader Cgil, Maurizio Landini - noi abbiamo ribadito che tutto il taglio deve andare ai lavoratori e che i 200 euro sono soldi che andrebbero in busta paga mensilmente non come bonus. Ma su queste cose oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. Riconfermiamo quanto detto dunque e aspettiamo il 26 per vedere in quale direzione vanno per poi decidere come muoverci".  'Il Governo ha annunciato che intende fare un provvedimento entro il mese di luglio, i contenuti non li conosciamo - sottolinea Landini che non si abbandono a facili entusiasmi - Nel merito non abbiamo ottenuto risposte, ad oggi, di risultati non ce ne sono, abbiamo ribadito che è necessario agire: non possiamo aspettare la Legge di bilancio, abbiamo ribadito che bisogna agire già adesso sia per aumentare salari e pensioni sia sulla precarietà, sulle politiche energetiche. L'unica novità è che ci sarà un nuovo incontro prima che vengano prese delle decisioni: risposte, numeri non ce ne sono stati".

Tra i temi messi sul piatto dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, c'è "l'ulteriore tassazione delle imprese energetiche", tassazione che "bisogna allargare ed alzare anche alle multinazionali della logistica e dell'economia digitale".  Poi c'è l'invito a valutare "uno scostamento di bilancio" entro dicembre. "Noi abbiamo chiesto di prorogare le misure adottate negli ultimi decreti", a partire dal "taglio delle accise", dalle misure "anti-rincari sulle bollette" e "bisogna poi valutare di prorogare il bonus di 200 euro". le parole di Sbarra.

"Non siamo in grado di aspettare la manovra e interventi che poi vanno in vigore a gennaio - ribadisce per la Uil, Pierpaolo Bombardieri - . Abbiamo chiesto di intervenire sul cuneo per aumentare il netto in busta paga a lavoratori e pensionati. Su questo il Governo ha preso tempo, dicendo che si svolgerà un confronto nell'ultima settimana di luglio con le parti sociali, prima del decreto, per valutare le misure e quantità economiche. Abbiamo chiesto interventi strutturali. E' ora di farla finita con i bonus". "Draghi ha proposto di strutturare il confronto su alcuni temi: Pnrr, politiche industriali, crisi, automotive e manovra finanziaria - aggiunge - abbiamo dato la disponibilità al confronto. Abbiamo però ricordato al presidente che intanto ci sono delle emergenza che riguardano salari, pensioni e lavoro precario. Ci sono poi tavoli ancora aperti e mi riferisco al lavoro, alla riforma fiscale e a quella delle pensioni. Abbiamo chiesto di riprendere il confronto". 

Il vertice con i sindacati è arrivato all'indomani di uno giorni più nervosi per il Governo. Il Movimento 5 Stelle non ha partecipato al voto sul decreto aiuti alla Camera. Uno schiaffo che non ha avuto conseguenze perché il testo è passato con 266 sì e 47 no. Ma adesso il testo si sposta al Senato, dove deve essere approvato entro questa settimana. I temi discussi con i sindacati si sovrappongono al quelli messi nero su bianco nel documento presentato da Conte.  

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