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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro

I 5 migliori consigli dei recruiter per superare il colloquio

Come si supera un colloquio

Il colloquio di lavoro. Sembra se ne parli sempre tanto, eppure non è mai abbastanza. Le notizie di come si possono ottenere maggiori chance col minor sforzo arrivano da ogni click. Ma perché manca sempre quello spunto per raggiungere l'obiettivo designato? E, ad ogni rifiuto, cala la voglia per lottare per ottenere il proprio lavoro dei sogni. Ad ogni “le faremo sapere” ci si sente sminuiti verso sé stessi e verso le future ricerche.

E quindi? Ci si deve dare per vinti? Bisogna accettare la disfatta? Il nostro consiglio è quello di non mollare mai. Ma, piuttosto, cercare di capire quale sia il modo migliore per aumentare le opportunità di essere assunti.

Nel corso dei prossimi paragrafi andremo a scoprire quali siano i 5 migliori consigli dei recruiter per superare il colloquio!

Conoscere a fondo i propri obiettivi

Ormai anche i neofiti della ricerca di lavoro sono a conoscenza di alcuni fattori. Prima di inviare il proprio CV, bisogna acquisire più informazioni possibili sull'azienda, sui suoi dipendenti, sul tipo di posto vacante che si andrebbe ad occupare e le mansioni associate. Sono davvero in linea con quello che si sta cercando?

Un altro aspetto da non sottovalutare è la chiarezza che ognuno deve avere con sé stesso riguardo alla voglia di mettersi in gioco. Si tratta di un discorso all’apparenza semplice ma non così scontato. Sono in molti coloro che credono di voler ambire alle più alte sfere di un'azienda ma che poi, nel concreto, si rendono conto di non averne le capacità, il tempo, o l’interesse reale a ricoprire una specifica figura. In questi casi si tratterebbe più di creare una bella immagine di sé agli altri, ma non veritiera.

Se, invece, si è alla ricerca di un lavoro in un settore al di fuori delle proprie competenze, bisogna partire dall’idea di fare un periodo di gavetta per imparare il mestiere.

Arrivare al colloquio preparati

Ora, se avete fatto per bene tutti i compiti per casa, quindi: inviato un curriculum ben compilato; prese le giuste informazioni sull’azienda a cui avete inviato il curriculum; aggiustato il vostro outfit in linea con le eventuali richieste aziendali per il vostro ruolo; vi siete informati sui recruiter con cui andrete a confrontarvi in sede di colloquio, sarete sicuramente già abbastanza preparati per il vostro incontro.

Ricordare per quale annuncio avete inviato la vostra candidatura

Discussione apparentemente ovvia. Forse scontata. Ma non così tanto. Entrare in argomentazione e colloquiare con un recruiter su un posto di lavoro è sicuramente semplice se si hanno in mente il tipo di annuncio a cui ci si è candidati, le mansioni specifiche richieste, il possibile tipo di contratto che propone, ecc.

La vostra intervista con il recruiter terminerà diversamente se, a domande specifiche sul tipo di annuncio per cui vi si è candidati, le vostre risposte dovessero risultare vaghe.

L’educazione, prima di tutto

Un altro buon suggerimento, ma che è sicuramente anche un consiglio per la vita quotidiana, parte con l’educazione. Esordire con un saluto, un bel sorriso ed una buona dose di gentilezza vi faranno entrare meglio in empatia con le persone coinvolte nell’intervista. Anche in questo caso, arrivare informati sull’azienda è fondamentale per avere successo.

Informarsi sull’azienda

Entrare in argomento azienda con il recruiter senza essersi informati su azioni attuali, passate e future mina pericolosamente il tipo di discorso che si potrà intrattenere. Con questo, ovvio, non intendiamo acquisire informazioni come il bilancio del primo semestre. Quanto piuttosto conoscere il ruolo che occupa nel settore, quali siano i progetti di maggior rilievo eseguiti in passato e quali in programma nel futuro prossimo. Così come i grandi traguardi che l’azienda ha raggiunto.

Essere interattivi con il recruiter

Siate interattivi, ponete domande. Anche per questo discorso si apre un mondo: quali domande? C’è realmente un numero di domande giuste da fare? Ci sono domande scomode che è meglio evitare?

Il discorso non è semplice da fare in 4 parole. Partiamo dalla base che l’interazione con il recruiter è fondamentale per mettere entrambi a proprio agio. Questo significa anche porvi nella condizione di fare anche qualche domanda un po’ più scomoda. Fate pure domande nel momento in cui non capite bene l’argomento (o se vi siete persi il filo del discorso) e chiedete informazioni sugli obiettivi aziendali, per capire se nel futuro vi potrà essere ritagliato uno spazio. E non indugiate a chiedere la vostra esatta tipologia di mansione. L’obiettivo è di far capire al vostro interlocutore il vostro interesse in primis per l’azienda con cui vorrete collaborare, poi per il posto che vorrete occupare. E, al tempo stesso, darete un'idea della vostra ambizione.

Gestire le proprie emozioni

Uno dei migliori 5 consigli dei recruiter per superare il colloquio non poteva che cadere sulle emozioni. Andare ad un colloquio di lavoro è sempre un mix tra cardiopalma, ansia, eccitazione, paura, coraggio. Sono molte le emozioni che attraversano come scariche il nostro corpo e che rischiano di dominarci al punto da farci perdere la lucidità mentale.

Siate sicuri di voi stessi. Siete la parte migliore di quel che avete riportato nel curriculum. Quest’ultimo rimane un pezzo di carta che aumenta in base alle conoscenze ed esperienze che voi inserite e che voi fate. Di conseguenza, se il recruiter vi ha già scelto dal pezzo di carta, con voi di persona dovrebbe andare anche meglio.

Fare attenzione al linguaggio del corpo

Per la gestualità, vi consigliamo piccoli accorgimenti: non incrociate le mani e le braccia perché è sintomo di chiusura al dialogo. Rimanete seduti composti con la schiena dritta e sguardo fisso sul vostro interlocutore. Essere ottimisti e sicuri va bene. L’arroganza è bandita. Se anche foste consci di essere i migliori candidati per quel posto di lavoro, ma passate tutto il tempo ad autoelogiarvi, non vi fareste sicuramente una bella impressione.

Ultimo consiglio in termini di emozioni, ma non per questo meno importante, è quello di ricordarvi che siete ad un colloquio, non al confessionale. Quindi la persona dinanzi a voi non viene pagata per ascoltare le vostre lamentele o i litigi avuti con il capo. Anzi, il vostro parlare male dei lavori precedentemente avuti potrebbe mettervi in cattiva luce e potrebbe far perdere credibilità alle vostre parole.

Congedarsi e ringraziare il recruiter

Come comportarsi dopo il colloquio? Una buona stretta di mano alla fine del colloquio ed un sincero ringraziamento sono la scelta migliore. Se avete giocato bene le vostre carte, a questo punto il recruiter avrà già deciso e adottare un atteggiamento eccessivamente supponente potrebbe farvi perdere punti importanti. Accertatevi piuttosto che anche per il selezionatore sia stato un buon colloquio e piuttosto chiedete informazioni su possibili tempistiche per una risposta. Vi consigliamo, inoltre, di chiedere la possibilità di mantenere il contatto in modo da far notare una volta in più il vostro interesse per l’azienda. Ed ultimo, se dopo una settimana o due non avete notizie provate a mandare una mail di confronto.

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