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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lavoro

Come riconoscere il Mobbing sul lavoro 

Quando si parla di lavoro, ci si può scontrare con il Mobbing che può intaccare il benessere del lavoratore. Ecco come riconoscerlo, come comportarsi e come gestire il problema. 

Passiamo la maggior parte del nostro tempo sul posto di lavoro, immersi tra mille impegni, scadenze da rispettare, progetti da realizzare. Non sempre l’ambiente di lavoro è sereno, tranquillo, capace di mettere i dipendenti a proprio agio e nelle migliori condizioni per operare in tranquillità, raggiungendo ottime performance professionali. Spesso, quando si parla di lavoro, ci si può scontrare con il Mobbing che può intaccare il benessere del lavoratore. Ecco come riconoscerlo, come comportarsi e come gestire il problema. 

Non sempre l’ambiente di lavoro è ottimale

L’ambiente di lavoro è importantissimo ed influisce in maniera diretta sul benessere dei dipendenti e sulle loro performance professionali. Considerando il fatto che ognuno di noi passa gran parte della giornata in ufficio, diventa indispensabile per il benessere dei dipendenti e dell’azienda creare condizioni ottimali in cui poter svolgere le proprie mansioni e compiti professionali. Spesso però, il benessere psicofisico dei dipendenti non viene tutelato abbastanza. Così, non è raro sentire parlare di Mobbing sul posto di lavoro, di violenza psicologica nei confronti “della vittima prescelta”, il tutto con lo scopo di isolare e portare il soggetto in questione alle dimissioni volontarie. La pressione, la mancanza di rispetto della dignità umana, portano a rilevanti conseguenza non solo per il dipendente mobbizzato ma anche per l’azienda stessa. 

Che cos’è il Mobbing?

Il Mobbing consiste in una serie di azioni volontarie e premeditate di violenza psichica nei confronti di un lavoratore. Questi atti si perpetuano nel tempo ed hanno lo scopo di eliminare dal posto di lavoro la persona vittima di tali violenze. Questi comportamenti aggressivi e vessatori possono essere commessi sia dai colleghi che dai datori di lavoro. Si tratta di una fine violenza psicologica messa in atto con maestria da parte di una o più persone, che non permette al dipendente di svolgere il proprio lavoro serenamente ed in maniera ottimale, con serie ripercussioni sulle performance professionali, sulla capacità di concentrazione e la voglia di lavorare. Il Mobbing ha lo scopo primario di allontanare dal contesto lavorativo la vittima, ossia un dipendente che in qualche modo è considerato elemento di disturbo o una minaccia alla realizzazione professionale di altri. Dunque, attuare una serie di costanti e ripetuti atteggiamenti di violenza psicologica per indurre il dipendente a presentare volontariamente le proprie dimissioni. Alcune volte questo funziona, altre volte le vittime denunciano l’accaduto, ricevono un risarcimento danni e riprendono in mano la propria vita lavorativa.

Diverse tipologie di Mobbing

A seconda del mobber, ossia il soggetto autore del Mobbing, si distinguono differenti tipologie di violenza e pressione psicologica sul posto di lavoro. In particolare ci riferiamo al: 

  • mobbing verticale: che più comunemente è detto bossing. Questo si presenta quando è lo stesso boss e datore di lavoro il mobber;
  • mobbing orizzontale: si ha quando sono i colleghi di lavoro a mettere in atto azioni lesive nei confronti di un loro collega;
  • mobbing ascendente: più raro ma comunque presente in alcune realtà professionali. Questo si caratterizza per il fatto che sono i dipendenti e subordinati a fare Mobbing al proprio datore di lavoro o dirigenti. 

In linea generale queste sono le principali forme di mobbing sul posto di lavoro, attuate da vari soggetti operanti all’interno delle aziende. 

Le caratteristiche del Mobbing e come riconoscerlo

Non tutto è da definirsi Mobbing. Infatti, le singole azioni sporadiche, prese singolarmente non rappresentano alcun reato o molestia psicologica verso il lavoratore, mentre diventano tali quando si perpetuano nel tempo in maniera assidua e regolare. Il mobbing è dunque l’insieme delle condotte che comunque devono essere analizzate nel loro complesso e non singolarmente. Si tratta di un vero e proprio piano, di una strategia curate nei minimi dettagli. Quali sono le caratteristiche principali del Mobbing che ti consentono di riconoscerlo?

  • La regolarità ed il ripetersi nel tempo delle condotte mobbizzanti;
  • le condotte mobbizzanti devono ledere la figura e la dignità del dipendente;
  • il fine di questi particolari comportamenti lesivi è quello di isolare la vittima e portarla a lasciare volontariamente il posto di lavoro.

Spesso, la dignità professionale del dipendente è intaccata anche con una costante dequalificazione. Infatti, può succedere che la vittima, assunta per compiere determinate mansioni professionali, improvvisamente venga “declassata”, ossia vengono assegnati compiti poco qualificati ed appaganti. Ed ancora, spesso alla vittima sono rivolti scherzi di cattivo gusto, ramanzine inutili,  derisione da parte di colleghi e dirigenti. Se sul tuo posto di lavoro si presentano queste situazioni allora hai a che fare con processi di mobbing e devi sapere come affrontarli.

Gli effetti negativi sul mobbizzato

La vittima di mobbing è comunemente indicata con il termine di mobbizzato. Gli effetti negativi che azioni di violenza psicologica a lavoro possono portare al soggetto sono davvero tanti e derivano spesso dalla somatizzazione della tensione nervosa. Oltre a situazioni di stress, di ansia, di insicurezza, poca stima delle proprie capacità professionali, difficoltà nel relazionarsi con gli altri, ci sono anche delle conseguenze che intaccano la salute fisica. Alcuni sintomi di questo malessere sono:

  • tremori;
  • palpitazioni; 
  • sudorazione fredda; 
  • difficoltà respiratorie;
  • cefalea;
  • dermatite;
  • disturbi digestivi e gastrite;
  • problemi di espressione;
  • difficoltà di concentrazione;
  • capogiri e svenimenti;
  • ansia, esaurimento nervoso, stress;
  • insonnia ed attacchi di panico;
  • depressione.

Questi sono solo alcuni dei sintomi più comuni di chi è vittima di mobbing. 

Gli effetti sull’azienda

Gli effetti negativi connessi ad errate condotte sul posto di lavoro, intaccano non solo il benessere dei dipendenti ma anche dell’azienda. Infatti, il soggetto mobbizzato non è più in grado di avere producenti performance lavorative, questo intacca anche la produttività aziendale. Inoltre, se i dipendenti sono costretti a lavorare in un ambiente poco sano, il loro malcontento aumenta a dismisura, tanto da poter essere comunicato anche fuori delle mura aziendali. L’impresa rischierebbe di compromettere la propria reputazione professionale agli occhi degli altri competitor e del mercato del lavoro. Inoltre, il datore rischia anche procedure legali se denunciato per mobbing, sia nel caso in cui sia lui il mobber, sia nel caso in cui lo siano i colleghi e suoi subordinati ad importunare gli altri. Infatti, per legge, il datore ha il compito di garantire il benessere psico-fisico dei propri dipendenti, di controllare periodicamente che tutto sia in regola e di sostenere i lavoratori. 

Cosa fare in caso di mobbing

Se credi di essere vittima di mobbing oppure hai notato comportamenti strani nei confronti di un tuo collega, il consiglio è quello di denunciare l’accaduto, senza timore o perplessità. Rivolgiti ad un buon legale ed insieme discutete sulla questione e le possibili vie legali da intraprendere. In caso di comprovato mobbing hai diritto a ricevere il rimborso dei danni che tutta questa situazione ti ha portato. Potresti anche rivolgerti ad enti di supporto, in grado di consigliarti su cosa fare. Tanto per fare un esempio, ci sono delle organizzazioni sindacali che offrono sostegno e consulenza. 

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