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Martedì, 16 Aprile 2024
Lavoro

Lavoro, come negoziare il tuo stipendio

Pensi di meritare un aumento in busta paga e non si come affrontare la discussione? Ecco alcuni consigli per parlare con l'azienda e ottenere quanto prefissato

Pensi che il tuo stipendio non sia più adeguato per il lavoro che svolgi? Credi che sia giunto il momento di avere un aumento? Non sei ancora stato assunto e vuoi dare il giusto prezzo al tuo lavoro? In questo articolo ti spieghiamo come negoziare (o rinegoziare) il tuo stipendio per raggiungere l'obiettivo che ti sei prefissato. Ti spiegheremo come fare, ma anche quando è meglio o non è meglio parlare di retribuzione in azienda. Cominciamo.

Il giusto stipendio

La prima cosa che dovresti fare prima di chiedere una modifica del tuo attuale stipendio o di fissare la retribuzione che ritieni corretta per un nuovo lavoro, è quella di verificare se le tue aspettative siano in linea con il mercato e con le possibilità azienda con la quale collabori o collaborerai.

La richiesta di rinegoziare il tuo stipendio può derivare da un tuo bisogno o da una tua percezione che il lavoro che svolgi sia poco retribuito rispetto a quanto in realtà varrebbe. Per quanto possibile, cerca informazioni sugli stipendi percepiti da persone che occupano un ruolo simile al  tuo in aziende di dimensioni paragonabili.

Considera che se non esiste un contratto collettivo nazionale o svolgi una tipologia di lavoro che non rientra in caratteristiche paragonabili con le condizioni di altre persone che svolgono il tuo lavoro potrebbe essere più complesso raccogliere queste informazioni. Anche se così fosse, cerca di essere obiettivo: in caso di rinegoziazione, considerata da quanto tempo la tua paga è immutata e le competenze in più o gli incarichi che hai aggiunto nel frattempo. Questi aspetti saranno un ottimo punto di partenza per un’eventuale trattativa.

La situazione finanziaria dell’azienda

Un secondo aspetto da considerare prima di trattare per il tuo stipendio è la situazione finanziaria dell'azienda. Anche se negoziare lo stipendio è una possibilità che ti è sempre data, non solo al momento dell’assunzione, ti consigliamo di evitare i momenti nella quale il lavoro dovesse essere in diminuzione; sfrutta invece momenti di picco della produttività o degli ordini. 

Questo aspetto è certamente più complesso nel caso in cui tu non sia ancora un dipendente o un collaboratore dell’azienda; questo non ti vieta però di raccogliere informazioni, per quanto possibile, sulla situazione finanziaria e della società soprattutto se di grandi dimensioni.

Stipendio, ma non solo

Quando negozi la tua retribuzione considera attentamente l'entità della tua richiesta e confrontala con i costi che devi sostenere. Ti consigliamo di prenderti un po' di tempo per calcolare le tue spese sia costanti (come affitto, mutuo o rate) sia variabili ed eventuali costi aggiuntivi che il nuovo lavoro potrebbe comportare. In questo modo avrai un dato utile non solo per la negoziazione del tuo stipendio, ma anche per comprendere meglio quali siano le tue esigenze di spesa, un dato che potrebbe tornarti utile anche in altri contesti, come ad esempio stabilire un piano di risparmio o l’entità minima di una pensione integrativa futura.

Quando si parla di retribuzione si intende comunemente una cifra in denaro; tuttavia parte dello stipendio potrebbero essere data da alcuni benefit o servizi aggiuntivi che l'azienda mette a disposizione. Nel valutare lo stipendio minimo necessario per le tue esigenze dovrai tenere in considerazione anche questi aspetti, che potrebbero rivelarsi molto significativi in diversi casi, come ad esempio in quello della possibilità di utilizzo di un'auto aziendale, della presenza di un piano sanitario integrativo o di benefit relativi ai servizi rivolti anche ai tuoi familiari.

Questo aspetto è quello che in altri termini viene definito come il pacchetto retributivo, un’espressione che indica non solo lo stipendio puro, ma anche tutti quei servizi che potrebbero rappresentare un valore aggiuntivo. Non sempre il valore dei benefit è materiale; un esempio in questo senso sono i costi di formazione offerti dalle aziende che pur non rappresentando un valore in termini monetari, costituiscono sicuramente un'aggiunta favorevole al dipendente o al collaboratore.

Da questo punto di vista un a considerazione può essere fatta anche in merito alle modalità stesse di svolgimento del lavoro. Se ad esempio ti viene offerta la possibilità di effettuare orari flessibili o lavorare da casa, il valore di queste modalità di collaborazione dovrebbe essere calcolato in rapporto ai possibili miglioramenti per la qualità della tua vita.

Quando non negoziare lo stipendio?

Negoziare lo stipendio è un momento molto delicato nel rapporto tra azienda e nuovi collaboratori. Per questo motivo ti consigliamo caldamente di non essere mai il primo a parlare di retribuzione, soprattutto in fase di colloquio. Lascia che sia il tuo interlocutore a sollevare la questione. Nel caso in cui ti venga posta una domanda diretta sii certo di avere ben presente il ruolo che dovrai ricoprire, inclusi tutti gli eventuali incarichi e responsabilità inerenti a quella specifica figura.

Qualora la questione negoziazione dello stipendio non venga invece affrontata in fase di selezione, riserva la discussione di questo aspetto alla momento in cui ti verrà formalizzata l'offerta di lavoro: in quel momento ti troverai in una situazione sicuramente migliore per intraprendere una discussione in merito, in quanto avrai dalla tua parte il sicuro interesse dell'azienda verso la tua figura professionale.

Né troppo né troppo poco

Un'ultima considerazione in merito alla negoziazione del tuo stipendio è quella relativa alla tua richiesta. Cerca di essere il più bilanciato possibile; non effettuare quindi richieste troppo elevate e che potresti già sapere siano completamente fuori dal mercato per il tuo ruolo, ma non commettere nemmeno l’errore opposto, cioè quello di sottostimare il valore effettivo del tuo lavoro.
Questo aspetto in particolare potrebbe portare non solo ad un danno materiale, ma anche ad una cattiva percezione del tuo effettivo valore lavorativo. D’altronde se sei tu il primo a dare scarso valore al tuo lavoro, perché gli altri dovrebbero invece stimarlo di più?

Tienilo presente e buona fortuna per la tua trattativa!

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