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Sabato, 20 Aprile 2024
La manovra

Plastic e sugar tax esistono solo sulla carta, nuovo rinvio e abolizione vicina

Pensate nel 2019, non sono mai state applicate. Dovevano scattare da gennaio 2023 ma il governo Meloni le ha posticipate di un anno. Cosa sono e cosa succederà

Il 2023 non sarà l'anno della plastic tax e della sugar tax. E forse l'anno giusto per queste due tasse non arriverà mai. Nate alla fine del 2019 con il governo Conte 2, non sono mai entrate in vigore. Sono sempre state rinviate. Anche la manovra Meloni prevede un rinvio di un anno. Le tasse su plastica e zucchero sembrano destinate a scomparire del tutto. Non adesso perché i conti non lo permettono, ma nel medio termine sì. Vediamo di cosa si tratta, cosa prevede la legge di bilancio e perché potrebbero scomparire.

Cosa prevede la manovra per plastic tax e sugar tax

Il governo Meloni dedica alla plastic tax e alla sugar tax l'articolo 15 della legge di bilancio. L'entrata in vigore viene slittata dal primo gennaio 2023 al primo gennaio 2024.  

Quanto incide sui conti? Il rinvio della tassa sui "manufatti in plastica monouso con singolo impiego" vale 277 milioni di mancato gettito. Mentre posticipare la sugar tax significa rinunciare a entrate per lo Stato pari a 322 milioni.Articolo 15 della legge di bilancio

Cosa è la plastic tax

In Italia si inizia a parlare di plastic tax nel 2019 con il governo Conte 2. La tassa viene pensata ma, come detto, non applicata. Viene modificata più volte nel tempo, ma resta solo sulla carta.

In cosa consiste la plastic tax? Si prevede una tassa del valore fisso di 0,45 centesimi di euro per ogni chilo di prodotti di plastica monouso venduto (i cosiddetti Macsi). L'idea è quella di applicarla a prodotti non progettati per essere riutilizzati o per compiere più trasferimenti durante il loro ciclo di vita. Pensiamo alla pellicola che troviamo su molti cibi quando li compriamo. Verrebbero tassati anche i prodotti che sono ottenuti dallo stampaggio di Pet destinati a divenire contenitori di bevande o bottiglie.  

L'obiettivo della plastic tax è tutelare l'ambiente e allinearsi alle indicazioni dell'Europa sull'uso della plastica. A gennaio è entrata in vigore anche in Italia la direttiva europea Sup (Single use plastic) che si pone come obiettivo quello di ridurre l'uso della plastica monouso, non biodegradabile e non compostabile. In sostanza non è più possibile acquistare un lungo elenco di prodotti di uso comune: posate, piatti, cannucce e tutti gli oggetti in plastica anche "oxo-degradabile", agitatori per bevande, aste da attaccare ai palloncini, alcuni specifici contenitori per alimenti in polistirene espanso, contenitori e tazze per bevande in polistirene espanso e relativi tappi e coperchi. Le scorte di magazzino possono essere vendute, così come si possono usare i prodotti che si hanno in casa.

Cosa è la sugar tax

La sugar tax o tassa sullo zucchero è l'imposta sul consumo di bevande analcoliche dolcificate. Nel mirino ci sono le bibite che contengono più di 25 grammi di zuccheri al litro (bevande gasate, succhi di frutta, energy drink). Le bevande alla fine costeranno 10 centesimi in più al litro, 25 centesimi per chilo nel caso di prodotti da diluire.

Anche questa tassa nasce nella manovra economica 2019 e non è mai stata applicata. Lo scopo era quello di tutelare la salute. In Italia, quasi metà della popolazione adulta ha problemi di sovrappeso o obesità, con ricadute anche il servizio sanitario nazionale.

Chi vuole plastic e sugar tax e chi no

Le tasse su plastica e zucchero sono state osteggiate dal primo momento dalle imprese, che parlano di un aumento di costi insostenibile soprattutto ora con gli effetti della pandemia e della crisi energetica. Già nel 2019 la Sibeg, azienda di Catania che imbottiglia i prodotti Coca Cola, aveva paventato lo spostamento della produzione all'estero.

Anche la Coldiretti vede con favore il nuovo rinvio, sostenendo che "plastic e sugar tax sono destinate ad avere un effetto a valanga sui prezzi finali degli alimenti proprio mentre l'Italia si trova ad affrontare una preoccupante fiammata dell'inflazione anche sulla spesa alimentare". Per il presidente della Coldiretti Ettore Prandini il rinvio dell'entrata in vigore delle tasse è "una necessità per evitare di penalizzare l'intera filiera agroalimentare che si trova già sotto pressione per l'aumento dei cost. L'obiettivo di riduzione della plastica va perseguito nell'ottica di una visione strategica di ampio respiro con incentivi premianti per lo sviluppo e la ricerca piuttosto che con misure punitive".

Per gli ambientalisti di Greenpeace invece Meloni, e Draghi prima di lei, hanno fatto "l'ennesimo favore alle lobby fossili e all'industria della plastica monouso, a scapito di persone e pianeta".  

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Verso l'addio a plastic e sugar tax

Per plastic e sugar tax si profila la cancellazione. I due provvedimenti non sono mai piaciuti a Forza Italia e Lega ed è plausibile immaginare che spariranno del tutto. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, ha sempre ribadito il "No" degli azzurri. "Sono delle tasse che hanno un impatto direttamente sui consumatori - spiegava nelle scorse settimane - se ad esempio aumentano gli imballaggi di generi alimentari o per l'acqua minerale, sui prodotti monouso, chi ne fa le spese è il consumatore, con un danno calcolato in oltre 100 euro l'anno. Allora dico, come Forza Italia e come centrodestra, abbiamo l'obbligo di sterilizzare queste tasse, che viceversa vanificherebbero interventi che stiamo facendo sul caro bollette". E oggi che il rinvio è messo nero su bianco festeggia: "Questa coalizione sta dimostrando di sapere la direzione in cui bisogna andare".

Le due tasse erano state bollate come "follia" da Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture. "In manovra - sottolinea - vi sono fondi per bloccare plastic e sugar tax una follia che se applicata avrebbe messo fuori mercato le nostre aziende che sono le più green d'Europa. Una tassa suicida che in nome dell'ambiente avrebbe bloccato la ricerca di energie sostenibili, che dimostra come un sì o un no ideologico non supportato da fatti siano solo dannosi".  

Se la cancellazione di plastic e sugar tax non è immediata è essenzialmente per una questione economica. Rinunciare a queste due tasse significa rinunciare a delle entrate per lo Stato. Appare quindi plausibile che il nuovo rinvio porti a una rivalutazione, a distanza di un anno, del contesto generale per capire se l'Italia può economicamente permettersi di rinunciare a plastic e sugar tax.

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