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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

"Non voglio espatriare di nuovo": imprenditore scrive a Renzi

Angelo, 37 anni, dieci dei quali passati all'estero, costretto ad abbandonare il suo sogno di aprire una scuola di lingue a Chieti per colpa della burocrazia e delle tasse. La sua lettera al premier è un grido d'aiuto

ROMA -  Il dilemma è sempre lo stesso: andar via dall'Italia per mettere a frutto le competenze professionali maturate nel corso degli anni o stringere i denti e restare nel proprio Paese, malgrado le difficoltà economiche? Angelo Cavallucci è un imprenditore di Chieti, ha 37 anni e tanta voglia di mettersi in gioco facendo qualcosa di importante per la propria terra. Possibilmente prima che sia troppo tardi. Prima che, con un futuro che qui appare cupo e senza speranze, ricompaia lo spauracchio del ritorno all'estero, unico lido in cui intraprendere un'attività imprenditoriale senza che l'entusiasmo e i buoni propositi, quelli di Angelo e di tanti impresari italiani, vengano stritolati da tutti i vari impedimenti normativi e dall'atavica lentezza burocratica.

Angelo è un imprenditore in difficoltà, ha lavorato tanti anni all'estero ed è tornato a Chieti, sua città natale. Qui vuole restare - o meglio, vorrebbe - per metter su una scuola di lingue. E qui cominciano i problemi. L'imprenditore ha scritto una lettera al premier Matteo Renzi: dice di non aspettarsi una risposta, ma interventi concreti. La pubblichiamo integralmente.

Ciao Matteo,

mi permetto di darti del tu perché siamo più o meno coetanei. Sono Angelo di Chieti, ho 37 anni, circa dieci di questi passati all’estero lavorando per multinazionali con mansioni di grande responsabilità; ho girato il mondo per lavoro; parlo perfettamente inglese e spagnolo. Sono tornato in Italia a gennaio 2013 per motivi di famiglia e mi sono nuovamente innamorato della mia terra d’origine, tanto da pensare concretamente di attivare un percorso imprenditoriale per mettere a frutto le mie competenze professionali, attraverso l’apertura di una scuola di lingue qui in Abruzzo e possibilmente nella mia città.

Mi sono scontrato però con una realtà a me sconosciuta: lentezza burocratica, difficoltà amministrativa e soprattutto costi inauditi per l’apertura dell’attività. Ho contattato e parlato con più commercialisti perché non potevo credere alla miseria che, conti alla mano, poteva rimanermi a fine mese in base alle aspettative di introito. Purtroppo era così, esattamente come usciva fuori dalla simulazione che da un fatturato lordo di circa € 2.000,00 si ricavava un netto di appena € 500,00 senza considerare le spese vive (pubblicità, telefono, preparazione delle lezioni, ecc…).

Ti faccio una domanda: ma tu apriresti davvero un’attività a queste condizioni? Saresti disposto ad essere uno dei tanti giovani martiri della partita IVA che inizia un cammino senza sogno e, soprattutto, senza speranza perché già sa che andrà a sprofondare  in un baratro senza fine?  Noi dobbiamo e vogliamo provare a dare un senso al nostro futuro e al futuro dei nostri figli dando un contributo, anche di sacrificio, alla ripresa economica italiana, ma dobbiamo essere messi in condizione di poterlo  fare.

E allora dicci: cosa farai per noi? Ma soprattutto quando?? No, scusa, la risposta a quest’ultima domanda te la do io… ORA!

Non è una questione di destra, sinistra o centro perché alla fine il risultato è sempre lo stesso per chi vuole intraprendere un’attività commerciale, artigianale o di qualsiasi altro tipo. Ho usato il plurale nelle ultime frasi perché siamo in tanti e siamo davvero stanchi, arrabbiati, delusi, soprattutto desiderosi di avere risposte concrete e immediate. Sono tornato e non voglio dover prendere, forzato da condizioni atterranti, la decisione di espatriare di nuovo, perché questo è il mio paese ed ho il diritto di vivere qui, contando su chi ha il dovere di rendere possibile la vita economica, e non solo, mia e di tantissimi altri. Una tua risposta non l’aspetto, l’importante è che il mio messaggio ti arrivi. E che si trasformi in opportunità…

Saluti e buon lavoro. Angelo Cavallucci.

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