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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il caso / Firenze

La commessa licenziata per aver regalato 21 centesimi di gamberetti a un cliente

Dopo una causa durata ben due anni il giudice del tribunale del lavoro di Firenze ha decretato il reintegro della dipendente. Ma Unicoop si difende: "Vicenda non chiusa, c'era giusta causa nel licenziamento"

Licenziata per aver "regalato" due gamberetti ad un cliente, ma dopo una causa durata ben due anni il giudice del tribunale del lavoro di Firenze ha decretato il reintegro della dipendente nel posto di lavoro, condannando Unicoop a pagarle 12 mensilità.  La vicenda è resa nota dal sindacato di base Usb che la ricostruisce in un comunicato stampa. 

Era il 2019 quando la commessa di un reparto di pescheria venne licenziata per aver dato a un cliente due gamberetti - del valore di 21 centesimi - senza farli pagare, essendo stati chiesti per fare un 'test allergico'.

Aveva messo la merce in una busta scrivendoci sopra a penna 'per test allergico', senza prezzare: peraltro la bilancia quasi non rileva il peso. E secondo quanto spiegato la pratica era stata introdotta dalla vecchia capo reparto. Ma quando la dirigenza del supermercato ne è venuta a conoscenza, sarebbe stato comunicato alla dipendente il licenziamento, avvenuto peraltro la vigilia di Natale.

Oggi la sentenza del giudice Vincenzo Nuvoli ordina alla Unicoop la reintegrazione dell'addetta alle vendite. Usb sottolinea che il giudice è lo stesso che aveva condannato Unicoop Firenze per il nuovo regolamento aziendale inerente alla procedura di vestizione e svestizione - il 'tempo tuta' - riguardo a dover considerare il conteggio temporale necessario per questa operazione nell'orario del turno di lavoro.

La nota di Unicoop: "Licenziamento per giusta causa"

Una nota diffusa da Unicoop Firenze spiega che la lavoratrice del punto vendita di via Carlo del Prete sarebbe stata licenziata per giusta causa poiché avrebbe violato "i suoi fondamentali obblighi lavorativi".

"In questa vicenda, tra l'altro ancora aperta da un punto di vista processuale, - si legge nella nota - la dipendente non ha rispettato la normativa in materia di igiene e sicurezza alimentare, contravvenendo inspiegabilmente alle regole in materia di tracciabilità degli alimenti e di corretta informazione ai consumatori, di conseguenza mettendo a rischio la salute e l'incolumità dei clienti. La Cooperativa è doverosamente intervenuta per garantire uno dei valori posti a fondamento della sua missione ossia la tutela della salute e sicurezza di consumatori, soci e clienti che quotidianamente riconoscono in Unicoop Firenze una garanzia di serietà, trasparenza e qualità, ritenendo di conseguenza non più affidabile tale lavoratrice".

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