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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia Napoli

Licenziato si cosparge di benzina e si incatena sotto casa di Di Maio

L'operaio della Fiat, Mimmo Mignano, aveva inscenato nel 2014 il suicidio dell'Ad Sergio Marchionne all'esterno dello stabilimento di Pomigliano. Oggi la Cassazione ne aveva confermato il licenziamento per aver travalicato "i limiti della dialettica sindacale"

Uno dei cinque operai della Fca di Pomigliano d'Arco per cui la Cassazione ha dato oggi l'ok al licenziamento, si è incatenato davanti casa del ministro del Lavoro Luigi Di Maio, a Pomigliano d'Arco e si è cosparso la testa con una bottiglia di benzina.

Come riporta Napoli Today l'operaio, Mimmo Mignano, è in compagnia di un altro dei licenziati. Le forze dell'ordine lo hanno bloccato e lo hanno soccorso. 

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L'operaio chiede l'intervento del leader dei Cinque Stelle e neo ministro del Lavoro Luigi Di Maio dopo che la Cassazione ne aveva sancito il licenziamento insieme ad altri quattro operai Fiat che nel 2004 inscenarono il funerale dell'ad Sergio Marchionne.

Inscenarono il suicidio di Marchionne: licenziati definitivamente 5 operai Fiat

Come riporta Napoli Today la decisione della Corte di Cassazione arrivata proprio oggi ha sancito il definitivo licenziamento dei cinque operai della Fiat che, nel 2014, inscenarono all'esterno dello stabilimento di Pomigliano il funerale dell'Ad Sergio Marchionne.

Il sì della Suprema Corte arriva dopo che la sanzione – inizialmente decisa dall'azienda e confermata dal Tribunale di Nola – era stata annullata dalla Corte d'Appello di Napoli che ne ordinò il reintegro escludendo la giusta causa.

"La Cassazione ha accolto il ricorso dell'azienda e accordato il licenziamento in quanto sarebbero stati, in quella protesta, "travalicati i limiti della dialettica sindacale".

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