rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
La polemica

Il M5s vuole il superbonus anche per gli italiani all’estero

"Il governo li discrimina", dicono i pentastellati Fabio Massimo Castaldo e Federica Onori

Con il decreto Aiuti quater il nuovo governo ha rimodulato la detrazione sul superbonus che dal 2023 scenderà dal 110 al 90%. L'incentivo è stato invece prorogato per i proprietari di immobili unifamiliari (che dal 2023 sarebbero rimasti esclusi) a condizione che si tratti di prima casa e che i proprietari stessi non raggiungano una determinata soglia di reddito (15mila euro l'anno, innalzati in base al quoziente familiare). Le modifiche non sono piaciute al M5s che nelle scorse settimane ha aspramente criticato l'esecutivo "reo" secondo i pentastellati di aver depotenziato la misura approvata dal governo Conte II.

Ora però i 5 Stelle puntano il dito su un altro aspetto delle modifiche volute dalla maggioranza. In una nota congiunta Fabio Massimo Castaldo, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, e Federica Onori, deputata del Movimento 5 Stelle, spiegano infatti che "Giorgia Meloni discrimina gli italiani all'estero". Il motivo? Limitando il beneficio solo alle abitazioni "in cui è fissata la residenza principale del proprietario" gli iscritti all'Aire sono "tagliati fuori dai vantaggi del superbonus anche se posseggono in Italia un solo immobile". Insomma, per il M5s la norma in questione andrebbe stralciata per non penalizzare "tutti quei cittadini che vivono all'estero". "Molti di questi - proseguono ancora i 5 Stelle - pagano le tasse in Italia sui beni che posseggono ed è quindi ingiusto che si costruiscano norme ad hoc per penalizzarli. Durante la campagna elettorale Giorgia Meloni si era riempita la bocca di belle promesse, ma alla prova dei fatti ha dimostrato a tutti che era solo propaganda". 

Le polemiche dopo l'approvazione del decreto

Già all'indomani dell'approvazione del decreto Aiuti quater, il superbonus era stato oggetto di polemiche tra governo e opposizione. Illustrando il provvedimento in conferenza stampa, pur senza nominarlo, Giorgia Meloni aveva lanciato una stoccata al leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte: "Segnalo a chi ha fatto la campagna elettorale dicendo che grazie a questo provvedimento si poteva 'gratuitamente' ristrutturare e adeguare il proprio condominio rispetto all'efficientamento energetico, che questo 'gratuitamente' pesa sulle casse dello Stato per circa 60 miliardi di euro", con "un buco rispetto alla previsione che era stata fatta di circa 38 miliardi" aveva detto Meloni parlando alla stampa. Concludendo il suo ragionamento, la premier aveva definito "un po' bizzarro" il concetto di "gratuità" se le risorse che servono a finanziare la misura "vengono coperte coi soldi dei contribuenti".   

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il M5s vuole il superbonus anche per gli italiani all’estero

Today è in caricamento