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Pensioni, reddito di cittadinanza e bonus: la manovra cambia in extremis, tutte le novità per il 2022

Si lavora per definire in ogni dettaglio la bozza della Finanziaria 2022, il tempo stringe. Sul Superbonus arriva un decreto contro le truffe. Per il reddito di cittadinanza decalage dal primo rifiuto e meccanismo per certificare il no a una proposta. Fronte pensioni: Opzione Donna non vedrà salire a 60 anni la soglia d'accesso

Pensioni, bonus, reddito di cittadinanza: nel 2022 le novità non mancheranno. A causa dei ristretti tempi ormai a disposizione, soltanto il Senato potrà correggere la manovra in una sessione di bilancio "abbreviata". Nelle ultime ore lo staff di Palazzo Chigi ha lavorato per definire in ogni dettaglio la bozza della Finanziaria 2022, approvata la scorsa settimana e non ancora trasmessa al Parlamento. L'iter quest'anno inizia al Senato, ma il ritardo è ormai tale che non ci sarà tempo per un esame anche alla Camera. In concreto, per pensioni, reddito di cittadinanza e bonus vari i ritocchi potrebbero essere non solo minuzie, come qualcuno aveva ipotizzato nei giorni scorsi, ma modifiche di un certo rilievo.

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Superbonus, arriva un decreto contro le truffe 

Il lavoro "di fino" è solo all'inizio: infatti la riscrittura ex novo di alcune norme e l’inserimento di altre disposizioni porterà a un ulteriore passaggio a Palazzo Chigi e secondo il Sole 24 Ore potrebbe spingere il Governo a un nuovo esame in Consiglio dei ministri nelle prossime ore. A proposito dei bonus, la Lega ad esempio chiede di abolire il tetto all’Isee introdotto per limitare la proroga del Superbonus a villette e abitazioni unifamiliari in genere. Il cosiddetto superbonus al 110 per cento sulle ristrutturazioni edilizie è un affare che va oltre la giista intenzione del risparmio energetico. 

Per quel che riguarda i bonus per la casa, la replica per altri tre anni della possibilità di ottenere lo sconto direttamente in fattura oppure di cedere il credito maturato è dentro lalegge di Bilancio. Ma nel calderone sono entrati anche crediti inesistenti, che una stima prudenziale indica in almeno 800 milioni di euro: "La proroga di sconto in fattura e cessione del credito dovrebbe quindi essere anticipata da un decreto legge per introdurre un meccanismo di controlli preventivi anti-frode" nota oggi il quotidiano di Confindustria. "Bisogna rafforzare i controlli - ha detto la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra - perché quelli appena partiti hanno già rilevato abusi e, talvolta, lo sconfinamento nel riciclaggio di denaro sporco".nI crediti fittizi possono infatti essere oggetto di successive movimentazioni e infine ceduti ad intermediari.

Operazioni raffinate, che richiedono una certa specializzazione e attuate attraverso strutturate organizzazioni fraudolente. In alcuni casi si è fatto uso di schermi societari all'estero. Il superbonus, introdotto dal governo gialloverde, è costato finora 19 miliardi di euro. La stima fatta dall'Agenzia sulle dimensioni della truffa - 800 milioni - è cautelativa. E' evidente che il governo debba trovare il modo di mettere nero su bianco una strategia a lungo termine per evitare distorsioni nella pratica di cedere quel credito prima di essere utilizzato a banche e consulenti specializzati.

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Reddito di cittadinanza, il decalage scatta al primo rifiuto

Come vi avevamo anticipato ieri, per i percettori del reddito di cittadinanza il decalage del beneficio mensile scatterà dal 1 gennaio 2022 dopo il primo rifiuto, mentre la revoca del beneficio è prevista dopo il secondo rifiuto: parliamo ovviamente di un’offerta "congrua" di lavoro. Quindi il ritocco è sostanziale: il decalage di 5 euro mensili non sarà a partire dal sesto mese (fatta eccezione per importi inferiori a 300 euro, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza). Ci saranno anche meccanismi di controllo per accertare e certificare che il percettore "occupabile" del reddito di cittadinanza abbia accettato o meno l’offerta di lavoro congrua, prima dunque di far scattare il decalage in caso di primo rifiuto. L’obiettivo sarebbe sempre quello di fare in modo che il sussidio non sia un ostacolo all’accettazione di un lavoro regolare. Si studia quindi come certificare il rifiuto di una proposta lavorativa che nel nuovo meccanismo abbasserebbe il reddito, e che fin qui non conosce un meccanismo puntuale di verifica, da soggetto certificatore all’ente preposto a registrare l’eventuale rifiuto dell'offerta. 

Occorre decidere qual è il limite per l'offerta "congrua": non un dettaglio, e solo la versione finale del provvedimento farà chiarezza.

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Pensioni, i ritocchi a Opzione Donna e Ape Sociale

Sulle pensioni la strada è segnata: le principali modifiche per il 2022 riguarderanno un ulteriore allargamento alle donne e a nuove mansioni gravose del perimetro dell’Anticipo pensionistico sociale (Ape sociale) e di quello per le uscite anticipate dei dipendenti delle Pmi, che al momento è limitato a quelle in crisi. E poi c'è la ormai nota Quota 102, la possibilità di uscire dal lavoro con almeno 64 anni d’età e 38 di contribuzione, che è stata individuata dal governo per rendere più graduale nel 2022 il passaggio da Quota 100.

Opzione donna oltre il 2022 potrebbe diventare strutturale. Sulla "salvaguardia pensionistica" delle lavoratrici ci sarebbe una maggioranza trasversale in Parlamento. Nel 2022 intanto non vedrà salire a 60 anni la soglia anagrafica d’accesso, a differenza di quanto era stato indicato nel testo d’ingresso del disegno di legge di bilancio varato il 29 ottobre scorso dal Cdm

E' una marcia indietro quindi quella su Opzione donna secondo il Sole 24 Ore. E anche sull’allargamento della platea dell’Ape sociale non è detta l'ultima parola. Ci possono essere ritocchi in extremis. Opzione Donna per il 2022 potrebbe quindi rimanere per un altro anno con gli stessi requisiti fissati nel 2021: 58 anni d’età (59 per le lavoratrici autonome) e almeno 35 anni di contribuzione, con l’assegno interamente ricalcolato con il metodo contributivo.

Ancora: la Lega punta all’estensione a tutti i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti del Fondo per le uscite anticipate. Infine, ci potrebbe essere la proposta, sponsorizzata da Pd. Leu, M5S e sindacati, per introdurre una norma di principio per aprire la strada a una pensione di garanzia per i giovani. Il 31 dicembre è la data limite per l'approvazione della manovra, ma tutto sarà più chiaro già nei prossimi giorni

Possibile poi che si deciderà di estendere ulteriormente la platea dell’Ape sociale, aggiungendo ulteriori categorie di lavori gravosi alle nuove otto già previste dal governo in coda alle 15 originarie. Il tempo stringe, ma con un lavoro congiunto di deputati e senatori la lista si può allungare.

Quota 102 invece è un punto fermo, non potrà essere rimessa in discussione al Senato in alcun modo nelle prossime settimane.

Pensioni, Orlando: "Tonare al contributivo eliminando rigidità Fornero"

La manovra non raccoglie infatti il favore dei sindacati e sulle pensioni, come largamente atteso, il dialogo solo abbozzato si è tradotto in una sorta di braccio di ferro. Al centro il no di Cgil Cisl e Uil ad un ritorno alla legge Fornero seppure dilazionata negli anni. Il ministro del Lavoro Andrea Orlando pensa che scioperare, in questo momento, non serva. E che sulle pensioni bisogna piuttosto lavorare, insieme ai sindacati, per superare le rigidità della legge Fornero e andare incontro alle esigenze delle nuove generazioni. Propone un patto, il ministro del Lavoro, tenendo dentro anche politiche attive e salario minimo. Orlando in una intervista alla Stampa chiede di "affrontare il tema della previdenza al di fuori del dibattito sterile "quota 100 sì quota 100 no"".

"L'intervento del governo non è strutturale - dice Orlando - Bisognava uscire da misure eccezionali con qualcosa che rendesse meno forte l'impatto sui lavoratori. Ora c'è da capire come si torna a un sistema che deve essere contributivo evitando le rigidità che la legge Fornero portava con sé. A partire da cosa succede per le nuove generazioni". Intanto il primo scoglio è l'approvazione della manovra, con il suo carico di modifiche dell'ultimo momento.

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