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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Manovra 2022: cosa succederà col taglio delle tasse e la decisione su pensioni e reddito di cittadinanza

Manovra ancora in alto mare. Su pensioni e reddito di cittadinanza la quadra c'è quasi. Per il superbonus edilizio controlli anti truffa e spunta il limite di tempo. Ma è sul fisco che i partiti daranno battaglia: si conferma di fatto la delega in bianco al Parlamento. Le ipotesi in campo vanno dal taglio del cuneo fiscale per i lavoratori alla flat tax

I fronti aperti nella manovra 2022 sono ancora molto più numerosi del previsto: a ostacolare il "transito" i dubbi tra le forze di maggioranza, dalle pensioni al reddito di cittadinanza. Il premier Mario Draghi ieri ha incontrato il capodelegazione del M5S Stefano Patuanelli, il ministro del Lavoro Andrea Orlando, il responsabile della Pa Renato Brunetta e alcuni esponenti del Mef. Assente il titolare dell'Economia, Daniele Franco, impegnato a Bruxelles. Ma proprio per Franco si preannunciano giorni caldissimi in Senato.

Le caselle vanno però pian pian al loro posto. Quasi tutte. L'impianto del reddito di cittadinanza, al centro del confronto, viene confermato nella versione uscita dal Cdm del 28 ottobre scorso: dunque decalage a partire dal primo rifiuto di un'offerta di lavoro congrua, mentre scatta lo stop all'assegno dal secondo no (finora la sospensione partiva dal terzo rifiuto). Per le pensioni, cambia invece 'Opzione Donna' rispetto a quanto stabilito a fine ottobre: salta infatti la soglia anagrafica di 60 anni per le uscite delle lavoratrici, viene riportata a 58 per le dipendenti e a 59 per le autonome, com'era previsto finora.

Ma è sulle tasse che il confronto è apertissimo. Anzi, non è nemmeno iniziato.

Tasse, cosa cambierà con la Manovra 2022

Intanto nella sala Capitolare di Piazza della Minerva Matteo Salvini ha visto i "suoi" per fare il punto sulla manovra 2022. Chiede a gran voce l'aumento "delle pensioni d'invalidità andando a tagliare i furbetti del reddito di cittadinanza", nonché l'incremento "della flat tax, la tassa ridotta per partite Iva, autonomi e piccoli imprenditori fino a 100mila euro di fatturato". Perché sarà il Parlamento a dover dettagliare come impiegare gli 8 miliardi in legge di bilancio destinati al taglio delle tasse. E, c'è da scommetterci, ci sarà da battagliare parecchio. Il testo ora andrà in Senato per l'avvio dell'iter parlamentare.

Per conoscere la composizione del taglio vero e proprio delle tasse bisognerà aspettare le prossime settimane. La manovra nelle sue prime versioni però non si limita a finanziare l'apposito fondo con 8 miliardi ma indica una direzione, la riduzione dell'Irpef e anche dell'Irap. Niente contributi, come chiedeva Confindustria. Per il taglio del cuneo tuttavia non si fanno scelte e si indicano due vie, la riduzione delle aliquote o la revisione delle detrazioni. Sul fisco si conferma di fatto la delega apparentemente in bianco al Parlamento, perché le ipotesi in campo non potrebbero essere più diverse, nota Repubblica: dal taglio del cuneo fiscale ai lavoratori caldeggiato dai sindacati e sostenuto maggiormente da Leu e dal Pd alle ipotesi che puntano di più sulle imprese e in particolare sull’Irap, caldeggiate dalla Lega e da Forza Italia. La Lega intende anche rilanciare addirittura la Flat tax: oggi Salvini presenterà tutte le proposte del partito sulla manovra.

Il governo ha deciso di incrementare la somma di 2 miliardi di euro, che andranno al taglio delle tasse, con altri 6 miliardi ''destinando alla riduzione delle imposte 8 miliardi di euro'', attraverso la legge di bilancio 2022. ''La scelta sulla destinazione non è ancora compiuta. Nella elaborazione in legge bilancio si presume che siano state date due indicazioni: muoversi prioritariamente con un intervento che riguardi l'irpef e l'irap''. Lo ha spiegato il sottosegretario al ministero dell'Economia, Maria Cecilia Guerra.

Il taglio delle tasse è quantificato in 8 miliardi a decorrere dal 2022 (12 miliardi se si considera la minor imposizione, i 2 miliardi per la riduzione delle bollette e le altre misure su Iva, plastic e sugar tax). La dotazione nelle intenzioni iniziali annunciate settimane fa servirebbe per abbassare l'Irpef, con l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive. L’operazione per il taglio delle tasse prevede inoltre una revisione "organica del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo". Ma i dettagli non ci sono. Il Pd, insieme a Leu, chiede un intervento concentrato sui lavori dipendenti. Per l’Irpef il responsabile economico del Pd Antonio Misiani indica "detrazioni da lavoro dipendente e bonus 100 euro" come "via maestra", anche se il governo pensa alle aliquote e agli scaglioni Irpef. La proposta è di tagliare il Cuaf, ovvero il contributo dei datori di lavoro agli assegni familiari che vale circa 1,7 miliardi, mentre la Lega punta su "partite Iva, autonomi e artigiani".

Per le imprese si ragiona su un intervento per ridurre l’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Il taglio del Cuaf per il Pd sarebbe l’alternativa sull’ all’Irap, anche per compensare le aziende più piccole dell’aumento dei costi degli ammortizzatori.

La raffica di dichiarazioni nelle ultime ore che arrivano dai partiti sul taglio delle tasse in manovra dà l'idea di quanto sia questo il tema del giorno. 

"Sulla legge di bilancio come gruppo Pd abbiamo già avviato una serie di interlocuzioni con i mondi coinvolti: mai come quest'anno la manovra riveste un'importanza fondamentale per gli obiettivi di crescita del Paese. Per il Pd le priorità sono sanità, istruzione, ambiente e taglio delle tasse ai lavoratori perché possano avere più risorse in busta paga. Dopo due anni così difficili serve sostenere la crescita e aiutare i cittadini" afferma la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi conversando con i giornalisti a Palazzo Madama.

"Forza Italia è entrata al governo per sostenere imprese e occupazione, e la manovra che sta per arrivare in Parlamento è sufficientemente espansiva, in grado di consolidare la crescita economica in atto - dice la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini - In questo senso, tagliare le tasse sul lavoro e alleggerire l'Irap per noi è una strada obbligata, come recuperare risorse dal reddito di cittadinanza, e le prime restrizioni apportate oggi vanno in questa direzione. Ma il governo ha anche il dovere di tutelare il mondo del commercio, mettendolo al riparo dalle manifestazioni no vax che hanno già causato danni gravi ai fatturati di imprese reduci da una crisi senza precedenti".

Nella delega fiscale "credo si debba lavorare per ridurre quanto possibile il peso sui salari, con un un occhio particolare sulle piccole imprese". Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando a Porta a Porta. Per il taglio delle tasse "le risorse in questa fase vanno concentrate, mirate" ha detto il ministro. "C'è un confronto aperto con le parti sociali e con il parlamento, la delega è molto generica, ci saranno vari passaggi politici" ha aggiunto.

"La questione fiscale è centrale per ripristinare quel legame di credibilità tra i cittadini e la politica - ragiona il deputato di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, responsabile dei dipartimenti del partito azzurro -  E se da un lato è necessario ridurre il carico fiscale per imprese, lavoratori e famiglie, perché troppo eccessivo, dall'altro è doveroso intervenire sulle modalità di riscossione delle tasse. Oggi chi presenta la dichiarazione dei redditi nel momento in cui si aprono i canali, di solito metà o fine maggio, può iniziare a pagare da giugno. Rateizzando fino a ottobre, dovendo poi versare gli acconti a novembre. Forza Italia vuole cambiare questa modalità, consentendo ai contribuenti di dilazionare il dovuto allo Stato, compreso gli acconti, nell'arco dei 12 mesi successivi alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Ciò peserebbe molto di meno nelle tasche dei cittadini, rendendo meno gravoso il rapporto con lo `Stato esattore`. Stiamo studiando la soluzione migliore e presenteremo un emendamento, in tal senso, alla legge di bilancio", conclude.

Superbonus, controlli anti truffa e spunta il limite di tempo

Sul superbonus si va verso un decreto legge con le norme anti truffa sul Superbonus al 110%. Lo si apprende da diverse fonti governative, secondo le quali un Consiglio dei ministri per approvare il decreto potrebbe esserci nel pomeriggio di oggi. Il provvedimento dovrebbe confermare (a differenza di quanto previsto delle bozze della manovra) lo sconto in fattura e la cessione del credito ma dovrebbe introdurre controlli preventivi per evitare i casi di falsi crediti per frodare il fisco, denunciati dall’Agenzia delle entrate. Il direttore dell’agenzia Ernesto Ruffini è stato, a quanto si apprende, nel pomeriggio a Palazzo Chigi.

I tecnici del Mef lavorano a norme per incrociare i dati sulle fatture con quelli dei flussi bancari degli operatori, e per limitare la possibilità di utilizzare i due strumenti a una serie di operatori qualificati.

L'idea che si fa largo fra governo e maggioranza, spiega il Sole 24 Ore,  è quella di un correttivo a Palazzo Madama, per cancellare il limite legato all’indicatore redditual-patrimoniale e sostituirlo con un limite di tempo. "In pratica, secondo il nuovo meccanismo allo studio, le “villette” potranno utilizzare il superbonus a patto di centrare un ritmo di realizzazione degli interventi piuttosto ambizioso: le ipotesi puntano a tenere aperti i cancelli dell’agevolazione solo a chi riuscirà a presentare entro il 1° marzo la comunicazione di inizio lavori (Cila), che per il Superbonus è stata semplificata, oppure di raggiungere il 60% dei lavori entro i primi sei mesi dell’anno".

Reddito di cittadinanza, decalage di 5 euro mensili e l'incontro mensile al centro per l'impiego

Un décalage di 5 euro mensili al primo “no” di un’offerta di lavoro “congrua” da parte del percettore del reddito di cittadinanza occupabile. Insieme ad un meccanismo più stringente per certificare il rifiuto. Inoltre la ricerca attiva del lavoro è verificata in presenza dal centro per l’impiego con frequenza almeno mensile (non ci si potrà più collegare da remoto). Queste saranno le principali correzioni rispetto alla bozza di legge di Bilancio che entreranno nel testo finale da trasmettere al Senato.

Previsto il potenziamento dei controlli nella fase precedente all’accettazione della domanda sui requisiti di residenza e patrimoniali. L’offerta di lavoro congrua può essere anche a tempo o part-time, ma entro 80 chilometri da casa. Bonus alle imprese anche se assumono a tempo o part-time: ma con contratti di almeno 12 mesi, e invece se stabili anche a part-time.

Chi perde e chi guadagna con i nuovi importi del reddito di cittadinanza

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