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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia

Manovra, la vera sfida del nuovo governo: conto alla rovescia per fermare l'Iva

Evitato lo spettro dell'esercizio provvisorio, l'esecutivo deve realizzare una legge di bilancio in grado di disinnescare le clausole di salvaguardia che farebbero aumentare l'Iva. Il tempo a disposizione non è molto: si parte il 27 settembre con la nota del Def 

La nomina dei sottosegretari è stato l'atto conclusivo della formazione del nuovo governo, che adesso deve subito mettersi al lavoro per risolvere le questioni più urgenti. Al primo posto c'è senza dubbio la legge di bilancio, il documento economico che dovrebbe scongiurare l'aumento dell'Iva da gennaio 2020.  Con la nascita del Governo Conte bis e l'arrivo del nuovo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri è stato allontanato (quasi) definitivamente lo spettro di un ricorso all'esercizio provvisorio, che durante la crisi di agosto serpeggiava, nel caso in cui si non fosse riuscito a varare la legge di bilancio entro il 31 dicembre. 

Manovra, calendario: entro il 27 la presentazione della nota del Def 

Adesso però l'esecutivo ha i tempi molto stretti e alcune scadenze che non possono essere mancate. Il calendario prevede la presentazione entro il 27 settembre della Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza (la cosiddetta Nadef) al parlamento. Entro il 15 ottobre, poi, il progetto di documento programmatico di bilancio (Dpb) deve arrivare alla commissione Ue e all'eurogruppo e, entro il 20 ottobre, il governo deve presentare alle camere il disegno di legge di bilancio.

Poi inizierà l'iter parlamentare che si deve concludere entro il 31 dicembre, pena appunto l'esercizio provvisorio. Questi sono gli impegni formali, poi ci sono quelli sostanziali, primo tra tutti la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia Iva, che costano per il prossimo anno 23,1 miliardi, a cui si sommano le spese indifferibili, come le missioni di pace, che vanno finanziate di anno in anno e costano 3-4 miliardi. Considerando solo le queste due voci bisogna trovare 26-27 miliardi di euro.

Manovra, Gualtieri a Helsinki: “No a una manovra restrittiva”

Intanto il neo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, impegnato in questi giorni a Helsinki in occasione dell'Eurogruppo e dell'Ecofin informale ha sottolineato agli altri ministri delle Finanze Ue e al vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis "che una manovra restrittiva sarebbe controproducente, in questa fase. Stiamo lavorando per collocare la manovra" economica dell'Italia per il 2020 "in una più appropriata fiscal stance dell'area euro ed europea".

Gualtieri: "No a manovra restrittiva, sarebbe controproducente"

Il ministro comunque ha ribadito la necessità che "per un Paese come l'Italia è importante che il debito sia messo su una traiettoria discendente". Questo, spiega Gualtieri, "deve avvenire attraverso una pluralità di elementi: il sostegno alla crescita, perché il debito è un rapporto tra debito e Pil; il rafforzamento della fiducia, della credibilità del Paese, e quindi una riduzione della spesa per interessi e, naturalmente, l'equilibrio della finanza pubblica. Questi sono i principi, poi naturalmente i numeri arriveranno al momento opportuno". Sulle cifre Gualtieri non si è sbilanciato: "I numeri della Nota di aggiornamento del Def saranno resi noti alla presentazione della Nadef. Non rispondo a domande su numeri, perché sarebbe prematuro".

Manovra, scongiurare l'aumento dell'Iva e diminuire le tasse

Scongiurare l'aumento dell'Iva resta quindi la priorità anche del Govenro conte bis. Ieri Gualtieri è stato molto chiaro spiegando che "questo è l'impegno" dell'esecutivo: "partiamo da quanto ereditato dal governo precedente, con l'obiettivo principale di bloccare l'aumento di 23 miliardi dell'Iva che avrebbe un impatto negativo su crescita e investimenti. Intendiamo poi avviare la riduzione della pressione fiscale per i redditi medi e bassi e per le aziende che innovano", ha sottolineato il ministro che per quanto riguarda l'ammontare dei risparmi legati alle misure 'Quota 100' e reddito di cittadinanza che potrebbero contribuire a bloccare l'aumento dell'Iva non si sbilancia: "ci stiamo lavorando, non abbiamo ancora i numeri definitivi".

Oltre alla questione Iva, il Governo punta anche a ridurre la pressione fiscale. "La sfida è avviare una riduzione della pressione fiscale con un orizzonte di intervento sui tre anni perché i provvedimenti seri non sono spot", ha spiegato ieri Gualtieri annunciando che la questione 'Flat tax' sarà definitivamente archiviata. Per quanto riguarda 'Quota 100' e Rdc invece si va avanti: "in un quadro di risorse scarse l'intervento sulle pensioni andava fatto in modo diverso ma è sbagliato modificare costantemente le regole del gioco in materia previdenziale. Quota 100 ha una dura triennale e l'orientamento è lasciare che vada a esaurimento", ha sottolineato ancora aggiungendo che sarà confermato anche il reddito di cittadinanza, che comunque può migliorare, mentre viene esclusa una patrimoniale. Sul versante privatizzazione il ministro oggi ha ribadito che l'obiettivo di 18 miliardi di euro è irrealistico. Al ministero dell'Economia si lavora infatti per rivedere l'obiettivo legato al piano delle privatizzazioni. L'intenzione è nel Nadef di ridimensionare il target di incasso da 18 miliardi nel 2019 (1% del pil) previsto nel precedente documento. L'obiettivo di incasso potrebbe essere così riportato intorno ai 5-6 miliardi di euro.

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