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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Economia

Manovra, il 'pacchetto terremoto' non convince: "Un contentino del Governo"

Nella legge di Bilancio sono previste diverse misure che puntano ad aiutare le popolazioni colpite dai terremoti. Provvedimenti che non convincono il coordinatore del Comitato terremoto Centro Italia: "Una toppa malmessa"

Nel testo finale della legge di Bilancio sono state inserite le misure del cosiddetto 'pacchetto sisma': nella Manovra 2018 infatti sono previste misure di sostegno per gli abitanti dei territori colpiti dai terremoti che si sono susseguiti negli anni a partire da quello che ha colpito L'Aquila nel 2009, fino a quello avvenuto ad Ischia il 21 agosto 2017, passando ovviamente per le popolazioni colpite dal sisma del Centro Italia.

Tra varie misure presenti nel testo, tra le più importanti c'è lo stanziamento di 10 milioni di euro per L'Aquila. Verranno inoltre prorogate a tutto il 2019 le zone franche urbane create in Emilia e Lombardia dopo il terremoto del 20 e 29 maggio 2012 e per le stesse aree lo stop al pagamento dell'Imu sugli immobili in agibili è prorogato a tutto il 2018. Diverse misure anche per facilitare i mutui per la ricostruzione e detrazioni fiscali per i premi assicurativi legati al rischio di eventi calamitosi per unità immobiliari da uso abitativo.

Per quanto riguarda i terremotati del Centro Italia, la manovra prevede di differire il pagamento di sanzioni ed interessi per i mutui. A più di un anno dal sisma del 24 agosto 2016, nelle aree tra Lazio, Marche e Umbria la ricostruzione non è ancora iniziata e lo stato d'emergenza è stato prorogato fino al 28 febbraio 2018. Mentre la rimozione delle macerie procede ancora a rilento, gli sfollati sono oltre 30mila.

Inoltre verrà istituito un Fondo che prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro nel 2018, incrementati a 20 per il biennio 2019-2020, mirati alla ricostruzione di Casamicciola Terme e Lacco Ameno a Ischia. 

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Pastorella: “Misure sono un contentino”

Ma le misure contenute nel 'pacchetto sisma' della Manovra non convincono Francesco Pastorella, coordinatore del Comitato terremoto Centro Italia: "Le misure correttive inserite nella manovra ci appaiono come un contentino, una toppa malmessa ad una situazione malgestita dal governo e dal Commissario. Spostare di qualche mese ed inserire la rateizzazione delle somme dovute deve essere esclusivamente una soluzione temporanea che consenta a chi di dovere di prendere le opportune decisioni strutturali. La situazione economica delle zone colpite dal sisma è, se vogliamo, ancor più grave di quella dello scorso anno e l'emergenza non è affatto terminata". 

"Non si devono soltanto sospendere tributi e contributi – conclude Pastorella - ma annullarli totalmente fin quando le aziende non saranno messe nella condizione di tornare a produrre. Questi provvedimenti ci appaiono ininfluenti se fini a se stessi. Reputiamo necessario bloccare tutte le tasse generate da qualcosa che non esiste più (lavoro e casa ) e determinare una vera No-Tax area, anche ristretta ai comuni più disastrati ,fin quando le condizioni economiche non saranno ripristinate".

Sisma Centro Italia, la situazione

E’ passato un anno e più dai terremoti (la scossa del 30 ottobre di magnitudo 6.5 fu una delle più forti degli ultimi anni) che hanno devastato il Centro Italia, colpendo Amatrice, Norcia, Accumuli, Macerata e tanti altri paesi tra Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche e oggi il bilancio della ricostruzione è ancora largamente insufficiente.

Secondo gli ultimi dati ufficiali, risalenti al 20 ottobre, sulle 3.699 Sae (Soluzioni abitative di emergenza, ovvero le casette provvisorie) ordinate per i 51 comuni che ne hanno fatto richiesta, erano state consegnate ai sindaci 1.042 casette per gli sfollati delle quattro regioni del centro Italia colpite dai terremoti.

Di queste, 436 soluzioni abitative d’emergenza (Sae) erano state consegnate ad Amatrice, 188 ad Accumuli, 210 tra Cascia e Norcia, in Umbria, 207 in 5 comuni delle Marche (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo e Pieve Torina) ed una a Torricella Sicura, in provincia di Teramo, in Abruzzo. Complessivamente, secondo i dati forniti dalle Regioni, sono 3.699 le casette ordinate da 51 comuni: l’Abruzzo ne ha ordinate 246 per 13 comuni; il Lazio 827, per 6 comuni, le Marche 1.843 per 29 comuni e l’Umbria 783 per 3 comuni.

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