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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'annuncio

Salvini resuscita il ponte sullo stretto di Messina: già spesi 300 milioni

Il ministro dei Trasporti ha annunciato la riattivazione del gruppo messo in liquidazione dieci anni fa. "Chiederò cofinanziamento europeo" ha garantito Salvini

Riparte la "Stretto di Messina Spa". A riattivare gli interruttori della società costituita decenni fa con lo scopo di costruire il ponte sullo stretto, è il ministro dei trasporti Matteo Salvini. Lo ha detto lui in occasione della conferenza stampa con cui il governo ha presentato la nuova manovra di bilancio. Così Salvini annuncia la riaccensione delle luci intorno a uno fra i cantieri più contestati d'Italia. Tanto che se ne parla da 54 anni, con centinaia di milioni di spesa pubblica, senza che sia mai stata appoggiata la prima pietra.

Ma stavolta Salvini non ha dubbi: "Per riavviare il progetto di realizzazione del ponte sullo stretto di Messina è prevista la riattivazione della società Stretto di Messina spa attualmente in liquidazione". Non solo perché, sempre il ministro della Lega, fa sapere che "il 5 dicembre a Bruxelles chiederò che il progetto abbia un cofinanziamento europeo". Dunque il Mef è pronto a ridare linfa vitale alla società che ha visto la vita nel 1981. L'ambizione del Governo è dunque quella di "avviare questi benedetti lavori che interessano l'intera Europa" ha ribadito Salvini.

Cos'è la società "Stretto di Messina Spa"

La società Stretto di Messina è stata costituita nel 1981 in attuazione della legge numero 1158 del 1971 per progettare, realizzare e gestire il collegamento tra la Sicilia e il resto dell’Italia. Dopo diversi anni, il progetto viene definitivamente archiviato nel 2013 dall"allora presidente del Consiglio Enrico Letta e dal ministro dell"Economia e finanze Fabrizio Saccomanni.

La Stretto Spa, che doveva essere liquidata in un anno e invece ha continuato a bruciare fino ad oggi 1.500 euro, è rimasta impantanata in un contenzioso con l'ex Impregilo, oggi Eurolink, che aveva vinto il bando per compiere l'impresa. Come spiega MesssinaToday, altri contenzioni li ha fatti nascere la società stessa, che ha chiesto risarcimenti per soldi spesi in attività varie. L'allora governo di centrosinistra aveva dunque messo una pietra sulla grande opera, nominando anche un commissario liquidatore: Vincenzo Fortunato. Ora Salvini vuol ricostituire quel gruppo da dove dovranno partiranno tutti gli imput per la costruzione della grande opera. 

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