rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Manovra, nuova bocciatura per reddito di cittadinanza e pensioni

Istat, ufficio parlamentare di Bilancio e Corte dei Conti smontano la Manovra 2019: i conti del Governo non tornano. Sono molti i dubbi che accompagnano le misure annunciate: vale per il reddito di cittadinanza ma anche per la Pace fiscale in odor di incostituzionalità

Il reddito di cittadinanza aiuterà l'Italia ad uscire dalla stagnazione economica? Secondo quanto rileva l'Istat nell'audizione alla Camera sulla Manovra la misura tanto cara al Movimento 5 stelle porterebbe ad un rialzo del pil al massimo dello 0,2% e solo "nel caso in cui si consideri l'impatto del reddito di cittadinanza come uno shock diretto sui consumi delle famiglie" ovvero che le famiglie spendano gli assegni rilanciando i consumi, ma ciò non è detto che accada. 

Ma di fatto a quanto ammonterà l'assegno del Reddito di Cittadinanza e soprattutto chi ne avrà diritto? Secondo un'analisi pubblicata oggi dal Sole 24 Ore il maggior numero di potenziali beneficiari si trova in provincia di Napoli (quasi 230mila famiglie), seguiti dai residenti a Roma (173.200), Milano (103.600), Palermo (100.800) e Torino (95.900). In particolare nel capoluogo campano come in quello siciliano l'assegno di cittadinanza dovrebbe arrivare ad una famiglia su cinque,  l’incidenza scende a Torino e Roma (9%), mentre a Milano non arriva al 7 per cento. Il record tuttavia spetterebbe a Crotone dove quasi una famiglia su quattro potrebbe vantare i requisiti che danno diritto al reddito di cittadinanza: tante sono quelle il cui indice Isee si ferma sotto 9mila euro rientrando nel perimetro della misura annunciata dal Governo.

Numeri che avevano trovato conferme nel rapporto Svimez di cui vi avevamo dato conto nei giorni scorsi e che stima per i single un assegno per il reddito di cittadinanza pari a 255 euro, per salire a 700 euro per le famiglie numerose. Numeri lontani dai 780 euro al mese annunciati e per cui servirebbero 15 miliardi di euro (come stimato anche dall'Inps), molti di più degli 8 miliardi stanziati in finanziaria.

Ma i conti del reddito di cittadinanza non sono gli unici a rappresentare più di un problema tra le riforme contenuta nella manovra licenziata dal governo. Prima di proseguire bene ricordare come scada domani 13 novembre il termine ultimo per presentare all'Europa una nuova bozza della legge di bilancio e anche la relazione con i 'fattori rilevanti' che, secondo l'Italia, giustificano lo scostamento dagli obiettivi fissati nella precedente legislatura al Governo.

È una sorta di conto alla rovescia su una strada che ci porta dritti all'apertura di una procedura di infrazione da parte della commissione europea. Ma cosa viene contestato dall'Europa? Prima di tutto le stime di crescita dell'economia che anche oggi hanno trovato una nuova bocciatura da parte dell'Ufficio parlamentare di bilancio nella relazione alle commissioni Bilancio riunite alla Camera. Le considerazioni con cui la relazione apostrofa la manovra esprimono una bocciatura simile a quella già espressa sulla nota di aggiornamento del def.

Manovra, nuova bocciatura dell'Ufficio parlamentare di bilancio

"Le grandezze della finanza pubblica programmate dal Governo - si legge nel documento depositato - appaiono soggette a rischi (indebolimento del quadro macroeconomico e impatto dell'evoluzione recente dei tassi di interesse) e incertezze (l'efficacia delle misure di razionalizzazione della spesa, i tempi di attuazione delle norme sul 'reddito di cittadinanza' e sulla riforma del sistema pensionistico, l'effettiva realizzazione dei valori programmatici della spesa per investimenti)".

Considerazioni ribadite in audizione alla Camera dal presidente dell'Ufficio parlamentare di bilancio Giuseppe Pisauro:

"Sul fronte degli investimenti gli obiettivi della manovra appaiono condivisibili anche se la loro realizzazione appare ambiziosa alla luce dell'esperienza recente che ha visto anche nel 2017 una spesa ancora in calo e pari a 33,8 miliardi, inferiore di oltre 20 miliardi rispetto alla spesa del 2009. Per il 2018, il Mef stima una riduzione ulteriore degli investimenti pubblici, che dovrebbero scendere a circa 33 miliardi di euro".

In massima sintesi secondo l'organo contabile del Parlamento il deficit si posizionerebbe nel 2019 al 2,6% (rispetto al 2,4% previsto dall'ultima nota di aggiornamento del Def proposta dal Governo). In particolare secondo l'Upb le divergenze rispetto alla stima della Nadef e a quella recentemente diffusa dalla Commissione europea sono imputabili alla diversa previsione sulla crescita economica e all'impatto dell'aumento dello spread sulla spesa per interessi.

Sotto accusa non solo il tema degli investimenti ma anche la riforma delle pensioni: secondo l'Ufficio Parlamentare di Bilancio, chi anticiperà la pensione di oltre 4 anni potrebbe subire una decurtazione pari a quasi un terzo rispetto al regime attuale.

Quota 100: “Assegni inps giù anche del 30%”

La simulazione per chi sceglie di andare in pensione nel 2019 grazie a Quota100 con 5 anni di anticipo rispetto all'età di pensionamento attuale 

Pensioni quota 100 penalizzazioni

E anche sul fronte dei costi i conti non tornano come approfondiamo in questo articolo

Pensioni, Upb: "Penalizzazioni per chi lascia il lavoro in anticipo"

Secondo l'Ufficio parlamentare di Bilancio così stando le cose per il 2020 e 2021 il governo non potrebbe disinnescare le clausole di salvaguardia su Iva e accise che la legge di bilancio ha scongiurato solo per il 2019. 

Dal 2020 salgono Iva e accise

Ma la bocciatura dalle Manovra dell'Ufficio parlamentare di bilancio non è solo nei contenuti del disegno di legge ma anche nella forma: sotto accusa in particolare il condono contenuto nella cosiddetta pace fiscale: la dichiarazione dei redditi integrativa e le diverse forme di definizione agevolata premiano "i contribuenti meno meritevoli e indebolisce il senso di obbedienza fiscale della platea dei contribuenti, oltre che compromettere le entrate future".

La Pace fiscale è anticostituzionale?

E sul condono fiscale i dubbi non emergono solo in senso contabile. La Corte dei Conti rileva "perplessità di ordine costituzionale" nel dossier consegnato in occasione dell'audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

"Sul condono fiscale, che consente di regolarizzare le posizioni pagando solo il 20% delle tasse, ''non possono non essere espresse perplessità di ordine costituzionale per il fatto di riservare, a coloro che si mettono in regola con l'integrazione, un trattamento più vantaggioso rispetto ai contribuenti corretti''. 

Tra i dubbi sollevati dai magistrati fiscali anche lo stralcio dei debiti fino a 1.000 euro per 'singolo carico'. Secondo la Corte dei Conti può condurre alla ''cancellazione anche di posizioni debitorie che, per loro entità complessiva, avrebbero ampiamente giustificato, almeno nel caso dei debiti di natura tributaria, l'obbligo di pagamento delle imposte e lo svolgimento di un'azione di recupero coattivo''. 

Cosa succede se l'Italia va allo scontro con l'Europa?

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Manovra, nuova bocciatura per reddito di cittadinanza e pensioni

Today è in caricamento