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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Non solo Versace, i big della moda italiana passati all'estero

Da Gucci a Valentino, passando per Bulgari e Krizia: ecco la lista dei marchi made in Italy passati sotto un'altra bandiera

Con il passaggio a Michael KorsVersace passerà in mani americane ma è lunga la lista dei marchi della moda italiana finiti all’estero. Direzione prescelta: Parigi.

Lvmh (Moët Hennessy Louis Vuitton) ha in pancia simboli del Made in Italy come Bulgari, Loro Piana, Fendi, Emilio Pucci. Ma non solo moda: il colosso francese del lusso possiede anche Acqua di Parma e Cova, lo storico caffè-pasticceria di via Montenapoleone.

Risale al 1999 l’acquisizione del 42% di Gucci da parte del colosso francese Pinault-Printemps-Redoute (oggi Kering), che ha in pancia anche le italiane Bottega Veneta, Brioni e Pomellato. Matrimonio francese con Essilor per il big dell’occhialeria Luxottica.

La maison Valentino dal 2012 è in mano alla società del Qatar, Mayhoola for Investment, riconducibile allo sceicco Hamad bin Kahlifa al Thani. Krizia è finita sotto il controllo della cinese Shenzhen Marisfrolg Fashion. Coccinelle, il brand di borse e piccola pelletteria, è stato acquisito dal retailer coerano E-Land.

Il marchio di lingerie La Perla è controllato dalla società d’investimento olandese Sapinda Holding. La Yoox (poi Yoox Net-A-Porter) dell’imprenditore Federico Marchetti fa oggi parte della multinazionale Richemont. In direzione Usa è andato invece un altro marchio del Made in Italy: Poltrona Frau nel 2014 è stata venduta al gruppo Haworth, con sede a Holland (Michigan). Fuori dal comparto della moda, negli Stati Uniti è andata anche l’azienda Ntv-Italo, venduta lo scorso febbraio al fondo Global Infrastructures Partners.

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