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Venerdì, 19 Aprile 2024
Mercato del lavoro

Boom di licenziamenti economici nel 2022: +41%

Continua anche il fenomeno delle dimissioni volontarie. In forte aumento i contratti di lavoro stabili, 336.455 in più rispetto al 2021

Il fenomeno delle dimissioni di massa post pandemia continua a farsi sentire anche in Italia. Lo scorso anno si è registrato un aumento del 9,74% dei licenziamenti sul 2021, per un totale di 1,25 milioni di dimissioni. Rispetto al 2019, prima che scoppiasse l'epidemia da Covid (1.012.637 dimissioni) l'incremento è del 24%. È quanto emerge dall'Osservatorio Inps sul precariato che ci offre una panoramica completa sul mondo del lavoro.

Ancor più da sottolineare poi il deciso aumento dei licenziamenti economici, quelli che non dipendono dai comportamenti dei lavoratori ma dalla riorganizzazione aziendale: +40,89% sul 2021, per un totale di 377.423. Da sottolineare, però, che il confronto è con un anno nel quale vigeva fino al 30 giugno 2021 il blocco dei licenziamenti a causa dell'emergenza economica legata alla pandemia. Rispetto al 2019, quando i licenziamenti furono 504.264, si è registrato un calo del 25,15%.I licenziamenti disciplinari, invece, risultano in crescita sia rispetto al 2021 (+10mila) sia rispetto al 2019 (+36mila).

Dimissioni per causa 2022 - Inps

Più in generale le cessazioni di rapporti di lavoro segnalate nel 2022 risultano pari a 7.617.000, in aumento del 16% rispetto allo stesso periodo del 2021. Un aumento che interessa tutte le tipologie contrattuali: i contratti intermittenti (+27%), i contratti a tempo determinato, quelli stagionali (+18%), quelli in apprendistato (+14%), quelli a tempo indeterminato (+12%) e i contratti in somministrazione (+11%).

Il lavoro (pubblico) che c'è ma nessuno vuole fare

Nel 2022 volano i contratti a tempo indeterminato

Il 2022 si chiude con un saldo positivo di 441.242 unità per il mercato del lavoro, considerando che sono stati attivati 8.058.560 contratti di lavoro (+11% rispetto al 2021) mentre ne sono cessati 7.617.318. La crescita delle assunzioni ha interessato tutte le tipologie contrattuali, risultando accentuata sia per i contratti a tempo indeterminato (+18%), sia per le diverse tipologie di contratti a termine (intermittenti +16%, apprendistato +11%, tempo determinato e stagionali +10%, somministrati +5%). In particolare, nel 2022 si registrano 336.455 contratti stabili in più rispetto al 2021 (al netto dei somministrati e degli intermittenti). Le assunzioni a tempo indeterminato sono state 1.374.342 mentre sono state 864.661 le trasformazioni in contratto stabile.

Osservatorio precariato Inps 2022-3

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