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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia

Mercatone Uno, tra ipotesi e 'sciacalli': 1.800 lavoratori (e famiglie) nel limbo

Senza stipendio e senza garanzie, i dipendenti dei 55 punti vendita rimasti a casa dopo il fallimento dello scorso 23 maggio attendono che qualcosa si muova. Mentre gli sciacalli saccheggiano i negozi abbandonati, ecco quali sono i possibili scenari futuri per queste 1.800 famiglie

Mercatone Uno, la prima risposta di Di Maio dimentica i clienti

In questo momento ci sono circa 1.800 lavoratori che vivono una situazione di limbo: senza lavoro e senza stipendio, con le prospettive future avvolte in una fitta nebbia. Parliamo dei dipendenti dei 55 punti vendita Mercatone Uno rimasti chiusi dallo scorso 23 maggio, giorno in cui il Tribunale di Milano ha decretato il fallimento della Shernon, l'azienda che meno di un anno fa aveva acquisito i negozi in Amministrazione Straordinaria, con l'obbligo di assumere 2mila lavoratori e dare continuità occupazionale. Alcuni di questi lavoratori hanno ricevuto la terribile notizia tramite sms, altri l'hanno scoperto sui social network e altri ancora hanno avuto la triste sorpresa dopo essersi recati sul posto di lavoro, trovando le saracinesche abbassate. Da quel giorno oltre 1.800 famiglie vivono nel dubbio di non sapere quale sarà il loro destino, mentre le domande in cerca di risposta sono molte: cosa succederà all'azienda dopo il fallimento? Che fine faranno i lavoratori ? E i punti vendita? Quando sarà possibile sbloccare gli ammortizzatori sociali? Quali sono gli scenari futuri? 

Mercatone Uno, inchiesta per bancarotta fraudolenta

Partendo dall'azienda, la procura di Milano ha aperto un'inchiesta, al momento senza indagati, con l'ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta per il fallimento della società Mercatone Uno. A portare avanti l'indagine saranno il procuratore aggiunto Riccardo Targetti, che coordina il pool reati fallimentari, e il pm Roberto Fontana. L'istanza di fallimento accolta il 23 maggio scorso dal presidente del Tribunale fallimentare Alida Paluchowski e dal giudice Sergio Rossetti era stata presentata dalla procura di Milano insieme a due creditori, Savini Due e Falegnameria Adriatica. Con la sentenza era stata respinta l'istanza di concordato preventivo e dichiarato il crac della società Shernon Holding, srl con sede a Milano, che aveva rilevato le attività del marchio nell'agosto del 2018. Adesso l'indagine avviata dalla procura di Milano servirà per fare luce sull'operato dell'azienda negli ultimi mesi, dall'acquisizione dei punti vendita al fallimento. 

Mercatone Uno, il presidio al Mise (FOTO ANSA)

Mercatone Uno, gli scenari futuri

Per scoprire i possibili scenari per i dipendenti dei negozi Mercatone Uno abbiamo chiesto qualche delucidazione a Sabina Bigazzi, la responsabile nazionale Filcams Cgil che si sta occupando del caso: "La situazione è drammatica. Ci sono più di 1.800 lavoratori con lo stipendio sospeso, che non  hanno alcuna entrata e non sanno cosa potrà succedere". Il primo passo che tutti attendono dovrebbe arrivare dal Tribunale di Bologna, come confermato dalla stessa Bigazzi: "Il tribunale deve dare il via libera per tornare in Amministrazione Straordinaria, soltanto così sarà possibile attivare gli ammortizzatori sociali e la cassa integrazione, così da poter dare respiro a queste famiglie, che in questo momento non hanno alcun tipo di entrata economica". Fino a questo momento a dominare la scena è stato il silenzio, un'assenza di notizie che preoccupa molto i sindacati: "Attendiamo novità in questo senso – continua Sabina Bigazzi - ma la situazione è urgente e più passa il tempo più le cose diventano complicate". 

Da Mercatone Uno a Conad/Auchan: ci sono migliaia di lavoratori in bilico

Ma se la decisione del Tribunale di Bologna sarà importante per risollevare le sorti di queste famiglie, la vera battaglia per l'occupazione inizierà dopo, quando si dovrà trovare il modo di non lasciare a casa 1.800 lavoratori. L'obiettivo dei sindacati, come confermato dalla responsabile Filcams Cgil, è quello di mantenere il livello occupazionale: ''Bisogna intanto tamponare e dare garanzie, poi la palla passerà presumibilmente al Ministero dello Sviluppo Economico che dovrà adoperarsi per trovare degli investitori che possano acquisire i punti vendita, mantenendo i dipendenti che già ci lavoravano. Ma non sarà un'impresa facile: è stato complicato trovare degli acquirenti lo scorso anno, con i negozi in funzione, adesso sarà molto più difficile''.

''Un'altra questione – prosegue la Bigazzi – riguarda eventuali crediti maturati in questi nove mesi dalla Shernon nei confronti dei lavoratori: parliamo di Tfr, contributi, 13esime e 14esime accumulate in questo periodo e che dovranno essere recuperate dal fallimento della holding''.

Mercatone Uno, stop mutui per i lavoratori licenziati

Nonostante l'urgenza, non sembra che ci saranno tempi brevi per la risoluzione di questo caso. Ma cosa si può fare nel frattempo per aiutare questi lavoratori in difficoltà? Una bella proposta arriva dall'Emilia Romagna, dove la Regione ha chiesto alle banche  la sospensione del pagamento dei mutui per i lavoratori della Mercatone Uno, con gli istituti bancari firmatari del Protocollo di anticipazione della cassa integrazione che si sono impegnate a coinvolgere l'Abi (Associazione bancaria italiana) regionale per studiare un protocollo da applicarsi temporaneamente, in attesa della definizione di norme nazionali, che preveda appunto la sospensione del pagamento dei ratei dei mutui.

"Continua quindi - spiega una nota della Regione Emilia-Romagna - l'impegno per affrontare la crisi della Mercatone Uno, in assenza di un quadro di riferimento nazionale. L'assessore alla Attività produttive, Palma Costi, ha informato i rappresentanti degli istituti di credito della richiesta, presentata dalla Regione stessa e dalle organizzazioni sindacali al Governo (al tavolo ministeriale del 27 maggio scorso), affinché l'amministrazione straordinaria riprenda in carico i lavoratori Shernon, perché questo consentirebbe l'utilizzo degli ammortizzatori sociali necessari in questa drammatica situazione".

L'attivazione del Protocollo di anticipazione bancaria, consentirebbe anche di ridurre i tempi di attesa della cassa integrazione rispetto  all'erogazione da parte dell'Inps. Una soluzione al momento paventata soltanto in Emilia Romagna, ma che dovrebbe essere estesa a tutta Italia secondo Sabina Bigazzi della Filcams Cgil nazionale: ''E' un'ottima idea, ma considerando che si parla di 1.800 lavoratori sparsi per tutta l'Italia, questa proposta dovrebbe essere allargata a tutto il territorio nazionale''.

Mercatone Uno, sciacalli in azione a Bari

Ma se da un lato c'è chi cerca soluzioni per salvare il destino dei lavoratori, dall'altra c'è anche chi approfitta, in maniera criminale, del fallimento della Mercatone Uno. In particolare in negozi di Bari e Terlizzi, sono stati vittime di furti nei giorni scorsi, come denunciato da Cgil e Filcams Cgil Puglia che parlano di "furto e tentato furto di elettrodomestici così come avvenuto in altre città", causato dalla smobilitazione, "che ha lasciato le ditte addette alla vigilanza - spiegano dai sindacati - senza più alcun riferimento anche rispetto al pagamento del servizio. Va da sé che l’integrità del patrimonio dell’azienda è uno dei requisiti circa la sopravvivenza e la continuità legata ad eventuali nuovi acquirenti".

furto Mercatone Uno-2-2

Per evitare che razzie del genere si ripetano i due segretari di Cgil Puglia e Filcams Cgil Puglia, Pino Gesmundo e Barbara Neglia, hanno  inviato una lettera al prefetto di Bari, Marilisa Magno, chiedendo di farsi carico anche di coordinarsi con i prefetti delle altre realtà pugliesi interessate, affinché si attenzioni e vigili sulla sicurezza delle attività del Mercatone Uno. Adesso gli unici a porsi in difesa dei negozi sono proprio i lavoratori senza stipendio che presidiano i capannoni per evitare un nuovo sciacallaggio. Un 'compito' di vigilanza che rende ancor più paradossale la situazione.

Furto Mercatone Uno-2-1-2

"Abbiamo chiesto alla Regione Puglia, che da quel che ci risulta si è già attivata con il Ministero del Lavoro - conclude la nota - di rappresentare la difficile condizione dei lavoratori che non sono occupati ma nemmeno licenziati o in cassa, ma parte di una procedura fallimentare dai tempi impossibile da prevedere. Serve una certificazione di interrotta attività che permetterebbe agli stessi di chiedere la momentanea sospensione del pagamento delle rate di mutui. Chiediamo un intervento quanto mai urgente per non unire al danno la beffa per chi da un giorno all’altro, e avvisato tramite social, si è trovato senza più lavoro e reddito, con alle spalle già un lungo periodo di sacrifici e rinunce sul piano salariale".

Mercatone Uno, cosa succede per i consumatori

Oltre ai dipendenti rimasti senza lavoro, anche i consumatori stanno 'pagando' in qualche modo il fallimento di Mercatone Uno. Molti si sono rivolti alle associazioni di categoria per capire come comportarsi in caso di acquisti già effettuati. L'avvocato Roberta Li Calzi, del direttivo nazionale di Confconsumatori ha risposto alle domande più frequenti, riguardanti anche i finanziamenti stipulati per effettuare gli ordini. 

  • Ho acquistato in un negozio Mercatone Uno senza mai ricevere la merce: Puoi presentare domanda di ammissione al passivo del fallimento. Confconsumatori può assisterti nella procedura, il termine per l’ammissione al passivo è il 20 settembre 2019.Se hai pagato con carta di credito e non hai mai ricevuto il bene conviene rivolgersi alla banca della carta utilizzata e chiedere l’annullamento dell’operazione e la restituzione della somma versata.
  • Ho acquistato online sul sito di Mercatone Uno senza mai ricevere la merce: Puoi recedere entro 14 giorni dalla consegna della merce: dunque, non essendo avvenuta, l’acquirente è ancora in tempo per esercitare il recesso e chiedere il rimborso da parte dell’operatore della carta di credito o della Banca che ha autorizzato il pagamento a distanza.
  • Ho acquistato al Mercatone Uno con finanziamento senza mai ricevere la merce: Se, per l’acquisto, hai sottoscritto un contratto di finanziamento, la legge prevede il diritto del consumatore a chiedere la risoluzione del contratto di credito e la cessazione delle rate, inoltre la finanziaria ha l’obbligo di rimborsare al consumatore le rate già pagate.

Fallimento Mercatone Uno, gli 'indizi' c'erano

Un quadro complesso che potrà sbrogliarsi soltanto dopo la decisione del Tribunale di Bologna. Soltanto in quel momento i sindacati e l'Amministrazione Straordinaria potranno sedersi al tavolo del Mise per trovare una soluzione a questo fallimento, un fallimento di cui vi erano state avvisaglie già nei primi mesi del 2019, come rivelato da Sabina Bigazzi che ha seguito il caso dall'inizio: ''All'inizio avevamo notato una semplice mancanza di organizzazione, una condizione plausibile soprattutto i primi mesi, per un'azienda che acquisisce ben 55 punti vendita. Ma con il passare del tempo abbiamo iniziato a notare molte cose che non andavano: la merce non veniva consegnata, i fornitori non consumavano più e hanno iniziato a restituire i soldi agli acquirenti, mentre i magazzini andavano via via svuotandosi sempre di più. A febbraio avevamo avuto un incontro con l'azienda che ci aveva parlato di una ricapitalizzazione da 20 milioni di euro, che comunque non sarebbero bastati per risolvere tutti i problemi e i debiti maturati''.

Poi quella ricapitalizzazione non c'è stata e il 23 maggio è arrivata la notizia del fallimento, che ha gettato nello sconforto 1.800 famiglie: ''Noi siamo in contatto con tutti i lavoratori – conclude Sabina Bigazzi – sono arrabbiati e preoccupati, si sentono intrappolati in una situazione da cui non sanno se ne usciranno e temono per il loro futuro. E' nostra intenzione sollecitare il Mise affinché si svolga al più presto un incontro in cui vengano prospettate delle soluzioni, ma questo lungo silenzio diventa sempre più preoccupante''.

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