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Giovedì, 28 Marzo 2024
Economia Italia

Dal Mes agli Eurobond: dalle Camere via libera a Conte, tensione con M5s

Camera e Senato hanno approvato il mandato a Conte per rilanciare Unione Bancaria e eurobond durante il Consiglio Ue. Vota contro l'opposizione, 14 deputati M5s non partecipano al voto. Tre senatori pronti a passare con la Lega, Paragone chiede ai follower

Con 291 voti favorevoli alla Camera e 164 sì al Senato, il Parlamento ha approvato la risoluzione della maggioranza sul Mes in vista del Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre 2019 in cui si discuterà, tra le altre cose, anche della riforma del Fondo Salva Stati e del futuro dell'Europa.

Un piccolo caso politico ha coinvolto il Movimento 5 stelle: sono stati infatti 14 i deputati pentastellati che non hanno partecipato al voto. Nessuno voto contrario è arrivato invece dal resto del gruppo M5S. Contrari Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia che avevano presentato a loro volta una risoluzione unitaria promossa dal partito di Giorgia Meloni che in aula ha attaccato Conte: "Le vostre rassicurazioni non ci bastano. Non stiamo sereni, meno di Enrico Letta".

Mes, in Senato quattro M5s votano in dissenso

Dopo la Camera per Conte tappa al Senato per un passaggio che si annucia più complicato: ad agitare la maggioranza il senatore del Movimento 5 Stelle Stefano Lucidi che ha annunciato il voto contrario. Ed è in predicato di lasciare il gruppo pentasellato insieme a Francesco Urraro e Ugo Grassi che votano in dissenso al gruppo.

Con loro anche il senatore 'ribelle' Gianluigi Paragone che ha votato contro il testo pur ribadendo l'intenzione di restare nel movimento. Nel pomeriggio aveva lanciato un sondaggio online tra i propri follower cui aveva chiesto di esprimersi in merito alla posizione da tenere nell'Aula del Senato sulla risoluzione di maggioranza sulla riforma del Mes.

"Volete che oggi in Aula voti NO AL MES nel rispetto del programma dei 5 Stelle? - chiede il parlamentare - Questo è quello che è scritto nel programma del M5S: 'Il Movimento 5 Stelle in particolare, SI IMPEGNERÀ ALLA LIQUIDAZIONE DEL MES (FONDO 'SALVA STATI')'.

È bene ricordare come a Palazzo Madama i 5 stelle siano di gran lunga il gruppo più rappresentativo con 104 senatori e detengano la maggioranza nella camera alta grazie al contributo di Pd (36) e Italia Viva (17), Autonomie (8) e parte del Misto (16). L'opposizione conta invece 61 senatori di Fi, 57 della Lega e 18 di Fdi: i numeri per garantire la sopravvivenza del governo non dovrebbero venire meno.

Conte al Senato: la diretta

Raggiunta quota "500mila firme di cittadini contro il Mes" annuncia il senatore Matteo Salvini prendendo la parola a Palazzo Madama nel suo intervento sulle comunicazioni del premier Conte in vista del Consiglio Ue. "Noi non abbiamo progetti per far uscire l'Italia dall'euro e dall'Europa. Vogliamo semplicemente difendere il lavoro e il risparmio degli italiani".

Da registrare anche un momento cult vissuto in aula quando i senatori del Movimento 5 stelle hanno risposto intonando la nenia dell'Ora pro nobis mentre nel suo intervento al Senato Salvini elencava i nomi dei professori che si sono espressi contro il Mef.

"Loro non hanno rinunciato alla loro coerenza per una poltrona", replica il segretario del Carroccio. Contestazioni invece dai banchi di Pd e Italia viva, a cui due esponenti leghisti replicano con uno 'stronzi', mentre l'ex ministro dell'Interno fa notare che i Dem si "riempiono la bocca di università e istruzione, salvo contestare chi non la pensa come loro". 

Mes, la risoluzione approvata dal Parlamento

La risoluzione approvata dai deputati, presentata dalle forze che sostengono il Governo, ha dato mandato al presidente del consiglio Giuseppe Conte di "Mantenere la logica di pacchetto" nelle discussioni che si terranno a Bruxelles, ovvero subordinando l'approvazione della rifoma del Mes alle trattative per mettere in piedi una Unione Bancaria, ma anche ad un nuovo strumento di bilancio per gli investimenti pubblici, il Bicc

La risoluzione impegna il governo ad "escludere interventi di carattere restrittivo sulla detenzione di titoli sovrani da parte di banche ed istituti finanziari e comunque la ponderazione dei rischi dei titoli di Stato attraverso la revisione del loro trattamento prudenziale, ed escludendo le disposizioni che prevedono una contribuzione degli istituti finanziari all'Edis (il fondo di garanzia per i depositi bancari, ndr) in base al rischio di portafoglio dei titoli di Stato".

Nella risoluzione compare anche l'invito a fare pressione per proporre gli eurobond, che potrebbero costituire il cardine di una nuova ventata di integrazione europea.

Mes, che cosa ha detto Conte

Poco prima il presidente del Consiglio aveva cercato di rassicurare i deputati - dopo settimane di dichiarazioni altisonanti - che la riforma del Mes pone lo strumento ad "assicurazione contro il pericolo di contagio e panico finanziario a vantaggio di tutti gli Stati, e non a vantaggio di alcuni".

"In particolare l'Italia non ha nulla da temere anche perché il suo debito è pienamente sostenibile, come dimostrano le valutazioni delle principali istituzioni internazionali, inclusa la Commissione, e come confermano i mercati" spiega Conte nelle comunicazioni alla Camera.

 "La revisione del Trattato sul meccanismo europeo di stabilità non apporta modifiche sostanziali al trattato già esistente e -in particolare- non introduce, ed è nostra ferma intenzione che questo non accada, alcun automatismo nella ristrutturazione del debito di uno Stato, ma lascia alla Commissione europea il fondamentale ruolo di valutarne la sostenibilità e di assicurare la coerenza complessiva delle analisi macroeconomiche effettuate sui Paesi membri".

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Altro tema che verrà trattato a Bruxelles è la Brexit in attesa dei risultati delle elezioni in Gran Bretagna che si terranno il 12 dicembre. Il premier Boris Johnson spera di portare a casa una maggioranza sufficiente a portare a termine la Brexit senza intoppi. Corbyn spera nella possibilità di costituire una coalizione alternativa. Conte ha spiegato come "i benefici che il Regno Unito potrà trarre dalle future relazioni saranno proporzionati agli impegni che Londra sarà pronta ad assumersi: un partenariato ambizioso, ad esempio, non può prescindere da una mobilità adeguata agli scambi tra i nostri cittadini".

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Banchi della maggioranza semivuoti, foto Twitter igor iezzi

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