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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I mezzi pubblici gratis funzionano?

Diversi paesi stanno sperimentando il biglietto gratis per i mezzi, altri lo hanno fatto in passato, in Italia se ne parla: cosa dobbiamo aspettarci

Il tema dei mezzi pubblici gratis è tornato prepotente nel dibattito pubblico, e non a caso. Diversi paesi negli ultimi mesi hanno introdotto il biglietto gratis, per dare la possibilità a tutti di potersi muovere utilizzando il trasporto pubblico ed evitando così gli effetti dell'inflazione. Il risparmio non è però solo economico, perché se c'è più gente che usa i mezzi pubblici vuol dire che ci sono meno auto per strada e il livello di emissioni di CO2 nell'atmosfera e di particelle inquinanti (come le polveri fini PM10) scende di conseguenza. Per capire l'impatto di questa misura è utile guardare a chi l'ha già sperimentata e ha tracciato un primo bilancio, più o meno definitivo: cosa comporta avere i mezzi pubblici gratis?

Le auto circolanti in Italia: troppe

In Europa ci sono 246,3 milioni di automobili. Il dato fornito dall'Associazione dei costruttori europei d'auto (Acea) è il più recente, del 2020, e ci dice che l'Italia è il secondo paese per numero di auto circolanti rapportate al numero degli abitanti con 666 automobili ogni 1000 abitanti, dietro il Lussemburgo con 696. Il numero di auto circolanti in Italia può essere legato a ragioni culturali (sul voler possedere un'auto, ad esempio) o anche alla scarsa disponibilità di mezzi pubblici. 

auto circolanti in italia quanto-2

C'è da dire che un grande parco auto non aiuta ad abbattere le emissioni nell'atmosfera, specie se con veicoli datati. Secondo il 18° rapporto sulla mobilità degli italiani di Isfort, in termini di standard emissivi nel 2020 risultavano ancora presenti oltre 12 milioni di auto che non superavano lo standard Euro 3, vale a dire quasi un terzo del totale e in buona parte circolanti nelle regioni del Sud (oltre il 46% del totale), dove l’incidenza delle auto Euro 6 si ferma al 15,9%, mentre nel Nord-Est raggiunge il 33,7%. Le alimentazioni “tradizionali” (benzina e gasolio) riguardano oltre 35 milioni di auto (quasi il 90% del totale), mentre le auto ibride sono circa 550mila e quelle elettriche poco più di 50mila, in decisa crescita tra il 2019 ed il 2020 (+62,2% per le auto ibride e +133,5% per quelle elettriche). 

Gli italiani vorrebbero più mezzi pubblici ma non ci sono

C'è un'importante quota di italiani che vorrebbe più mezzi pubblici, ma l'offerta non lo permette. I dati del 18° rapporto sulla mobilità degli italiani di Isfort si riferiscono al 2020, l'anno dei lockdown più duri per l'inizio della pandemia e il contesto può aver inciso significativamente. I mezzi di trasporto pubblici sono stati utilizzati poco nel corso dell’anno, anche per la paura del contagio, e con le difficoltà legate alle restrizioni, oltre che alla diminuzione del servizio.

mezzi pubblici italia-2

Rispetto all’auto è sempre prevalente la percentuale di cittadini che vorrebbero usarla di meno (33,1%) rispetto a quella di quanti vorrebbero usarla di più (9%) e il saldo si è ridotto solo di un paio di punti in raffronto al 2019, dato che può essere sorprendente se si pensa a quanto l’auto è stata percepita come mezzo "sicuro" per evitare il contagio nelle fasi acute della pandemia. Al contrario, i cittadini vorrebbero usare di più i mezzi pubblici (29,1%, percentuale tuttavia in calo rispetto al 2019) e soprattutto la bicicletta (43,1%, in aumento dal 2019). Il problema è l'offerta: rispetto alla media dei principali paesi europei, al 2022 le città italiane dispongono di meno della metà di linee metropolitane (48,6%), di poco più della metà di linee tranviarie e del 56% di linee ferroviarie suburbane.

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linee metro italia confronto europa-2

Sono proprio le infrastrutture presenti nelle città italiane a non aiutare e il confronto con quelle di altri Paesi europei rende chiaro il perché. La dotazione di linee metropolitane in Italia si ferma a 248,9 km totali, ben lontano dai valori di Regno Unito (675,9 km), Germania (656,5) e Spagna (613,8). Basti dire che il totale di km di metropolitane in Italia è inferiore, o paragonabile a quello di singole città europee come Madrid (291,3) o Parigi (221,4).

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I mezzi gratis: dove

In Spagna, il governo Sanchez ha deciso di permettere di viaggiare gratis sui treni per tre mesi, dal primo settembre al 31 dicembre, come misura per aiutare la popolazione colpita dalla crisi energetica e dall'inflazione. La stessa cosa accadrà da ottobre 2022 a Malta, che sarà così la seconda nazione europea con trasporti pubblici gratis al 100%. In Germania, il governo Scholz ha introdotto un biglietto unico al prezzo simbolico di 9 euro per viaggiare su tutti i treni del paese. Localmente, alcune città hanno sperimentato i mezzi pubblici gratis, come Lisbona e Tallin. A Roma se ne sta parlando, in termini di "gratuità o parziale gratuità" dei mezzi pubblici, come indicato dal sindaco Gualtieri.

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Chi lo ha già fatto: cosa è cambiato con i mezzi pubblici gratis

Nel 2020 il Lussemburgo ha avviato un piano per viaggiare gratis sui mezzi pubblici presentandosi come "il primo paese al mondo" a farlo. L'obiettivo era di ridurre entro il 2025 le auto in circolazione e di conseguenza il loro impatto ambientale. A due anni dall'iniziativa però, i risultati sono più bassi delle aspettative.  

Il Lussemburgo ha circa 645mila abitanti ed è il paese col reddito pro-capite più alto in Europa, ma come abbiamo visto è quello con più auto in circolazione in rapporto agli abitanti: 696 ogni mille abitanti, davanti all’Italia che ne ha 666. In più, il costo del carburante tra i più bassi dell’Europa occidentale rende l’automobile una scelta competitiva rispetto ai mezzi pubblici. In ogni caso prima dell’avvio dell’iniziativa i mezzi avevano prezzi molto accessibili: 2 euro per un viaggio singolo e 4 per un pass giornaliero. Al grande parco auto degli abitanti del Lussemburgo si aggiungono i quasi 200mila pendolari che arrivano ogni giorno dai paesi confinanti per lavorare, con una conseguente congestione del traffico in un'area relativamente piccola. 

Un anno dopo l’avvio dell’iniziativa si è registrato un certo aumento di passeggeri sui mezzi ma le presenze nelle ore di punta nella primavera del 2021 sono state del tutto simili a quelle dello stesso periodo del 2019, e in alcuni casi anche più intense. Inoltre, alcune stime del governo prevedono che il parco auto aumenterà. Questi incentivi sembrano dunque funzionare, ma fino a un certo punto.  Secondo il Ministro lussemburghese per la Mobilità l’obiettivo dell’iniziativa è a lungo termine, per rendere i mezzi pubblici un’alternativa più interessante rispetto al trasporto in auto.

La sperimentazione dei mezzi pubblici a Tallinn, capitale dell'Estonia, ha portato alle stesse conclusioni. I risultati dicono che il trasporto pubblico gratuito non ha raggiunto l'obiettivo di ridurre i viaggi in auto. Nonostante il numero di passeggeri sui mezzi pubblici sia aumentato, più della metà degli spostamenti per andare al lavoro è avvenuto in auto. "Quello che è positivo è che il calo della quota di utenti del trasporto pubblico si è fermato per un paio d'anni ", ha detto il revisore generale Janar Holm . "Purtroppo, un numero poco significativo di nuovi utenti è stato attratto dal trasporto pubblico nonostante il fatto che negli ultimi anni lo Stato abbia stanziato sempre più fondi per coprire i costi del trasporto in autobus gratuitamente". Inoltre, è stato riscontrato che la rete di autobus non è progettata per soddisfare le esigenze di mobilità delle persone.

Queste esperienze sembrano rendere evidente che le esigenze degli utenti di auto devono essere prese in considerazione per la progettazione dei servizi del trasporto pubblico del futuro, per offrire così un'alternativa più convincente al viaggio in auto e andare sempre più verso una mobilità sostenibile.

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