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Martedì, 23 Aprile 2024
Economia Italia

Nel Sud gli stranieri extracomunitari lavorano più degli italiani

Se la Sicilia è la regione europea con il più alto livello di disoccupazione d'Europa, l'Italia si aggiudica un altro primato: sono italiane 5 delle prime 6 regioni dell'Ue dove, in proporzione, i cittadini extracomunitari sono più impiegati della popolazione d'origine

Nella maggior parte delle regioni (91%) dell'Unione europea il tasso di occupazione dei residenti extracomunitari è generalmente inferiore a quello della popolazione di origine e dei cittadini di altri Stati membri dell'UE: non così in Italia che - oltre a far parlare di sè a livello europeo per il tasso di occupazione regionale più basso d'Europa in ben 4 regioni del Sud Italia - presenta un caso davvero raro ovvero nel Sud Italia gli stranieri extracomunitari hanno un tasso di occupazione molto più alto di quello della popolazione di origine. 

Se si prendesse in maniera grezza il dato dell’occupazione come indicatore di inserimento sociale, allora gli extracomunitari che vivono in Italia sono tra quelli meglio posizionati in Europa. Ma se si confronta questo dato con il tasso di occupazione dei cittadini italiani, si ottiene la fotografia di un contrasto tutto italiano: sono italiane 5 delle prime 6 regioni d'Europa dove, in proporzione, gli extracomunitari sono più impiegati degli italiani: in Campania, Sicilia, Sardegna, Calabria e Puglia vi è infatti una differenza considerevole a favore dei cittadini extraeuropei, un record in tutto il continente e che in Campania sfiora 16 punti percentuali di differenza. Chiaramente si parla di tassi di occupazione e non di stipendi: un recente rapporto del Ministero del Lavoro rileva una netta settorializzazione dell’occupazione e una disparità nella retribuzione rispetto agli italiani (la maggior parte dei cittadini non UE regolarmente soggiornanti nel nostro paese guadagna infatti meno di 800 euro al mese). 

Quanti sono gli extracomunitari regolari

I cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti in Italia al 1° gennaio 2017 sono 3.714.137 e provengono principalmente da Marocco, Albania, Cina e Ucraina, che coprono complessivamente circa il 40% delle presenze. Un approfondimento sulle caratteristiche del lavoro svolto mette in luce come la popolazione proveniente da Paesi terzi, benché occupata principalmente nel Terziario (60,3%), sia localmente più coinvolta nel lavoro agricolo, che impiega il 15% circa dei lavoratori non comunitari. Ovviamente questi dati non possono tener conto del lavoro irregolare così è doveroso segnalare come il computo non tenga in cosiderazione i richiedenti asilo arrivati via mare o via terra. Inoltre la mancata programmazione di quote di ingresso per motivi di lavoro sta invece modificando le modalità prevalenti di soggiorno dei migranti presenti nel nostro Paese.

"Io, bracciante a tre euro l'ora: per i miei figli spero in un futuro migliore" 

Per capire come si sia arrivati ad una situazione simile dobbiamo leggere gli ultimi dati Eurostat disponibili, relativi al 2017, confrontandoli con gli ultimi dati eurostat relativi all'indice di disoccupazione.

Il tasso di disoccupazione in Europa

Negli Stati dell'Unione Europea che hanno adottato l'euro il tasso di disoccupazione a settembre 2018 è rimasto stabile al 8,1% rispetto ad agosto 2018, ma ha registrato un calo dall'8,9% di settembre 2017 attestandosi al tasso più basso registrato nell'area dell'euro da novembre 2008. Queste cifre sono pubblicate da Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea.

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Allargando lo sguardo all'Europa a 28 la disoccupazione registra un tasso del 6,7% a settembre 2018, stabile rispetto ad agosto 2018 e in calo dal 7,5% di settembre 2017. Si tratta del tasso più basso registrato nell'UE28 dall'inizio del Serie di disoccupazione mensile dell'UE nel gennaio 2000.

Eurostat stima che 16.574 milioni di uomini e donne nell'UE28, di cui 13.153 milioni nell'area dell'euro, fossero disoccupati nel settembre 2018. Rispetto ad agosto 2018, il numero di persone disoccupate è diminuito di 35.000 nell'UE28 e aumentato di 2 000 nell'area dell'euro. Tra gli Stati membri, i più bassi tassi di disoccupazione nel settembre 2018 sono stati registrati in Cecenia (2,3%), Germania e Polonia (entrambe al 3,4%). I più alti tassi di disoccupazione sono stati osservati in Grecia (19,0% a luglio 2018) e Spagna (14,9%).

A titolo di confronto a settembre 2018 il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è stato del 3,7%, in calo dal 3,9% nell'agosto 2018 e dal 4,2% a settembre 2017.

Il tasso di occupazione per i cittadini extracomunitari in Ue

Il più basso tasso di occupazione per i cittadini extracomunitari nel 2017 era concentrato principalmente in Francia, Germania, Belgio e Paesi Bassi. Al contrario, il più alto tasso di occupazione per questo gruppo di popolazione è stato registrato nel Regno Unito dove oltre 9 cittadini stranieri su 10 di età compresa tra 20 e 64 anni figuravano come occupati.

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Tasso di occupazione per i cittadini di altri Stati membri dell'UE

Le regioni con il più alto tasso di occupazione per i cittadini di altri Stati membri dell'UE sono state registrate nella Repubblica ceca e in Regno Unito. I tassi di occupazione regionali più bassi per i cittadini di altri Stati membri dell'UE sono stati osservati nel Nord della Grecia (35,9%) e in Calabria (42,4%) e Sicilia (52,2% ).

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Tasso di occupazione regionale per i cittadini nazionali

Il più alto tasso di occupazione regionale per i cittadini è stato osservato in Finlandia, Svezia, Germania e Regno Unito. In particolare, l'arcipelago finlandese delle Åland aveva il più alto tasso di occupazione regionale per i cittadini (88,4%). All'estremo opposto della fascia, i tassi di occupazione regionale più bassi per i cittadini nazionali, inferiori al 50,0%, erano in quattro regioni del sud Italia: Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. Inoltre è doveroso ricordare che la Sicilia ha il tasso di occupazione più basso nell'UE (43,5%).

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L'integrazione degli immigrati passa per il lavoro

Dai dati si evince un chiaro segnale: nel Sud Italia gli stranieri extracomunitari hanno un tasso di occupazione molto più alto di quello della popolazione di origine. Caso raro in Europa. 

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Una situazione che appare paradossale, se la si confronta con le altre regioni europee.

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Ultimo dato da rilevare come le differenze tra l'occupazione al Nord e al Sud d'Italia in tema di extracomunitari si trovano nel tipo di permessi: nel Mezzogiorno si riscontra un maggior numero di soggiornanti per richiesta o titolarità della protezione internazionale, mentre al Nord invece, i permessi di soggiorno sono principalmente per motivi familiari.

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