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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Minibot, Salvini e Di Maio tirano di nuovo Tria per la giacca: ma lui li gela

I due vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini tornano a mettere pressione sul ministro Tria. Che però non si muove di mezzo millimetro dalle sue posizioni: "Strumento pericoloso"

Ancora tu, ma non dovevamo rivederci più? Nonostante sia stato messo in chiaro da più parti come sia difficilmente praticabile l'ipotesi di introdurre gli ormai famigerati minibot, i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini tornano a mettere pressione sul ministro Tria. Che però non si muove di mezzo millimetro alle sue posizioni. "Su questo argomento voglio essere chiaro, non penso che i minibot saranno introdotti" ha detto il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, parlando agli investitori riuniti a Londra da Euromoney, come riporta Bloomberg. Poi ha definito i minibot "uno strumento pericoloso, illegale e non necessario". "Stiamo cercando di ottenere un accordo con la Commissione europea. Questo Governo è più prudente di quello precedente. Non date retta ai rumori elettorali", ha aggiunto.

Parole che non faranno piacere ai leader di Lega e Movimento 5 stelle. I minibot "non solo sono nel contratto di governo ma sono anche stati votati dalla Camera dei deputati" e per questo sono strumento da utilizzare, dice il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, arrivando all'Assemblea di Confartigianato e aggiungendo: "Sono uno strumento per pagare i debiti delle imprese".  "Non mi affeziono a nomi e termini, ma è chiaro che bisogna pagare i debiti dello Stato, altrimenti lo Stato non ha alcuna credibilità" dice dal canto suo il vicepremier Luigi Di Maio all'assemblea di Confartigianato riferendosi, senza citarli, ai minibot e al dibattito ancora in corso.

Intervistato da La Verità, il vicepremier è stato ancora più esplicito: "La priorità - ha detto -  è pagare le aziende che hanno dei crediti con la pubblica amministrazione. Che lo strumento poi si chiami minibot o minimario o minicomevoletevoi, non importa. Il Mef non può dirci soltanto di no".

Che cosa sono i minibot (spiegato in parole povere)

I minibot sono (anzi sarebbero, dato che si tratta solo di una proposta che non passerà quasi certamente dalla teoria alla pratica) dei buoni ordinari del Tesoro che vengono emessi dallo Stato per finanziare il proprio debito, di piccolo taglio, equivalenti a 5, 10, 20, 50 e 100 euro. Sarebbero stampati fisicamente e sarebbero del tutto simili a delle banconote. Privi di tasso di interesse e senza scadenza, verrebbero utilizzati per qualsiasi bene o servizio legato allo Stato, dalle tasse alle partecipate alla benzina ai biglietti dei treni.

I minibot verrebbero assegnati ai creditori dello Stato in diverse forme. Ad esempio per i debiti verso le imprese, per i crediti di imposta pluriennali dei cittadini e i crediti Iva delle piccole e medie imprese e dei professionisti. L'obiettivo, ribadito anche nel programma della Carroccio, è di mettere in circolazione circa 70/100 miliardi di minibot. A garantire il valore dei minibot sarebbe lo Stato che accetterebbe i pagamenti con un cambio fisso di 1 a 1 rispetto all'euro. Il problema principale è che con i minibot si creerebbe una moneta parallela all'euro, ma i trattati comunitari non lo consentono.

I Bot (Buoni Ordinari del Tesoro) sono invece titoli del debito pubblico italiano di breve termine, cioè con scadenza a 3, 6 o 12 mesi. Gli investitori che li acquistano prestano di fatto soldi allo Stato per un breve periodo di tempo, a fronte di un tasso di interesse (più basso ad esempio di quello concesso per i Btp con scadenze pluriennali). Possono essere sottoscritti per un valore nominale minimo di mille euro.

Minibot, così il Parlamento ha votato all'unanimità l’espediente per uscire dall'euro (senza capirlo e per poi pentirsene)

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