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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'intervento / Napoli

C'è un'Italia che non ingrana, il ministro Franco: "Enorme divario Nord-Sud"

Impietosa analisi del titolare dell'Economia: "Dagli anni '80 non sono stati fatti sostanziali progressi. Il Pil pro capite è al Sud il 55% di quello del Nord"

Ancora oggi quella tra Nord e Sud dell'Italia non è solo una distanza in termini di chilometri, ma economica. E il divario è "enorme". A usare questo impietoso termine è il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso del Forum "Verso Sud". "Dopo una fase di grande recupero nel dopo, dagli anni '80 non sono stati fatti sostanziali progressi. Il Pil pro capite è al Sud il 55% di quello del Nord. E' un divario enorme. Per tassi di crescita più robusti è cruciale imprimere una forte accelerazione all'economia del Mezzogiorno e riavviare la convergenza tra le due aree del Paese", sottolinea il titolare del Mef.

Per Franco il Pnrr è "un'opportunità nuova", ma da solo non basta. Bisogna utilizzare tutti i fondi a disposizione e "saper spendere" le risorse, con una capacit "adeguata" di realizzare i progetti. Il ministro richiama le parole del premier Mario Draghi che ieri ha sottolineato come "i cambiamenti nella produzione e approvvigionamento di energia creano nuove opportunità per le regioni meridionali".

"Altre opportunità possono venire dal riposizionamento delle produzioni in un contesto in cui i fattori geopolitici suggeriscono prudenza nella scelta dei luoghi di produzione. Altre opportunità possono provenire dalla diffusione del lavoro delocalizzato", indica Franco. "Il riequilibrio dei divari territoriali è uno dei compiti più difficili su cui la politica economica prova a cimentarsi da decenni, le risorse ora ci sono e c'è anche un metodo per utilizzarle in tempi relativi brevi", prosegue. "Per cogliere queste opportunità - evidenzia il l'economista - servono molta concretezza e molto lavoro. Dobbiamo puntare a un salto di qualità nelle attuazioni delle politiche pubbliche del nostro Paese e dobbiamo far sì che le strutture coinvolte siano solide, efficienti e orientate ai risultati. Dobbiamo utilizzare tutti gli strumenti di politica economica a nostra disposizione, dobbiamo lavorare come Pese su un orizzonte temporale più esteso di quello del pianoforte. Questo richiede continuità d'azione e coesione". 

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