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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Le proposte di Fdi

Cosa può cambiare per i lavoratori dopo la vittoria di Meloni: le misure sul tavolo

Taglio del cuneo fiscale, flat tax incrementale e per le partite Iva fino a 100mila euro, detassazione degli straordinari e delle mance nel settore turistico. E ancora: premi alle aziende che assumono e progressiva eliminazione dell'Irap. Cosa dobbiamo aspettarci da un eventuale governo Meloni

Sobrietà. Questa la parola d'ordine della campagna elettorale di Giorgia Meloni che almeno sui temi economici non ha promesso mari e monti come invece hanno fatto a più riprese i suoi alleati. Il discorso cambia se guardiamo al programma di Fratelli d'Italia, un documento che individua "25 priorità" e contiene obiettivi piuttosto ambiziosi, da realizzare però - si badi bene - nell'arco di tutta la legislatura.

Che cosa devono aspettarsi in concreto i lavoratori? Una delle misure su cui Meloni ha insistito di più negli ultimi anni (non mesi) è il taglio del cuneo fiscale che per usare le parole della leader di Fdi altro non è che "la differenza tra quanto costa un lavoratore al datore di lavoro e quanto concretamente arriva in busta paga". "Si può fare" dice Meloni in un video pubblicato sul sito di Fratelli d'Italia. In che modo? "Facendo pagare allo Stato una parte dei contributi previdenziali che oggi sono a carico dell'impresa e del lavoratore. Sono misure che esistono giù sulla carta ma che vanno enormemente potenziate".

Il taglio del cuneo fiscale non è una misura caldeggiata solo da Meloni. Lo stesso presidente del consiglio Draghi ha sottolineato più volte la necessità di ridurre il carico fiscale per i lavoratori, misura già parte attuata con gli sconti fiscali introdotti dal decreto Aiuti bis per chi ha redditi sotto i 35mila euro. L'idea dell'esecutivo era di rendere centrale l'intervento sul costo del lavoro nella prossima manovra. Un'idea condivisa anche dal segretario del Pd Letta che in campagna elettorale ha promesso "la riduzione tasse su lavoro e del cuneo fiscale, per aiutare lavoratori e lavoratrici ad arrivare ad una quattordicesima in più".

La proposta di Fdi sul taglio del cuneo fiscale

La proposta che Fdi intende portare avanti è quella di un taglio alle tasse che sia per due terzi a favore dei lavoratori e per un terzo a favore delle imprese, "riducendo il cuneo di almeno 5 punti percentuali per redditi da lavoro fino a 35mila euro". Insomma, i lavoratori guadagnerebbero un po' di più e costerebbero anche meno al datore di lavoro. Sarebbe ovviamente lo Stato a farsi carico delle risorse che servono per coprire la decontribuzione e la differenza di salario. 

La detassazione degli straordinari nel settore turistico

Altri obiettivi indicati da Fdi sono la "riduzione delle tasse sui premi produzione" e la detassazione delle "mance" e degli straordinari nel settore turistico e della somministrazione, una misura quest'ultima già proposta nel 2008 dal centrodestra e contestata da alcuni economisti perché rischierebbe di svantaggiare i lavoratori più deboli che fanno meno straordinari e chi è alla ricerca di un lavoro. A differenza dell'idea lanciata allora da Berlusconi la detassazione degli straordinari proposta di Fdi sembra però circoscritta al settore turistico e dunque non riguarderebbe tutti i lavoratori (a differenza del taglio alle tasse sui premi produzione). 

Le misure per autonomi e partite Iva

E veniamo alle partite Iva. Sono due gli obiettivi principali che Fratelli d'Italia intende perseguire.

  • estensione della flat tax per le partite Iva fino a 100mila euro di fatturato; 
  • introduzione della flat tax sull'incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di un ulteriore ampliamento per famiglie e imprese;

La flat tax al 15% è fino ad oggi limitata alle partite Iva con ricavi fino a 65mila euro. Se Meloni dovesse diventare primo ministro potrebbe dunque essere estesa ai redditi fino a 100mila euro che dunque beneficerebbero di un significativo vantaggio fiscale. 

Per quanto riguarda il secondo punto l'idea di Meloni è applicare la flat tax solo alla parte di reddito eccedente rispetto a quanto dichiarato l'anno prima. Una proposta meno onerosa per le casse dello Stato rispetto a quelle di Berlusconi e Salvini. 

Sul fronte fiscale Fdi propone anche la "progressiva eliminazione dell'Irap" e la "razionalizzazione dei micro-tributi". Un altro punto è invece quello di introdurre la cedolare secca al 21% anche per l'affitto degli immobili commerciali in zone svantaggiate e degradate". 

E ancora: altra priorità è la "progressiva introduzione di un meccanismo fiscale premiale per le aziende ad alta intensità di lavoro, secondo il principio 'più assumi meno tasse paghi'. Già nell’immediato", si legge sul sito di Fdi, è prevista l'introduzione "di una super deduzione del costo del lavoro  per le imprese che incrementano l’occupazione rispetto agli anni precedenti". 

La riforma dell'Irpef

Della riforma dell'Irpef invece abbiamo già detto in un altro articolo. Uno dei punti del programma di Fdi è la "progressiva introduzione del quoziente familiare", ovvero di un sistema che nel calcolo della tassazione tenga conto del numero dei componenti del nucleo familiare. In altre parole  il reddito su cui si applica l'imposta non sarebbe più su base individuale ma dovrebbe essere diviso per il numero dei componenti della famiglia.

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