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Martedì, 23 Aprile 2024
Diritti compressi / Treviso

Contratti a baristi e camerieri, l'ultima beffa per i lavoratori: "Multa di 1000 o 2000 euro in caso di dimissioni"

La denuncia della Cgil in Veneto. Spuntano penali per ostacolare la ricerca di un altro posto di lavoro vista la carenza di manodopera. Illegale? No. Ma qualcosa si può fare (prima della firma)

Nuove sgradevoli vette nella compressione dei diritti dei lavoratori. Mentre negli Usa si introducono sempre più diffusamente i signing bonus, ovvero bonus di firma o bonus di accesso, una somma di denaro pagata a un nuovo dipendente da un'azienda come incentivo per entrare a far parte di una nuova realtà, in Italia accade l'opposto a volte: spuntano le penali in caso di dimissioni volontarie. Illegale? No, purtroppo.

La denuncia della Cgil trova oggi spazio sui giornali trevigiani. Succederebbe in bar e locali del posto. Alcuni datori di lavoro, nel timore di perdere gli addetti poco dopo l'assunzione (che è quasi sempre a tempo), propongono contratti "capestro", secondo la definizione del sindacato. Camerieri e baristi vengono, in pratica, assunti a tempo determinato e costretti a pagare una penale (arriverebbe fino a duemila euro) nel caso trovino un altro lavoro prima del termine del contratto. Una strategia per disincentivare la ricerca di un altro posto di lavoro. La multa, se così la si può definire, arriva in certi casi a superare la cifra guadagnata in più mesi di lavoro precario. Il fenomeno sarebbe abbastanza nuova, è sorto in epoca Covid, quando il reperimento di manodopera più o meno qualificata si è fatto più complesso che in passato.

"Tra fine 2021 e inizio 2022 sono venuti in sede decine di lavoratori di aziende diverse perché i loro datori stanno allegando ai contratti individuali alcune clausole capestro per scoraggiarli a cambiare posto di lavoro" dice alla Tribuna di Treviso Alberto Irone, segretario Filcams-Cgil Treviso. "Un cameriere assunto per due mesi a tempo determinato, quindi, nel caso si dimettesse o lasciasse il posto di lavoro prima del termine del contratto dovrebbe pagare una penale di 1.000-2.000 euro, anche superiore alla paga base. Non essendoci personale, vengono inserite queste clausole vessatorie per cui se te ne vai prima mi trattengo quasi tutto lo stipendio. Così i vari datori si litigano i professionisti".

Poco può fare il sindacato, se il lavoratore firma un contratto a tempo determinato con una penale esplicitata. Secondo la legge, in linea teorica il datore può sì rivalersi per il periodo che si lascia scoperto, "qui però sta accadendo una cosa diversa - contonua Irone - le chiamano "penali consensuali", e impongono molte volte pure una "richiesta di risarcimento del danno" ulteriore. Insomma, è un contratto fortemente penalizzante nei confronti del lavoratore. Consigliamo di essere molto attenti e magari di farsi assistere al momento della stipula del contratto. Una volta firmata, diventa difficile annullarla". 

La penale infatti non può essere imposta a prescindere, ma una volta che la firma è apposta, c'è poco da fare. Che fare, dunque? Contattare il sindacato e accordarsi con l'azienda per stralciare la penale prima di iniziare la nuova avventura lavorativa è possibile. 
 

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