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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cosa succede

C'è un problema sui mutui prima casa per i giovani under 36

Il "bonus" che si ottiene con un prestito dalla banca garantito dallo Stato è previsto per chi ha un limite Isee non superiore ai 40mila euro annui, e scadrà il 31 dicembre 2022. Ma per gli istituti di credito sta diventando sempre meno conveniente erogarlo

Non si arresta la corsa dei tassi di interesse sui prestiti erogati alle famiglie, con conseguenze dirette (e negative) anche sui mutui per i giovani che hanno intenzione di acquistare un'abitazione da adibire a prima casa. Il "bonus" prima casa under 36 è una misura che agevola, tramite sostegni specifici, i giovani italiani all'acquisto della prima casa, contraendo un mutuo con una banca scontato e garantito dallo Stato. Per potervi accedere è necessario che l'Isee (l'indicatore della situazione economica equivalente) non superi i 40mila euro annui, e il giovane deve spostare la propria residenza nell'abitazione oggetto delle agevolazioni entro 18 mesi. Il bonus prima casa under 36 scadrà al 31 dicembre 2022.

Cosa sta succedendo? L'aumento dei tassi d'interesse voluto dalla Banca centrale europea per contrastare l'inflazione sta avendo (e avrà) ripercussioni negative soprattutto sui giovani in cerca di un mutuo per l'acquisto della prima casa. Gli effetti della stretta monetaria per questa categoria rischiano infatti di rivelarsi ancora più pesanti, perché andranno a penalizzare l'accesso alla garanzia di Stato offerta da Consap, una società controllata interamente dal ministero del Tesoro. Proprio perché beneficiari prioritari del fondo di garanzia mutui prima casa gestito da Consap, i giovani fino ai 36 anni dovrebbero avere la facoltà di ottenere un prestito, per un importo che non eccede i 250 mila euro, a condizioni agevolate.

I loro mutui dovrebbero infatti poter essere sottoscritti a un tasso annuo effettivo globale (Taeg) inferiore al tasso effettivo globale medio (Tegm) rilevato ogni tre mesi dalla Banca d'Italia. In altre parole, dovrebbero essere scontati rispetto ai mutui standard, oltre che coperti da una garanzia pubblica con controgaranzia dello Stato. I prestiti agevolati possono essere di due tipi: entro l'80% del valore dell'operazione, oppure oltre l'80%. Per quanto riguarda i tassi, invece, fino alla fine del terzo trimestre il Taeg per il tasso fisso è del 2,15%, mentre il tasso variabile è del 2,23%. Due valori che rappresentano le soglie massime vigenti per le erogazioni nel periodo, così come elaborate dalla Banca d'Italia.

In questi ultimi mesi, gli istituti di credito italiani stanno concedento sempre meno mutui con la garanzia per gli under 36. Una tendenza che potrebbe accentuarsi nel futuro prossimo. Poiché a causa di inflazione e guerra in Ucraina i tassi interbancari si sono impennati, diventando più alti di quelli fissati dal governo nel calcolo dei tassi minimi tarati sul periodo ottobre-dicembre 2021, i mutui agevolati under 36 sono diventati fuori mercato per gli istituti di credito. "A causa dell'aumento dei tassi usati dalle banche per scambiarsi il denaro (Irs e Euribor), quelli proposti ai clienti dagli istituti di credito superano la soglia del Taeg fissato per legge e di conseguenza per le banche stesse non è più conveniente offrirli", ha spiegato Guido Bertolino, analista dell'osservatorio mutuisupermarket.it.

I tassi d'interesse sono in crescita da inizio anno. Quello a tasso fisso (Irs) a vent'anni era pari a 0,6% a gennaio e oggi viaggia attorno al 2,48%. L'indice di riferimento dei tassi variabili, l'Euribor a tre mesi, è passato invece da un valore negativo di -0,56% (causato dai tassi sottozero della Bce) al valore attuale dell'1%. Si tratta di tassi cosiddetti "nominali", ai quali va sommato lo spread, cioè il ricarico che le banche applicano al cliente. Il tasso finale, il Taeg, comprende questi elementi e altre spese ulteriori come le istruttorie.

Fatto che sta al momento le offerte per i giovani garantite da Consap sono poche. Alcuni istituti, pur senza la garanzia della società controllata dal ministero del Tesoro, offrono comunque spese di istruttoria ridotte ai giovani che vogliono sottoscrivere un mutuo. Ma il problema è che in questo caso risulta più complicato ottenere il prestito, perché le banche in questione chiedono ai giovani le normali garanzie per i mutui standard. E questo comporta la necessità di richiedere la garanzia dei genitori. A fine settembre la Banca d'Italia pubblicherà le nuove soglie del Taeg valide dal 1° ottobre. Considerato che le soglie dei mutui garantiti sono determinate guardando i due trimestri precedenti, di fatto le erogazioni dal prossimo mese probabilmente saranno ben poche e ancora meno lo saranno all'inizio del 2023, a meno di un intervento normativo, avvertono gli esperti.

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