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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Negozi aperti il 25 aprile e il 1 maggio, è di nuovo polemica: "Ma ti serve proprio oggi?"

Le grandi catene hanno deciso per lo più di tenere aperti i propri punti vendita. I sindacati intanto lanciano la campagna "Ma ti serve proprio oggi?" per dire no alle aperture commerciali nei festivi

Quali negozi restano aperti il 25 aprile e il 1 maggio? Come da diversi anni a questa parte, ormai sempre più negozi - soprattutto le grandi catene di distribuzione - restano aperti durante le tradizionali giornate di festività. Una scelta osteggiata dai sindacati, che continua ad essere terreno di scontro. 

Negozi aperti il 25 aprile e il 1 maggio

Con un avviso pubblicato sul proprio sito, Ikea informa i clienti che i propri negozi resteranno aperti mercoledì 25 aprile. Stessa scelta anche per Esselunga: i punti vendita effettueranno orario festivo 9-20. Il 25 aprile aperti i negozi Coop nel Lazio, mentre tutti gli altri resteranno chiusi. Auchan, scrive Repubblica, terrà aperti 8 ipermercati su 48 nelle zone a maggior flusso turistico, come Fiumicino, Carini, Palermo e Antegnate. Centri commerciali a marchio Auchan aperti anche a Ostia, Casamassima, Mesagne e Mestre. 

Coop ed Esselunga hanno deciso poi la chiusura di tutti i punti vendita per il 1 maggio.  

"Serrande alzate anche per il 95% delle catene che aderiscono a Confimprese, che rappresenta gruppi come Conbipel, Primadonna, Miniconf, Yamamay e Carpisa per un totale di 30.000 punti vendita, 600.000 addetti e 148,5 miliardi di euro di fatturato", scrive Repubblica.

Negozi aperti durante le festività, la polemica

Filcams, Fisascat e Uiltucs della Lombardia hanno lanciato la campagna "Ma ti serve proprio oggi?" per dire no alle aperture commerciali nei giorni festivi. 

Da tempo, scrivono i sindacati in una nota, "continuiamo a batterci per una seria regolamentazione delle aperture degli esercizi commerciali e a rivendicare il diritto delle lavoratrici e lavoratori del commercio di poter condividere e trascorrere con i propri cari e le proprie famiglie alcune giornate dell’anno. Ancora una volta siamo costretti a ribadire che né la legge, né il contratto collettivo nazionale di lavoro prevedono l’obbligo della prestazione lavorativa in occasione delle festività, invitiamo pertanto le lavoratrici e i lavoratori a godere del 25 aprile Festa della Liberazione, del 1 maggio Festa del Lavoro e delle lavoratrici e dei lavoratori e del 2 giugno, Festa della Repubblica".

"Inoltre, in considerazione del fatto che alcune imprese, soprattutto della Grande Distribuzione, hanno fatto sottoscrivere ai dipendenti nella lettera di assunzione, in modo del tutto illegittimo, l’obbligo del lavoro festivo, invitiamo questi ultimi, in caso di pressioni o forzature da parte dell’azienda, a rivolgersi ai propri rappresentanti sindacali oppure alle sedi sindacali territoriali di Filcams, Fisascat, Uiltucs", conclude la nota.      

Si rifiuta di lavorare a San Silvestro, trasferita per una settimana a 100 km di distanza 

A Milano, il sindaco Beppe Sala è intervenuto sulla questione. Tenere i negozi e gli esercizi commerciali aperti nei festivi "penso che sia un sacrificio fattibile, soprattutto il 25 aprile". "Con questo, credo che il 25 sia una giornata importante e io personalmente sarò molto impegnato e vorrò partecipare a quanti più eventi possibili. Non trovo però sbagliato che i negozi rimangano aperti", ha concluso. Posizione diametralmente opposta a quella dell'ex sindaco Giuliano Pisapia, che sullo stesso tema, quando era alla guida di palazzo Marino, disse: "Ci sono feste che tutti hanno il diritto di celebrare e oltre a quelle religiose ci sono quelle civili, tra cui la Festa della Liberazione e il Primo Maggio che devono essere celebrate con la partecipazione ad eventi e manifestazioni. Questo contrasta con l'apertura dei negozi". 

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