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Lunedì, 4 Dicembre 2023
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Orari ridotti e luci spente prima: cosa fanno i negozi contro il caro bollette

I piani di risparmio messi in atto da attività commerciali ed esercizi pubblici

Le bollette record e l'inflazione galoppante stanno stritolando molti negozi, dopo i mesi di chiusura forzata per la pandemia di covid. Gravati dai rincari e dall'aumento dei costi di gestione, molti esercizi pubblici ed attività commerciali cercano a fatica di andare avanti e tentano di sopravvivere mettendo in atto piani di risparmio per l'autunno e l'inverno, che prevedono orari ridotti, aperture a singhiozzo e luci spente in anticipo. D'altronde, secondo un'indagine di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, i costi dell'energia sarebbero saliti del +121%. Un dato che si accompagna ad altri dati di crescita molto alti, come il +181% nel dettaglio alimentare, il +161% per alberghi-ricettività e il +123% per la ristorazione, oppure il +119% e +116% per i negozi non alimentari e i servizi.

Alberghi e ristoranti soffrono di più: il 15% di loro vede il rischio di chiusura e il 10% di sospensione temporanea dell'attività, mentre la maggioranza (il 66%) indica una soluzione per ridurre il caro energia nel minore uso di illuminazione e aria condizionata/riscaldamento. E allo stesso tempo chiede provvedimenti più ampi e incisivi per ridurre il carico fiscale sulle bollette. Sono diverse le iniziative che possono prendere le imprese per cercare di migliorare una situazione che si preannuncia difficile. "Escludo chiusure anticipate, sarebbe la morte annunciata delle attività. Per prima cosa si potrebbero sostituire le luci, installando led a basso consumo e mettere una barriera d'aria, la cosiddetta lama d'aria, all'ingresso", ha detto all'Agi Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa vie Confcommercio Milano.

Secondo Meghnagi, "si possono non tenere accese le luci fino all'una di notte, ma vetrine e insegne fino alle 23, soprattutto per garantire l'illuminazione delle strade, e le altre luci spegnerle quando si chiude il negozio". A fare molto potrebbero essere i centri commerciali. "Il risparmio enorme potrebbe arrivare dai negozi dei centri commerciali. Se chiudessero e spegnessero le luci alle 20, invece che alle 22, il risparmio sarebbe enorme. Ad esempio, per un esercizio di 100 metri quadri ci sarebbe un risparmio dagli otto ai diecimila euro all'anno, cifra che equivale in media al 4% dei ricavi".

A dare una mano per risparmiare sulle bollette potrebbe essere anche il mantenimento dell'attuale ora legale, come abbiamo spiegato qui. "Garantirebbe un risparmio di mezzo miliardo di euro di consumi di energia elettrica, a cui aggiungere un tetto europeo al prezzo del gas, che sicuramente aiuterebbe", sostiene Meghnagi. D'altra parte, la situazione sembra "essere peggiore dell'austerity precedente degli anni Settanta, visto che l'aumento delle bollette va da due volte e mezzo a quattro volte, in base ai contratti. Arrivano conguagli pazzeschi e i bar a conduzione familiare sono i più esposti".

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