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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il vero motivo per cui Putin vuole Odessa

Russia e Ucraina sono due dei principali produttori mondiali di palladio e neon, essenziali per produrre chip e semiconduttori presenti nei nostri smartphone, computer e auto. Il porto della cittadina ucraina ospita alcune delle più grandi raffinerie di neon, che esportano in tutto il mondo

L'industria mondiale sta da tempo ormai facendo i conti con la crisi dei chip, essenziali per la produzione di componenti elettronici di tutti i tipi. Una carenza le cui ricadute si spandono a pioggia su diversi settori, incluso l'automotive, che già aveva fatto i conti con la scarsissima reperibilità di semiconduttori in questi due anni di pandemia.

La crisi dei chip può davvero chiudere le fabbriche

Il conflitto russo-ucraino attualmente in corso rischia concretamente di incidere in maniera ancor più significativa su uno scenario già complicato. Dalla Russia, infatti, arriva oltre il 40% della fornitura mondiale di palladio, mentre l'Ucraina produce il 70% di neon. Palladio, neon e C4F6 infatti, sono elementi fondamentali per la produzione di chip e seminconduttori e dato il peso delle esportazioni di Russia e Ucraina, risulta abbastanza evidente quale impatto potrebbe avere il perdurare del conflitto.

Moody's cita un precedente allarmante

Le conferme, a tal proposito, arrivano da un recente rapporto di Moody's, agenzia di rating statunitense, che si rifà alla guerra di Crimea del 2014-2015, ricordando come in quel caso i prezzi del neon avessero subito un incremento di addirittura il 600%. Paesi come gli Stati Uniti, che possono vantare una certa indipendenza dal petrolio greggio, non possono dire lo stesso per il neon, gas essenziale affinché i laser per l'incisione dei chip possano funzionare, il cui impiego consiste quasi esclusivamente in questo scopo, consentendo ai nostri telefoni, computer e automobili di funzionare. Il neon si trova in quantità minime nell'aria, ma per essere lavorato richiede volumi enormi e in questo, gli States sono assolutamente dipendenti sia dall'Ucraina che dalla Russia.

Odessa nel mirino di Mosca non per caso

Proprio la presenza di questi elementi naturali e gas e dei relativi impianti di raffinazione, rendono la città portuale di Odessa un obiettivo strategico per le milizie russe. Tra i principali porti dell'Ucraina, Odessa ospita anche la sede della Cryoin, uno dei principali attori mondiali nella produzione di semiconduttori. Cryoin - secondo quanto riportato da Wired - è un produttore di gas neon che rifornisce aziende in Europa, Giappone, Corea, Cina e Taiwan, tuttavia, la maggior parte delle esportazioni è verso gli Stati Uniti. Da quando è iniziato il conflitto la produzione si è dovuta fermare e non è chiaro quando potrà riprendere, ciò che è certo è che approvvigionarsi di neon se il conflitto dovesse andare avanti sarà sempre più difficile.


 

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