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Venerdì, 29 Marzo 2024
Economia

Che fine ha fatto la Netflix della cultura italiana?

Annunciata in pompa magna, 7,5 milioni di perdita a fronte di fatturato a 200mila. Ma c'è chi ci guadagna lo stesso

Buona la prima? Non proprio se è la partenza di ItsArt, la cosiddetta “Netflix della cultura” italiana come l'ha chiamata il ministro Dario Franceschini. Si tratta di una una piattaforma streaming per diffondere via internet eventi, concerti e musei italiani nel mondo.

Tutti contenti per questa iniziativa che sulla carta aveva, e probabilmente continua ad avere, una sua logica maturata durante il lungo lockdown nel quale le iniziative culturali spostate online avevano avuto un buon successo. Poi però è arrivato il primo bilancio e con esso i problemi, le critiche, e i sospetti. Perché i numeri sono stati obiettivamente brutti, anche tenendo conto che era il bilancio di una start up al suo primo giro di boa. Quasi 7,5 milioni di euro di perdita netta su un fatturato che a stento arrivava a 250mila euro.

Chi ci guadagna

Che la situazione fosse in salita era sicuramente chiaro alla Cdp (Cassa depositi e prestiti), che già a maggio del 2021 aveva fatto un'iniezione di capitale di quasi 10 milioni di euro dopo averne versati oltre 7 milioni in partenza. Il suo socio privato, Chili Tv, si è invece limitato a un versamento da un milione di euro...

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