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Giovedì, 25 Aprile 2024

Smettiamola di ignorare il nucleare

Esattamente 10 anni fa, nel luglio del 2012, veniva posata la prima pietra della centrale elettronucleare di Barakah, negli Emirati Arabi Uniti, ad opera dei coreani della Kepco. I reattori 1 e 2 sono operativi dal 2020 e dal 2021, fra poco il 3º reattore si appresta a essere messo in linea mentre l'anno prossimo sarà il turno del 4º: in totale 5,6 GW di potenza che darà 45 TWh (terawattora) all'anno di elettricità pulita e sicura.

Nucleare e fotovoltaico: una differenza abissale

Sempre nel 2012 in Italia c'erano quasi mezzo milione di impianti fotovoltaici per 16,7 GW di potenza installata che hanno prodotto 18,8 TWh di elettricità sicura - e un po' meno pulita: infatti per l'Ipcc le emissioni mediane del fotovoltaico sono di 48 g CO2 eq./kWh mentre quelle del nucleare sono 12 g CO2 eq./kWh. Quattro volte tanto. Dopo 10 anni gli impianti sono diventati un milione, la potenza installata è salita a 22,6 GW e la produzione ha raggiunto 25 TWh all'anno, solo 6,2 TWh in più rispetto al 2012. 

Ricapitoliamo: gli Eau in 10 anni passano da 0 a 45 TWh di elettricità a bassissime emissioni con un solo impianto che occupa circa 2 km², mentre l'Italia in 10 anni passa da 18,8 TWh a 25 TWh di fotovoltaico, con ulteriori 500mila impianti. La centrale nucleare di Barakah è costata circa 25 miliardi di euro e ha una licenza di 60 anni, estensibile di altri 20. I pannelli fotovoltaici durano 20-25 anni e poi i pannelli di quel milione (!) di impianti andranno tutti cambiati e smaltiti.

Negli ultimi 10 anni solo il fotovoltaico, con il Conto Energia, ha ricevuto circa 6 miliardi di incentivi all'anno pari a circa 290 euro/MWh, mentre le fonti rinnovabili diverse dal fotovoltaico hanno ricevuto 5,2 miliardi nel 2020, sono anni che l'Italia eroga oltre 10 miliardi all'anno di incentivi alle fonti rinnovabili.

E nonostante i sussidi le rinnovabili non crescono più e le gare di assegnazione degli incentivi vanno deserte: le autorizzazioni sono lente, i comitati Nimby ("Non nel mio giardino") non vogliono gli impianti vicino a casa, gli ambientalisti protestano localmente anche se in linea di principio sono a favore. Tutto questo per dire che non è vero che il nucleare non va bene perché - a differenza delle rinnovabili - costa tanto, è lento da implementare, non lo vuole nessuno e che "non c'è tempo" e tanto "ormai è tardi". Questi problemi affliggono tutte le tecnologie e, a parità di energia erogata, probabilmente impattano di più sulle rinnovabili: forse è più facile trovare un singolo sito dove fare una centrale nucleare piuttosto che diversi centinaia di km² dove poter installare turbine eoliche e campi di pannelli che generano la stessa energia.

Ma proprio perché non c'è tempo bisogna invece investire nel nucleare: nessuna forma di energia ha una capacità di produzione di energia pulita così grande con gli stessi costi, tempi e risorse. Se avessimo seguito l'esempio degli Emirati al costo di due anni di incentivi alle rinnovabili e con un solo impianto avremmo avuto pronta in 10 anni una quantità di energia elettrica a emissioni praticamente zero pari a quella che abbiamo ottenuto in 20 anni con tutti gli impianti fotovoltaici e eolici (25 e 20 TWh rispettivamente nel 2021) e il centinaio di miliardi di incentivi e sussidi. Quindi mentre andiamo avanti con le rinnovabili (ri)partiamo anche con il nucleare, perché ogni giorno che passa sarà un giorno in più rispetto ai 10 anni necessari per la messa in linea del primo reattore. E giorno dopo giorno passano 10 anni, come sono passati dal 2012 al 2022.

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