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Giovedì, 25 Aprile 2024
ECONOMIA

Nuovo 730, cosa fare dopo l'arrivo "a casa" della dichiarazione dei redditi

La dichiarazione dei redditi arriverà precompilata, direttamente a casa, entro il 15 aprile. Ecco cosa dovranno poi fare circa venti milioni di italiani

E' iniziato il conto alla rovescia per il debutto della dichiarazione dei redditi precompilata che entro il 15 aprile raggiungerà circa venti milioni di italiani. Sarà un "debutto sperimentale" perché per il primo anno mancheranno molti dei dati per fotografare integralmente la posizione dei contribuenti interessati. In sette casi su dieci, infatti, sarà da integrare.

IL CALENDARIO - Entro il 2 marzo i sostituti d'imposta dovranno consegnare ai percettori la nuova certificazione unica, che sostituisce il vecchio Cud. Entro il 9 marzo, poi, dovranno trasmettere telematicamente all'agenzia delle entrate le certificazioni. Una volta ricevute le certificazioni sui redditi, l'Agenzia predisporrà le dichiarazioni precompilate, che saranno disponibili dal 15 aprile sul sito delle Entrate. A quel punto il contribuente potrà scegliere di trasmettere la dichiarazione precompilata oppure di modificarla e poi inviarla. Per farlo, potrà rivolgersi al Caf o a un professionista, oppure potrà scegliere il metodo fai-da-te.

NESSUNA "LETTERA" - La dichiarazione non arriverà per posta  ma sarà semplicemente consultabile attraverso internet sul sito dell'Agenzia delle Entrate. In alternativa, i contribuenti potranno farsi consegnare la dichiarazione dal datore di lavoro o dai Caf.

I TEMPI - Il nuovo modello precompilato sarà consultabile dai contribuenti a partire dal 15 aprile 2015. Entro il 7 luglio successivo, ognuno potrà chiedere a un centro di assistenza fiscale di fare delle eventuali integrazioni, qualora voglia correggere degli errori o ritenga di aver diritto a detrazioni e deduzioni che non gli sono state riconosciute.

DATI PRESENTI - Nella dichiarazione saranno già calcolati anche i redditi dei fabbricati sulla base dei dati catastali e molte detrazioni che oggi spettano per la previdenza integrativa, per gli interessi passivi sui mutui o per le polizze sulla vita. 

SPESE SANITARIE - Non saranno invece incluse le detrazioni che spettano al contribuente per le spese sanitarie. Chi vorrà farsele riconoscere dovrà dunque andare a un centro di assistenza fiscale e chiedere di integrare la dichiarazione. Nel 2016, però, anche questo tipo di detrazioni sarà calcolato direttamente dall'Agenzia delle Entrate, grazie ai dati raccolti dalle farmacie, dai medici e dalle Asl con le tessere sanitarie elettroniche.

CHI NON "INTEGRA" - Chi ritiene però che tutti i dati siano corretti e non vi sia bisogno di aggiunte al 730, dovrà semplicemente pagare il dovuto in caso di "debiti fiscali".

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