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Giovedì, 25 Aprile 2024
Canone Rai

Canone Rai in bolletta: ecco quanto e come pagheremo

Manovre in corso per introdurre la riforma nella Legge di Stabilità. Il viceminitro dell'Economia, Enrico Morando, fa il punto sulla norma più discussa. Ma piovono critiche: "Così è una sorta di patrimoniale nascosta"

Ci siamo. Ancora poche settimane e poi la riforma del Canone Rai vedrà la luce. E non è un gioco di parole visto che una delle tasse più odiate dagli italiani sarà inserita all'interno della bolletta per l'elettricità. O, comunque, sarà legata a una qualsiasi utenza domestica. La riforma è pronta per essere inserita nella legge di Stabilità e, promettono dal ministero dell'Economia, il canone "sarà modulato in base al reddito".

Ma come funzionerà, praticamente, il tutto? Stando a quanto spiegato dal viceministro dell'Economia, Enrico Morando, l'intenzione è quella di trasferire direttamente in bolletta il pagamento del canone. Una stretta, quindi, per risolvere alla radice il problema dell'evasione. Pagheremo tutti, quindi, ma - si spera - pagheremo tutti meno. La cifra che circola è sempre quella: 80 euro. In meno, stavolta. 

Meno soldi, quindi, ma sicuri e che garantirebbero un gettito maggiore che servirebbe - secondo le intenzioni - a finanziare le emittenti locali. "Le tv locali" ha spiegato il viceministro Morandi in Commissione - sono in una situazione tale per cui hanno dovuto mettere in cassa integrazione una parte enorme dei dipendenti, sono in una situazione di disagio drammatico". 

L'idea di base, quindi, è una riforma strutturale che metterebbe fine alle polemiche che, ogni anno, si susseguono sul fronte canone. Il problema, però, ora si fa giuridico e lo ha spiegato perfettamente l'Istituto Bruno Leoni che, con un intervento molto polemico su Italia Oggi, ha bollato l'inserimento della tassa Rai in bolletta come "una forma di prestazione patrimoniale nascosta".

Se il 'vecchio' canone era bollato come "un'imposta anacronistica e ingiustificabile rispetto all'evoluzione delle telecomunicazioni", quello 'nuovo' sarebbe addirittura un "mostro giuridico". Ecco perché:

Da tariffa per la fruizione di un servizio pubblico in regime di monopoli il canone Rai è diventato una vera e propria imposta pagata sulla base della presuzione di un televisore". 

In pratica, oggi il canone si paga indipendentemente dal fatto che il televisore venga usato o meno per guardare i programmi di viale Mazzini. Ma con la riforma, agganciando il canone all'utenza elettrica, si trasformerebbe il tutto in "un'imposta nascosta all'interno di una tariffa che è il corrispettivo di un servizio che con la programmazione della Rai non c'entra nulla". Da qui la definizione di una "forma di prestazione patrimoniale nascosta".  Altro problema: "nascondendo" il canone in bolletta sarebbe praticamente impossibile, per il contribuente, "capire quale sia la somma pagata a titolo di canone Rai e quale pagata per il consumo di elettricità". 

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