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Mercoledì, 6 Dicembre 2023
Aiuti all'orizzonte

Cosa ci sarà nel nuovo decreto Sostegni di aprile-maggio

Il peso economico e sociale delle chiusure sta inevitabilmente lasciando il segno in tante categorie. In molti si attendono che già questa settimana il governo dia indicazioni chiare in merito al nuovo scostamento di bilancio. Un nuovo round di ristori alle attività chiuse per le restrizioni di queste settimane. Tutte le ipotesi sul tavolo

Un nuovo decreto sostegni è all'orizzonte tra aprile e maggio? Il peso economico e sociale delle chiusure sta inevitabilmente lasciando il segno in tante categorie. In molti si attendono che già questa settimana il governo dia indicazioni chiare in merito al nuovo scostamento di bilancio, che dovrebbe essere di almeno 20 miliardi, e che l'eventuale passaggio parlamentare sia rapido. Mario Draghi ha sottolineato durante l'ultima conferenza stampa di due settimane fa che questo è l’anno “in cui bisogna dare e non chiedere soldi”.

Decreto Sostegni bis in arrivo ad aprile? 

Servirebbero almeno 30 miliardi per il nuovo scostamento necessario a finanziare un nuovo decreto con le misure di sostegno all'economia e alla liquidità delle imprese colpite dai recenti lockdown. Sarebbe questa la soglia minima sostenuta da una buona parte della maggioranza che sostiene il governo Draghi.

Le nuove risorse in deficit servirebbero dunque per un nuovo round di ristori alle attività chiuse per le restrizioni di aprile, da assegnare sulla base del criterio stabilito con l'ultimo decreto Sostegni (ipotesi di costo 10 mld). Nel decreto dovrebbero confluire anche tutta una serie di misure per la liquidità delle imprese pari a circa 20 mld, con una riedizione degli interventi del dl Liquidità dello scorso anno come la proroga delle moratorie sui debiti contratti dalle aziende e i prestiti a garanzia pubblica e la possibile aggiunta di misure nuove sempre nell'ottica di nuovi finanziamenti per il credito di famiglie e imprese

Potrebbe anche vedere luce con il decreto un set di misure salva-imprese per dilatare i tempi delle procedure fallimentari e i concordati, concedendo più tempo e indulgenza alle aziende. Questo pacchetto, interessando aspetti procedurali, sarebbe a costo zero.

Possibile anche il prolungamento del blocco degli sfratti, con misure di indennizzo per i redditi da locazione commerciale non incassati (bonus affitto in forma di credito di imposta al 60% per attività che hanno subito grosse perdite di fatturato).

Scadenze fiscali: l’ipotesi è di rinviare almeno fino a giugno il pagamento di Irpef e Irap, così da unificarlo con il saldo delle imposte.

Il nuovo scostamento sarà quantificato nelle stime del Def atteso entro il 15 aprile. Il decreto arriverebbe a stretto giro di posta o comunque entro l'inizio di maggio. A proposito delle stime del Documento di economia e finanza, a causa dei ritardi sui vaccini e degli ultimi lockdown, potrebbero prefigurare uno scenario peggiore rispetto alle previsioni autunnali (pil del 6% in 2021 e 3,8% in 2022, dopo il -9% nel 2020). 

"Bisogna pianificare subito il nuovo scostamento di bilancio e il decreto Sostegni 2, un'accelerazione necessaria perché cento giorni dopo lo scostamento deciso a dicembre le imprese aspettano ancora gli indennizzi - dice la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini  - In una situazione emergenziale come questa, si tratta di tempi biblici ma soprattutto inaccettabili. Solo con una immediata e possente iniezione di liquidità - di almeno 20 miliardi, ma ce ne vorrebbero 30 - si potrà evitare il collasso di intere categorie proprio mentre si intravede l'uscita dalla crisi. Ma servono anche l'allungamento della moratoria e maggiori garanzie sui crediti, oltre a una vera pace fiscale che Forza Italia ritiene imprescindibile". 

Che cosa c'era nell'ultimo Decreto Sostegni

Sostegno alle partite iva e lavoratori agricoli; fondo montagna; fondo autonomi e professionisti; proroga sospensione riscossioni; cancellazione cartelle. Ammontavano a 15,9 miliardi di euro le risorse destinale alle misure per aiutare le imprese e l'economia ad affrontare la crisi scatenata dal coronavirus, contenute nell'ultimo decreto legge Sostegni. Rispetto al totale della spesa complessiva per tutti gli interventi previsti dal dl, pari a 32 miliardi, si tratta di circa la metà.

Si parte dai contributi a fondo perduto per imprese e professionisti. Le risorse, si ricorda, andranno ai soggetti colpiti dall'emergenza epidemiologica che svolgono attività d'impresa, arte o professione, titolari di partita Iva residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, e soggetti titolari di reddito agrario. Il contributo, che coinvolge una platea potenziale di 5,7 milioni di soggetti, spetta a imprese e professionisti i cui compensi o ricavi nel 2019 non superino i 10 milioni di euro; l'ammontare medio mensile del fatturato/corrispettivi dell'anno 2020 sia inferiore almeno del 30% rispetto a quello del 2019. Il ristoro spetta anche a chi ha iniziato l'attività nel 2019 e, nei limiti dei requisiti previsti, per coloro che hanno attivato una partita iva dal primo gennaio 2020.

Viene rifinanziato poi per 1 miliardo il Fondo per il reddito di cittadinanza. Si rinnova e si amplia la platea dei beneficiari del Reddito di Emergenza (Rem), estendendo la misura anche a coloro che non risultino titolari di un contratto di lavoro subordinato o di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, né di pensione e che abbiano cessato di percepire, tra il luglio 2020 e il febbraio 2021, le prestazioni di Naspi e Discoll. Nello specifico, è stata prevista l'erogazione, dietro domanda, di tre mensilità del reddito di emergenza (marzo, aprile e maggio 2021) per uno stanziamento complessivo di 1,5 miliardi di euro. Viene incrementato il Fondo per il reddito di ultima istanza al fine di garantire il riconoscimento per il mese di maggio 2020 dell'indennità in favore dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori.

Si è allargata anche la platea dei beneficiari della Naspi alla quale potranno accedere anche coloro che non hanno come requisito per la concessione della prestazione le 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi che precedono lo stato di disoccupazione.

Sangalli (Confcommercio): "Serve un cambio di passo, aiutateci"

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, chiede al governo un ''cambio di passo''. Insufficienti le risposte del decreto Sostegni, insostenibili le nuove chiusure che mettono a rischio la sopravvivenza delle imprese. L'occasione per ripartire è lo scostamento di bilancio, che deve essere ''robusto'' e magari servire a esentare dal pagamento della Tari, la tassa sui rifiuti, le attività in perdita o costrette a chiudere. ''È la conferma del più chiusure con i suoi ormai insostenibili costi economici e sociali -spiega Sangalli in un'intervista a 'Il Giornale'-. Dopo il crollo dei consumi nel 2020 di quasi 130 miliardi, ancora tante, troppe imprese del commercio, del turismo, dei servizi ma anche le attività professionali sono a rischio chiusura. Serve un deciso cambio di passo che preveda anche una rapida e graduale riapertura delle attività, in piena sicurezza con i protocolli già esistenti. È quello che ci aspettiamo dal governo Draghi''. Sul decreto Sostegni spiega Sangalli ''è un bene aver archiviato il meccanismo dei codici Ateco, ma indennizzi e sostegni sono ancora del tutto insufficienti, sia quelli erogati che quelli ancora attesi. Servono indennizzi adeguati e inclusivi. Ma serve anche prorogare la moratoria sui prestiti bancari e allungare i tempi di rimborso a non meno di 15 anni. Poi, vi è il capitolo delle moratorie fiscali e i costi che le imprese devono sostenere pur essendo rimaste chiuse''.

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