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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Fisco, chi può sorridere (e non pagare nulla fino a dicembre)

Vicina la proroga fino al 30 novembre 2020 di ben 9 milioni di cartelle

Il dado è tratto: sì alla proroga fino a dicembre (o meglio, al 30 novembre 2020) di ben 9 milioni di cartelle fiscali. Molte sono per piccoli importi, e proprio per questo l'ok del Ministero dell'Economia potrebbe arrivare davvero a breve. Secondo quanto scrive oggi Umberto Mancini sul Messaggero, il 15 ottobre non scorreranno i titoli di coda per la moratoria sulle cartelle esattoriali decisa dal governo per far fronte ai duri mesi del lockdown.

E dato che l'appetito vien mangiando, c'è anche chi pregusta una ulteriore proroga, almeno fino a fine anno. All'interno del governo ci sono voci a favore di questa posizione. Il 16 ottobre l’Agenzia delle entrate Riscossione non dovrà quindi inviare quasi 9 milioni di lettere e Pec (6,8 milioni delle quali lavorate durante i mesi del Covid), per chiedere di saldare il dovuto con il fisco: appuntamento a dicembre, prima delle feste natalizie. 

Quali sono le cartelle interessate dal provvedimento? E perché c'è questa concordia di fondo sul rinvio dei pagamenti? "Una valanga di atti, tra multe e tasse non riscosse, si abbatterebbe su piccole imprese, partite Iva e contribuenti, già fiaccati dalla crisi economica, in deficit di liquidità e alle prese con una difficile ripartenza visto l’andamento dei contagi. Si tratta per la quasi totalità, il 90 per cento, di piccoli importi, la gran parte sotto i 5mila euro. E solo un terzo a conti fatti sono tasse non pagate.

A spingere per il rinvio c’è sopratutto il timore che possa esplodere una sorta di “bomba sociale” difficile poi da gestire. Preoccupazioni politiche che stanno spingendo il governo a trovare una qualche via d’uscita, preferibilmente di natura strutturale".

Pace fiscale, si torna a parlare di rottamazione delle cartelle

Secondo il Messaggero all'orizzonte si delinea anche una "pace fiscale", ovvero una rottamazione delle cartelle del 2019 e del 2020 da far scattare verso fine anno.

Del resto, si fa notare in ambienti tecnici del Tesoro, è già stato fatto quando emergenze non ce n’erano. Non solo il Paese si trova nella più grande crisi dal dopoguerra, ma alle porte c’è una riforma fiscale che potrebbe permettere di chiudere molti conti con il passato.

Sullo sfondo rimangono una possibile rivisitazione dell’Iva. L’Irpef del futuro è un dossier con molte incognite: Gualtieri pensa alla cancellazione di due aliquote (non tutte subito, ma per moduli) con una sostanziale rivisitazione delle classi impositive. A beneficiarne sarebbe, in soldoni, il ceto medio.  Ma stiamo correndo troppo in avanti. Ora l'attenzione è tutta centrata sulla proroga di 9mila cartelle. Per il momento il rinvio fino a metà è già costato 65,8 milioni di euro all’Erario. Numeri alla mano, rinviare tutto addirittura al primo dicembre significherebbe raddoppiare le risorse stanziate ora dal decreto Agosto. Non spiccioli

Fisco, stop a cartelle e pagamenti fino al 15 ottobre

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