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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

"Dopo il Sì al referendum più tasse": la ricetta dell'Ocse spaventa l'Italia

"Bisogna aumentare la tassazione sugli immobili" lo si legge nel report mensile che l'Organizzazione per lo Sviluppo Economico dedica all'Italia dove ad una valutazione positiva delle riforme del Governo oppone la fotografia di un'economia che cresce poco e di un sistema fiscale da riformare

La grande finanza mondiale vuole aumentare le tasse in Italia, "sopratutto sugli immobili". E' il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa a fare la tara all'ultimo rapporto dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico che nel suo Global Economic Outlook di novembre  stila una vera e propria scheda di previsioni economiche per l'Italia prevedendo che se il prossimo 4 dicembre vincerà il "sì" al referendum il nostro paese sarebbe più governabile ma richederebbe una maggiore stabilità per il rapporti deficit-Pil per incoraggiare una crescita vista solo "lievemente più positiva".

La ricetta è semplice: "Rendere il sistema fiscale più equo ed efficace, spostando la tassazione verso i consumi e beni immobili", si legge nel report. 

"L'Ocse – commenta Spaziani Testa  – ripete stancamente le sue vecchie ricette e dice che in Italia bisogna aumentare ancora la tassazione sugli immobili.  Non basta che la proprietà immobiliare abbia versato, negli ultimi cinque anni, oltre 115 miliardi di euro di sole imposte patrimoniali. Non basta che il carico dell'imposizione patrimoniale annuale sia del 150% più alto rispetto al 2011. Non basta che queste politiche scellerate – iniziate con il Governo Monti – abbiano impoverito gli italiani, depresso i consumi, causato la chiusura di imprese, determinato la perdita di posti di lavoro. A far cambiare registro all’Ocse non bastano neppure gli eventi eccezionali che hanno colpito l’Italia negli ultimi mesi e l’urgenza di concentrarsi sul recupero del nostro patrimonio abitativo. Queste sono le soluzioni “copia e incolla” della burocrazia internazionale finanziata con le nostre tasse".

L'organismo internazionale che ha sede a Parigi rivede al rialzo le stime per l'economia italiana, stimando una crescita del 0,9% nel 2017 e dell'1% nel 2018. Endorsment internazionale anche alle scelte del governo Renzi e alla Riforma Costituzionale che "accrescerebbe la governance politica ed economica". 

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"Il governo sta facendo progressi sulle riforme strutturali, tra cui le politiche attive del lavoro, la pubblica amministrazione e il sistema scolastico - si legge nel report mensile che vede un'economia in crescita anche se moderata - la crescita dei consumi privati ​​si è indebolita dopo l'aumento dell'incertezza e del calo della fiducia dei consumatori. Il grande numero di crediti in sofferenza e la ripresa incerta ostacolano la ripresa degli investimenti". 

Un plauso dell'Ocse alle politiche monetarie attuate da Mario Draghi governatore della Banca Centrale Europea che mantenendo "condizioni monetarie accomodanti della zona euro sostiene la ripresa". Secondo l'Ocse è necessario "aumentare gli investimenti pubblici, migliorare i programmi mirati a combattere la povertà e aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, soprattutto tra le donne e i giovani, e incoraggiare l'innovazione".

Il nodo è tutto nei rischi legati al comparto bancario, tema già affrontato anche dal Financial Times che vede il rischio fallimento per otto banche italiane farsi concreto con l'instabilità politica derivante dalla vittoria del no. "Le rinnovate turbolenze nell'area euro o un aggravamento dei problemi di bilancio delle banche potrebbe far risalire gli spread, aumentare i costi di finanziamento del debito e richiedere una stretta fiscale - si legge nel rapporto - la crisi dei rifugiati potrebbe intensificarsi di nuovo, ponendo sotto sforzo le finanze pubbliche e la capacità di affrontare un afflusso maggiore di migranti"

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