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Giovedì, 28 Marzo 2024
L'inchiesta

Ho cercato lavoro stagionale anche al sud: 3 euro l'ora per fare la cameriera 10 ore al giorno

Dopo l'inchiesta sul lavoro stagionale in Romagna ho deciso di riproporre l'esperimento, questa volta però candidandomi a offerte di lavoro nelle regioni del sud Italia. E ciò che ne è venuto fuori dimostra che "tutto il mondo è paese"

Qualche giorno fa la collega di Today Charlotte Matteini, da tempo molto impegnata sui temi dei diritti dei lavoratori, ha pubblicato un bellissimo articolo dal titolo 'Incredibile, al colloquio chiedono quanto si guadagna'. Nel pezzo riprende un articolo apparso sul quotidiano L'Unione Sarda intitolato 'Camerieri e baristi? Pensano ai soldi', che riporta le lamentele degli imprenditori del settore turistico della Sardegna, che con l’avvicinarsi della stagione estiva si lamentano di non riuscire a trovare personale per le loro attività.

A marzo ho pubblicato un'inchiesta proprio su questo tema: ho provato a candidarmi ad alcune offerte di lavoro stagionale sulla riviera romagnola, dove risiedo, mettendo in curriculum le mie reali esperienze nel settore turistico, ricevendo solo offerte "farlocche" tra stipendi bassissimi, sottoinquadramenti, contratti pirata, fuori busta e senza il giorno di riposo (obbligatorio per legge). Tante persone mi hanno scritto dicendomi di avere avuto esperienze simili non solo in Romagna - in questo articolo abbiamo raccontato le esperienze da incubo di diversi lavoratori stagionali romagnoli -, ma anche nelle regioni del sud Italia.

"Nell’inchiesta mi sono rispecchiato pienamente poiché racconta l’assoluta verità di un mondo taciuto e volutamente sommerso - mi ha scritto un lettore che ha preferito rimanere anonimo - Un mondo dove ogni mansione viene squalificata e retrocessa al grado inferiore a tutti i livelli, dal primo all’ultimo. Ormai sono anni che lavoro nel settore della ristorazione, e se ci sono rimasto è perché non riesco a trovare di meglio, perché dalle mie parti il lavoro è una chimera. Contratti farlocchi part-time di poche ore al giorno, quando invece si mischia il pranzo con la cena con un paio d’ore di riposo e poi di nuovo in servizio, con le braccia che ti cadono a terra dalla fatica perché hai già fatto sei ore di lavoro e te ne toccano altre sei ancora più stressanti. E non c’è incubo peggiore che essere poveri lavorando dodici ore al giorno poiché sei prigioniero, prigioniero del tuo contratto farlocco".

Così ho deciso di riproporre la mia inchiesta, candidandomi però a diverse offerte di lavoro nelle regioni del sud Italia. E ciò che ne è venuto fuori dimostra che "tutto il mondo è paese" e che dalla Romagna alla Sicilia, passando per la Puglia e la Calabria, le offerte e gli sfruttamenti sono gli stessi.

800 euro al mese per 10 ore al giorno di lavoro

La prima offerta di lavoro a cui rispondo è per un posto come cameriera in un ristorante sul mare a metà strada tra Catania e Taormina. L'orario non è certo leggero: doppio turno dalle 11 alle 15 e dalle 18 a chiusura, verso mezzanotte, con giorno di riposo il lunedì per chiusura del locale. 60 ore a settimana, senza contare gli eventuali straordinari. La titolare, dopo essersi assicurata che io fossi automunita, mi spiega che il contratto verrà fatto "più avanti, se ci troviamo bene". In che senso? "Nel senso che la prima settimana è di prova e paghiamo 175 euro". 175 diviso 60 ore fa 2,9 euro l'ora. Del resto è la settimana di prova, mica pretenderò di essere pure pagata decentemente... Ma se poi la prova va bene, lo stipendio sarà più alto no? Mica tanto: "Lo stipendio è di 800 euro al mese. Però sul contratto scriviamo solo 2 o 3 ore al giorno, così la busta paga è di 400 euro circa". E gli altri? Fuoribusta naturalmente.

Cameriera 7 ore al giorno, ma nel weekend le ore diventano 14

Contatto un hotel a tre stelle in provincia di Ragusa, sperando che le cose vadano meglio. Il titolare mi chiede se ho già lavorato e mi spiega che cercano persone giovani da assumere come camerieri full-time da aprile a settembre. L'orario di lavoro è dalle 17 a mezzanotte, 7 ore al giorno con un giorno di riposo a settimana. "Però nei weekend la situazione cambia". Cioè? "Si fa doppio servizio dalle 10 del mattino fino alla chiusura". Anche ipotizzando che la chiusura sia sempre a mezzanotte (ma nel fine settimana potrebbe anche andare oltre), le ore di lavoro giornaliere diventano 14. Beh, per un orario del genere la retribuzione sarà sicuramente alta... O no? "Offriamo 1000 euro al mese, preferibilmente con una parte fuoribusta". Povera illusa.

"Se potessi (non) avere 1000 euro al mese"

Prendo un aereo e volo in Calabria: chissà che le cose qui non vadano un po' meglio. Mando il curriculum a un hotel a 4 stelle sul mare in provincia di Cosenza, l'offerta di lavoro dice che cercano una barista. In realtà, mi spiega il titolare, la persona assunta dovrà occuparsi sia della parte bar - dai caffè ai drink - che della gelateria, facendo coni e coppette. Forse un po' più impegnativo del previsto, ma non c'è problema, andiamo avanti. Si lavora 6 giorni su 7 e a rotazione su due turni: il primo va dalle 8 del mattino alle 16, il secondo dalle 16 alle 2.30. "Sono otto ore al giorno", mi spiega. Faccio notare che sono sì 8 ore al giorno, ma solo nelle giornate in cui ti "tocca" il turno del mattino: nell'altro caso le ore diventano 10 e mezza. "Si in effetti è vero... Ma si dai, comunque circa 8 ore al giorno...". Non mi ha convinto, ma vediamo a questo punto quanto offre. La cifra è la stessa dell'hotel di Ragusa: 1000 euro al mese. Grazie lo stesso, arrivederci.

Quante ore di lavoro a settimana? "Con i camerieri non si parla di ore..."

Sarò più fortunata spostandomi in Puglia? Mi candido in un residence sul mare di Otranto, anche qui cercano una cameriera su turni a rotazione, dalle 7 alle 15 e dalle 16.30 a mezzanotte. "Da quante ore è il contratto?", provo a chiedere. "Con i camerieri non si parla di ore, ma di giornata...", fa il vago il titolare. "Un giorno magari arriva prima, un giorno arriva dopo...". Ho come il sospetto che dovrei arrivare sempre prima, tanto che lui mi conferma che "con soli tre camerieri nei periodi con più turisti si lavora 7 giorni su 7". Il tutto per 1200 euro, con una parte fuori busta. Cambia la regione, ma non le offerte.

1000 euro al mese, "ma prima passiamo una serata insieme"

A questo punto torno a candidarmi in Sicilia, nello specifico in un ristorante di Noto che cerca una cameriera "dinamica" e "che abbia voglia di fare". Pretese anche giuste; vediamo se è giusta anche l'offerta. Anche in questo caso l'orario di lavoro è spezzato, dalle 11.30 alle 15 e dalle 18 all'una di notte. 10 ore e mezza al giorno, "ma d'estate le ore aumentano". Dopo aver sottolineato che mi garantirà sempre un giorno libero a settimana - come se non fosse obbligatorio per legge offrirlo -, il titolare mi parla di retribuzioni, ma con una premessa particolare. "Sono 1000-1100 euro al mese, ma mi piacerebbe trascorrere una serata insieme a lei prima". Un conto è conoscerci di persona, e sarebbe una richiesta sacrosanta; un altro è invitarmi a bere qualcosa insieme. Declino l'offerta e mi arrendo.

'Camerieri e baristi? Pensano ai soldi', titolava L'Unione Sarda. Invece questi imprenditori, che offrono 3 euro all'ora, chissà a cosa pensano...

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