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Giovedì, 18 Aprile 2024
Economia Italia

Flat tax e reddito di cittadinanza, a che punto siamo: il piano del governo

Da gennaio scatta l'obbligo di fattura elettronica, mentre verrà abrogato lo spesometro.Il ministro dell'economia chiarisce le linee guida del Governo: "Pace fiscale non sarà condono". Così cambia la flat tax. E per il reddito di cittadinanza arrivano nuove certezze

"A partire dal primo gennaio 2019 la fatturazione elettronica costituirà un obbligo generalizzato anche nelle cessioni tra privati. Conseguentemente verrà abrogato lo Spesometro. Lo dice il ministro all'Economia, Giovanni Tria, durante le comunicazioni sulle linee programmatiche del suo dicastero in commissione Finanze al Senato.

Tria: "Da gennaio obbligo fattura elettronica"

"L'acquisizione in tempo reale dei dati delle fatture sarà un potente strumento di controllo e allo stesso tempo un alleggerimento dei controlli invasivi sui contribuenti. Deve essere chiaro che la data di introduzione della fatturazione elettronica non subirà modifiche".

"Pace fiscale non significa varare nuovi condoni"

"Parlare di 'pace fiscale' non significa varare nuovi condoni ma pensare ad un fisco amico del contribuente che favorisca l'estinzione dei debiti. Un fisco vicino alle esigenze del contribuente è un fisco che ha a cuore accanto all'obiettivo della riscossione anche il suo presupposto: la produzione del reddito, la ricchezza e i consumi, in ultima nalisi il benessere e la crescita del Paese"

"All'interno di un percorso graduale di riduzione del rapporto debito/Pil, come già annunciato, l'obiettivo del Governo nel corso della legislatura è di rafforzare la crescita economica, in un quadro di coesione e inclusione sociale" spiega il ministro all'Economia.

"La strategia per raggiungere questo obiettivo- aggiunge il ministro- richiede di muoversi su due fronti. Da una parte attuare le riforme strutturali previste nel programma di governo, dall'altra attivare uno stimolo endogeno di crescita per non limitarci a subire passivamente gli shock positivi o negativi che vengono dalla congiuntura internazionale". "Le grandi economie mondiali- sottolinea Tria- stanno infatti attrezzandosi per migliorare la loro capacità produttiva e affrontare le crescenti sfide poste dalla globalizzazione. In Italia occorre quindi ripristinare condizioni di stabilità e certezza per attrarre investimenti esteri e sostenere i consumi delle famiglie e gli investimenti delle imprese".

Ma il governo prevede una riduzione delle tasse?

In questo quadro, conclude il titolare dell'Economia, "per raggiungere questo obiettivo è necessario quindi in primo luogo l'adozione di azioni strutturali fortemente orientate a: rendere la tassazione più favorevole alla crescita; perseguire la semplificazione degli adempimenti; migliorare la 'tax compliance' e, per questa via, preparare il terreno alla riduzione fiscale". 

Così il governo finanzierà il reddito di cittadinanza

Tra gli altri punti toccati dal ministro dell'Economia anche il reddito di cittadinanza che, secondo il titolare del dicastero di via XX settembre, ''non costa'' ma sarà finanziato con ''strumenti di welfare già esistenti''.

Il costo della misura, precisa il ministro, ''non può essere considerato addizionale ma in parte sostitutivo'' di altre misure. Si dovrebbe quindi parlare di ''costo differenziale'' che dipenderà ''dal disegno specifico della norma'' che introdurrà il reddito di cittadinanza.

In arrivo novità per l'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, in audizione nella commissione Finanze del Senato, alla domanda se all'interno della riforma strutturale del fisco ci fossero anche modifiche all'Irap risponde: ''Certo. Si tratta di un'imposizione che non mai goduto del mio favore, da un punto vita della logica economica. Deve rientrare nel pacchetto della riforma che si sta studiando''.

Tra gli altri punti "in arrivo" la riforma del credito cooperativo. Secondo Tria "si possono ritoccare alcuni punti delle nuove norme per gli istituti di creditto "come i patti di coesione, ma non abolire perché ha aderito "la stragrande maggioranza" delle banche del sistema che "non chiede di cambiare la riforma". 

"Per dare attuazione al programma di governo, in materia fiscale, ho avviato una task force con l'obiettivo di analizzare i profili di gettito e distributivi del sistema in vista della definizione della flat tax, in un quadro coerente di politica fiscale e in armonia con i principi costituzionali di progressivita' dell'imposta. Principi che invece l'attuale struttura dell'Irpef fa difficoltà a garantire". 

Il ministro all'Ecomomia, Giovanni Tria, in audizione in commissione Finanze del Senato, aggiunge: "Ritengo doveroso passare da uno 'Stato di paura' nei confronti dell'amministrazione finanziaria ad uno Stato di certezza del diritto e fiducia. È mia intezione infatti mutare il rapporto tra Stato e contribuenti adottando come principi guida quello della buona fede e della reciproca collaborazione tra le parti".

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