I debiti col Fisco si potranno saldare in dieci rate (multe comprese)
Le novità contenuta nella bozza del decreto fiscale. Per quanto riguarda la rottamazione-ter, la proposta in discussione potrebbe stabilire un limite di ben cinque anni per sanare cartelle
Nuova rottamazione delle cartelle e definizione agevolata sono alcune delle novità contenute nella bozza del decreto fiscale che il governo si appresta a varare. Come spiega AdnKronos, per quanto riguarda la rottamazione-ter, la legge in discussione potrebbe stabilire un limite di ben cinque anni per sanare cartelle consegnate alle Entrate nel 2000-2017, possibilità di ricorrere a compensazioni, zero sanzioni e interessi di mora.
Nella relazione tecnica, il governo stima che il provvedimento possa avere "un maggior appeal di circa il 70% rispetto a quello registrato per la definizione agevolata" dei governi del Pd, si legge nella relazione tecnica. Tutto ciò anche grazie alla maggiore estensione temporale (la pace fiscale è spalmata in cinque anni) e alla dilazione dei pagamenti (ci saranno sei mesi di tempo per saldare il conto). Il gettito stimato non è poi così cospicuo: 11 miliardi in cinque anni, circa 2,2 miliardi l'anno.
Quali debiti si potranno sanare
Se la legge dovesse passare potranno essere sanate anche pendenze che riguardano Iva, Irpef, Irap, contributi Inail e Inps non versati e multe stradali assegnate all'Erario dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2017. La platea che potrà regolare i conti con il Fisco, scrive ancora l’agenzia AdnKr comprende sia coloro che hanno dichiarato ma non risultano in regola per difficoltà economiche (come chiedeva M5S), i soggetti che non hanno perfezionato le precedenti edizioni (che avevano tempi di pagamento ben più stretti), sia sospetti evasori che hanno ricevuto un accertamento della Guardia di Finanza o dell’Agenzia delle Entrate.
Dieci rate per fare pace col fisco
La nuova definizione agevolata consentirà rispetto alle precedenti di fruire condizioni più "favorevoli": si potrà effettuare il pagamento delle somme dovute in un arco di tempo particolarmente ampio (cinque anni) con due rate, utilizzando dieci rate semestrali (al 31 luglio e al 30 novembre di ciascun anno) e si potrà utilizzare in compensazione, per tutti i versamenti necessari a perfezionare la definizione, i crediti non prescritti, certi liquidi ed esigibili, per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della pa. Inoltre se si eseguirà il pagamento in forma rateale, sarà assoggettato ad un tasso di interesse molto ridotto, pari allo 0,3%, anziché a quello del 4,5%.