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Giovedì, 30 Novembre 2023
L'intervista

Le bollette alle stelle mettono in ginocchio i parchi divertimento

"Un giorno il Covid, un’altra volta la crisi energetica, un’altra ancora un calo della domanda: noi dobbiamo cercare di essere il più possibile autonomi e autosufficienti" e non pensare che lo Stato può sussidiare tutti e tutto, ha dichiarato Stefano Cigarini, Ad di Cinecittà World e direttore operativo di Dream Island, in un’intervista a Today.it

Le sanzioni alla Russia per la guerra in Ucraina hanno colpito l’economia moscovita, ma l'impatto non è così evidente in molti ambiti: ci vorrà tempo però per vedersi dipanare gli effetti più marcati sul Pil. L'economia europea intanto sta andando "a rotoli" per il caro energia. Putin ci tiene alla gola con le forniture di gas. Nel caso dei parchi divertimento si registra un inaspettato “affollamento” del Dream Island di Mosca. In Italia il caro energia ha quadruplicato le bollette dei parchi divertimento, mettendo a rischio un intero settore che conta oltre 230 imprese e 25mila lavoratori diretti. Per fortuna che c’è la ripresa del turismo a compensare, altrimenti si sarebbe registrato un altro “annus horribilis” per il comparto, dopo il -75% del 2020 e il -50% del 2021 dovuto alla pandemia Covid.

Quali sono gli effetti della guerra in Ucraina e delle sanzioni sui parchi divertimento in Russia e in Italia? Stefano Cigarini, amministratore delegato di Cinecittà World e direttore operativo di Dream Island, parco divertimento indoor russo che si trova a Mosca, ci ha fornito una doppia visione della situazione. In un’intervista a Today.it ha dichiarato che il settore molto probabilmente non vedrà mai la seconda tranche di aiuti promessa dal governo per il Covid e che l’efficienza e l’innovazione sono la giusta risposta alla crisi energetica.

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Che aria si respira in Russia? Si sentono gli effetti delle sanzioni? Sicuramente no, almeno per quanto riguarda il settore divertimento, visto che Dream Island Mosca, il più grande parco divertimenti al coperto d’Europa in grado di accogliere oltre 12 milioni di visitatori l’anno, sta facendo registrare mesi record sul fronte delle presenze, che si mantengono alte. “Per quanto riguarda le viste al parco paradossalmente è successo l’effetto opposto di quello che noi immaginavamo – dichiara Stefano Cigarini -. Avevamo pensato: c’è una guerra, ci sono le sanzioni e quindi questo abbatterà i risultati, la verità è che invece stiamo facendo dei mesi record perché tutti i russi con un minimo di reddito, la borghesia alta e persone che hanno capacità di spesa, non potendo andare in giro all’estero hanno scelto di andare nella loro capitale, dove l’oggetto principale di divertimento si chiama Dream Island, lo stanno affollando".

Stanno andando bene anche i parchi divertimento italiani, stanno avendo un "buon anno, salvo il costo energia", afferma Cigarini definendo "ottima" la stagione di Cinecittà World, il parco a tema cinema e televisione di Roma di cui è Amministratore delegato. "Siamo ripartiti - rivela Cigarini – le presenze torneranno sui livelli del 2019. Oggettivamente è stata una stagione molto favorevole anche dal puto di vista climatico perché ha piovuto molto poco, ci sono state più giornate di sole e questo vuol dire più gente che frequenta i parchi. In qualche modo anche il limitato movimento delle persone legato ad una serie di motivi, tra cui la coda del Covid, ha premiato soprattutto i nostri mercati. Noi quest’anno a Cinecittà World faremo l’anno record in termini di visitatori". C’è però un grosso problema da risolvere, quello della bolletta energetica.

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Le sanzioni non hanno avuto alcun impatto sui parchi divertimento russi

L’Europa pensava di costringere Putin a fare un passo indietro sull’Ucraina in pochi mesi con le sanzioni, ma così non è stato. La Russia ha saputo riorganizzarsi, è riuscita a sostituire in pochi mesi tutto quello che di occidentale c’era nella propria nazione, con l’aiuto della Cina. Inizialmente le sanzioni avevano fatto tremare anche il parco divertimenti più grande d’Europa, inaugurato a Mosca personalmente da Putin solo due anni fa. "All’inizio le sanzioni hanno generato grande preoccupazione – ha affermato Cigarini - perché noi a Dream Island abbiamo circa la metà delle giostre che sono italiane e quindi abbiamo temuto per i pezzi di ricambio, l’assistenza, la manutenzione ma anche per le forniture di cibo, che vanno dal parmigiano, al prosciutto, al vino. La verità è che come l’acqua trova la strada per arrivare al mare, così succede anche per le aziende, nel senso che non essendoci più fornitori italiani ci si è andati a rifornire su altri mercati, Cina, Turchia e altri paesi. Ci siamo un po’ tirati la zappa sui piedi", ha ammesso Cigarini, spiegando che in Russia non arriva il parmigiano reggiano o il buon vino ma "si cercano altri vini e altri tipi di formaggio, ahimè".

Si era temuto anche per la sicurezza delle giostre, visto che la manutenzione del parco e i pezzi di ricambio delle giostre erano italiani. Ma anche qui si è riusciti ad aggirare l’ostacolo. "Sulle cose essenziali le aziende italiane hanno trovato in qualche modo una via per arrivare", rivela Cigarini citando l’escamotage del percorso a più tappe per far arrivare a Mosca un pezzo di ricambio proveniente dall’Italia. "Ad esempio, se non si può mandare un pezzo da Vicenza a Mosca, si risolve mandando l’oggetto con il corriere da Vicenza ad Istanbul e da Istanbul a Mosca, quindi alla fine arriva. Dove invece si tratta di pezzi di minore importanza, la si prende da altri fornitori anche meno qualificati". Le sanzioni rischiano dunque di avere impatti negativi solo sull’Europa? "Non so se le sanzioni sono necessarie o non necessarie nello scenario allargato macroeconomico – risponde Cigarini – ma sullo specifico di Dream Island non hanno avuto alcun effetto, anzi hanno messo un po’ in difficoltà le aziende italiane che oggi hanno meccanismi più complessi, burocratici e costosi per far arrivare i propri prodotti e servizi, e in certi casi sono stati sostituiti da prodotti non dico equivalenti ma sostitutivi".

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Quadruplicate la bolletta energetica dei parchi divertimento in Italia

Il turismo in Italia ha ripreso vita questa estate, tornando sui livelli pre-covid. Bene anche le presenze nei parchi divertimento, alle prese però con un nuovo problema: il caro energia. Dopo le ingenti perdite legate alla pandemia, i parchi divertimento fanno sempre più fatica a sostenere le spese legate all’energia, visto il vertiginoso aumento delle bollette che sta mettendo in ginocchio molti settori economici del nostro Paese. Nonostante il record di presenze nei parchi divertimento in Italia, quest’anno "sono schizzati fuori controllo una serie di costi che erano stati messi a budget in un certo modo e che ora sono su tutt’altri numeri. La bolletta energetica è quadruplicata. Un parco come Cinecittà World è energivoro e muove grandi attrazioni come montagne russe, il Cinema volante, oppure il 'Il regno del Ghiaccio', padiglione, unico in Italia, con 4 attrazioni su 1.500 metri quadrati di spazio interamente su neve e ghiaccio. Queste attrazioni consumano molta energia ma per i prossimi anni non si prevedono aumenti nei biglietti di ingresso al parco. "Abbiamo deciso di tenere i biglietti fissi. Dal 2019 abbiamo un prezzo di 27 euro per l’adulto, 22 per i ridotti e 59 per l’abbonamento annuale e 15 per il pomeridiano: credo che non li cambieremo per qualche anno", assicura Cigarini.

Tra le altre problematiche che stanno interessando i parchi divertimento italiani c’è quello che riguarda i lavoratori. "C’è molto turnaround. Noi impieghiamo quasi 500 persone, di cui meno di 100 sono i dipendenti fissi e gli altri sono tutti stagionali. La stagione di Cinecittà World è molto lunga, comincia a fine marzo e dura fino alla Befana. Sono soprattutto ragazzi e ragazzi, studenti, giovani adulti. Quest’anno osserviamo un tasso di abbandono molto alto. Oggi l’approccio al lavoro è molto più speculativo, ci sono persone che magari non hanno piacere di lavorare durante le feste, a Ferragosto o la sera. Questo fenomeno si è un po’ accresciuto rispetto agli anni passati".

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Durante la pandemia il governo ha stanziato una serie di sostegni per aiutare i parchi divertimento in difficoltà per la pandemia. Questi soldi sono arrivati? Il contributo per l’anno 2019 è arrivato, nel caso della Regione Lazio 20 milioni ripartiti su tutte le strutture, mentre quello per il 2020 non è ancora arrivato. "Le Regioni avrebbero dovuto erogare il bando entro il 30 giugno ma hanno fatto in tempo perché il governo non gli ha dato le linee guida, dicono. Il governo a sua volta dice di non aver fatto in tempo perché l’Europa non aveva ancora legiferato, fatto sta che la seconda tranche non è ancora arrivata e a occhio e croce temo che non si vedrà". Questo, però, non sembra essere un grande problema per Cigarini: "Noi non lavoriamo aspettandoci che sia lo Stato a sussidiarci, siamo imprenditori di mestiere. Un giorno il Covid, un’altra volta la crisi energetica, un’altra ancora un calo della domanda: noi dobbiamo cercare di essere su questo il più possibile autonomi e autosufficienti perché in fondo alla fine quei soldi sono le nostre tasse".

Efficienza e innovazione in risposta alla crisi energetica

Il futuro dei parchi divertimento appare roseo, almeno secondo le previsioni di Cigarini. Paradossalmente durante le grandi crisi alcuni luoghi che sono contro ciclici ne beneficiano, spiega l’Ad, ricordando che c’è una grande voglia di stare insieme e di divertirsi e che se per una serie di motivi ci sono alcune restrizioni sui viaggi, "i parchi rimangono e le persone possono beneficiarne. Quest’anno i grandi parchi internazionali come quelli Disney hanno avuto dei cali, parte di questi cali sono stati compensati dai parchi divertimento locali". Il problema delle bollette va invece affrontato aumentando l’efficienza e la tecnologia dei parchi. È chiaro che le "bollette sono schizzate ma questo deve farci diventare migliori nell’usare energia in modo consapevole, nel produrla bene, nell’immettere un sistema di riciclo, noi lo abbiamo già fatto nelle nostre attrazioni. Tutte le nuove attrazioni vanno progettate in maniera intelligente. Questa deve essere la risposta alle crisi: noi cerchiamo di fare innovazione, migliorare processi e creare efficienza anche in risposta a delle mutate condizioni".

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