rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
La protesta

Il paradosso dei parchi divertimento: sicuri ma chiusi fino a luglio

Il settore scende in piazza domani a Roma, rappresentato dai personaggi più iconici dei parchi a tema, per protestare contro la decisione del Governo di posticipare la riapertura di queste strutture: "Giocano con il futuro di migliaia di lavoratori"

I personaggi dei cartoon scendono in piazza per difendere i diritti dei parchi divertimento, un settore tra i più colpiti dalla crisi provocata dalla pandemia, che vive ancora nell'incertezza dettata dalle decisioni del Governo, che al momento ha previsto la riapertura di queste strutture per l'1 luglio 2021. Una data considerata troppo lontana dagli addetti ai lavori, un comparto che da solo annovera circa 60mila occupati, tra fissi, stagionali e indotto, tutti preoccupati per il futuro. 

Parchi divertimento chiusi fino a luglio: la protesta a Roma

Un settore ignorato dal Governo, che per protestare contro la mancanza di aiuti e ristori e contro la decisione di aprire soltanto a luglio, ha deciso di scendere in piazza domani, martedì 11 maggio 2021. Appuntamento alle 11.30 in Piazza del Popolo a Roma, dove andranno in scena i personaggi più amati dai bambini, che scenderanno in strada per difendere il diritto alla ''magia'' che soltanto questi luoghi sanno dare. Intanto la petizione #NO1luglio ha raccolto decine di migliaia di firme in pochissimo tempo e continuerà anche nei prossimi giorni, con l'obiettivo di anticipare il via libera ai parchi tematici e acquatici, attualmente previsto per il 1° luglio.

A lanciare l'iniziativa è stata l’Associazione Parchi Permanenti Italiani, aderente a Confindustria, una protesta che comunque manterrà i toni che più si addicono a queste strutture: ''In perfetta sintonia con l’atmosfera divertente e allegra che anima i parchi divertimento dedicati alle famiglie - spiega l'Associazione in una nota - la manifestazione sarà pacifica e colorata, a misura di bambino, con tanta musica, palloncini e un palco sul quale sfileranno i personaggi dei cartoon e le mascotte dei protagonisti del comparto: i parchi del gruppo Costa Edutainment, Leolandia, MagicLand, Mirabilandia, Zoomarine, Gardaland e molti altri ancora''.  

L'appello al Governo: "Giocano con il futuro di migliaia di lavoratori"

Giuseppe Ira, Presidente dell’Associazione Parchi Permanenti Italiani e di Leolandia ha voluto lanciare un appello alle istituzioni: ''Il Governo sta giocando con il futuro di migliaia di lavoratori, molti dei quali sono stagionali e dal 30 aprile hanno perso ogni sussidio. Le Istituzioni non possono continuare ad ignorarci. Chiediamo di poter aprire prima, come avviene all’estero e come sarebbe logico dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi riferite all’invito ai turisti stranieri di tornare in Italia a partire dal 15 maggio. Sarebbe spiacevole che i turisti trovassero chiusi solo i parchi a tema: le nostre sono attività sicure, all’aperto e i protocolli predisposti lo scorso anno hanno dimostrato di funzionare perfettamente''. 

Come denunciato lo scorso mese dallo stesso da Ira, la beffa diviene ancor più paradossale se si pensa a quanto successo lo scorso anno: ''Nel 2020 con la pandemia in atto e senza vaccinazioni, il settore è stato riaperto a fine maggio, nel 2021 con la campagna vaccinale in corso, i farmaci e le nuove accortezze, incomprensibilmente, il Governo toglie un mese di lavoro al settore''.

Parlando di regole e protocolli, l'Amministratore Delegato di Gardaland, Aldo Maria Vigevani, aveva parlato degli elevati livelli di sicurezza per questa tipologia di strutture:  "Lo scorso anno Gardaland ha applicato un efficace Protocollo di Sicurezza e non è stato registrato nessun contagio tra i suoi Ospiti. Gardaland,con oltre 1.500 dipendenti diretti e 10.000 occupati nelle aziende dell'indotto del Lago di Garda, rappresenta una colonna portante dell'economia italiana. Inoltre è dato scientifico ormai assodato che la contagiosità del virus dipenda dalla sua concentrazione nell'aria, che quindi all'aperto si riduce in maniera esponenziale. Solo lo 0,1% dei contagi avviene all'aria aperta".

Parchi di divertimento: i numeri della crisi

Oltre alle problematiche legate all'apertura ritardata, ci sono quelle relative alla totale assenza di ristori e finanziamenti erogati dal Governo in aiuto di questo comparto: 14 mesi senza entrate, ma con ingenti costi fissi. Un problema che riguarda circa 230 strutture tra parchi a tema, faunistici, avventura e acquatici, che compongono un settore che nel 2019 ha generato un giro d’affari superiore ai 400 milioni di euro e 25.000 posti di lavoro diretti (tra occupati fissi e stagionali). Cifre che salgono rispettivamente a 2 miliardi di euro e 60.000 addetti considerando l’indotto composto da hotel, ristorazione, merchandising, manutenzioni e altri servizi collaterali. Nel 2020 il 20% dei parchi ha rinunciato completamente all’apertura, 5 parchi italiani sono passati sotto il controllo di fondi di investimento stranieri e si sono persi 10.000 posti di lavoro stagionali. Un comparto che lancia, nuovamente, un grido d'allarme.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il paradosso dei parchi divertimento: sicuri ma chiusi fino a luglio

Today è in caricamento