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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

I gioielli d'Italia in vendita, ma nessuno li compra

Fallimento quasi totale per il progetto di dismissioni del governo, studiato per dare respiro alle casse pubbliche. Su cinque pezzi di storia italiana all'asta ne è stato venduto solo uno

ROMA - Nulla ha potuto il fascino di quella che fu la Serenissima. Niente ha potuto la storia di un castello. Meno ancora è riuscita a fare un'intera palazzina di fronte a un santuario. Zero miracoli anche per l'ex convento. Appena appena meglio ha fatto il ricordo del sangue di un ex ospedale militare. La prima asta online, conclusa venerdì sera, per la vendita di cinque beni immobiliari di pregio lanciata dall'Agenzia del Demanio si è rivelata un flop, a dire poco

Non che sia andata proprio deserta, ma di certo non è stato un successo come sperava il governo che, nelle intenzioni, avrebbe voluto rimpolpare con gli incassi le aride casse dello Stato. E invece nulla da fare, niet.

Perché l'isoletta di Poveglia, Venezia, rimane allo Stato: due offerte in tutto, giudicate troppo basse. Fine analoga per il castello di Gradisca, vicino Gorizia, che resta negli archivi del Tesoro: zero offerte e tanto disinteresse. Stessa sorte per casa Nappi, palazzina di fronte al santuario della Madonna di Loreto, Ancona: anche qui i rilanci sono rimasti un segno. Due offerte c'erano per l'ex convento San Domenico Maggiore di Monteoliveto, nel tarantino, ma per il Demanio trecentomila euro erano pochi e quindi capitolo chiuso. L'unico "pezzo di storia" a salutare il governo è l'ex ospedale di Trieste che va, per seicentomila euro, all'immobiliarista Mirko Mario Martin che ha dovuto sudare - si scherza - fino all'ultimo per aggiudicarsi, da unico offerente, l'immobile. 

Quattro su cinque, quindi, restano in collo al Demanio. Prezzi troppo alti, vincoli paesaggistici e la solita burocrazia all'italiana hanno bloccati i possibili investitori: e se non è un fallimento poco ci manca. Di sicuro è un avvio per nulla esaltante del programma di dismissioni - studiato dall'esecutivo Monti e confermato da Renzi - per dare respiro alle finanze statali. 

Entro fine 2014 saranno messi all'asta altri quaranta complessi di pregio, valutati dai quattrocentomila euro in su. A luglio, invece, ci sarà l'asta per i "più poveri" con più di quattrocento immobili di minor valore come cantine, palazzine e garage. 
 
Il meccanismo dell’asta online è semplicissimo: né prezzo di partenza, né schemi, solo offerte libere, che in teoria potrebbero essere anche di un euro. Poi, la proposta più alta vince e viene valutata in base alla congruità economica e giudicata sufficiente o no. Piccolo particolare: servono le offerte. 

I gioielli d'Italia in vendita

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