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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Credito su pegno: come funziona e a cosa prestare attenzione

La concessione non prevede alcuna indagine amministrativa o patrimoniale perché l’importo finanziabile è commisurato al valore del bene offerto. 8 italiani su 10 pronti ad utilizzarlo nell'era Covid

Il lockdown prima e l’emergenza pandemica da Covid-19 hanno determinato un’impennata del “credito su stima”, ovvero di quella particolare forma di finanziamento alle persone a fronte della consegna di un bene di valore in garanzia.

La concessione del credito su stima non prevede alcuna indagine amministrativa o patrimoniale perché l’importo finanziabile è commisurato al valore del bene offerto in pegno: normalmente si lasciano gioielli ed orologi, ma non manca chi porta quadri e sculture di famiglia.

I dati dicono che negli ultimi mesi i pegni sono aumentati di oltre il 30% e ormai non è raro vedere lunghe file, fin dalle prime ore del mattino, davanti alle agenzie che effettuano il servizio. In era pre-Covid, ogni anno si rivolgevano alle agenzie di pegno circa 300mila persone. Una recente ricerca pubblicata da Doxa-Affide dice che ben 8 italiani su 10 sono pronti a fare ricorso al credito su stima.

La durata del finanziamento

Il finanziamento ha durata variabile in base alle agenzie. In genere va dai tre ai sei mesi. Alla scadenza, in base alle specifiche condizioni pattuite, si ha quindi a disposizione un breve periodo per la restituzione della somma concessa e il pagamento di spese e oneri accessori, trascorso inutilmente il quale il bene può essere venduto all'asta.

Contrariamente a quello che si potrebbe credere, solo il 5 per cento circa dei beni impegnati non viene riscattato dal proprietario.

Come capire quanto costa il credito su pegno

Il costo del credito su pegno dipende è funzione del tempo di utilizzo oltre che dall'ammontare.

Per valutare il costo effettivo del finanziamento non bisogna guardare solo il tasso d’interesse proposto – spesso molto diversi da agenzia ad agenzia - ma anche le spese fisse come, ad esempio, quelle per la custodia e l’assicurazione del bene lasciato in garanzia.

L’indice più importante cui prestare attenzione è il TAEG, o Tasso Annuo Effettivo Globale, che esprime, in termini percentuali rispetto alla liquidità concessa, il costo totale effettivo del credito, comprensivo di spese e oneri, e consente quindi di fare una valutazione corretta. 

Il TAEG deve obbligatoriamente essere accessibile al consumatore prima della conclusione del contratto.

Il credito su pegno generalmente consente di accedere ad una liquidità pari a circa 2/3 del valore di stima del bene offerto in garanzia. Vuol dire che a fronte di un valore di stima di 600 euro viene concesso un credito di 400 che, per 6 mesi di durata, tra interessi, spese e oneri, può costare al consumatore da poco meno di 20 ad oltre 35 euro.  

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